Lucca Comics 2014: l'incontro con Robert Crumb e Gilbert Shelton

Resoconto dell'interessante incontro con Robert Crumb e Gilbert Shelton, leggendari artisti dell'undergound americano anni '70

Alpinista, insegnante di Lettere, appassionato di quasi ogni forma di narrazione. Legge e mangia di tutto. Bravissimo a fare il risotto. Fa il pesto col mortaio, ora.


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Un brillantissimo e divertente incontro nella giornata di sabato con due delle grandi star internazionali di questa Lucca Comics 2014: Robert Crumb e Gilbert Shelton, i leggendari artisti underground americani che hanno influenzato la produzione indipendente USA dagli anni Sessanta a oggi.

Si inizia dal racconto del momento del loro incontro. Poco noto il loro esordio assieme come impiegati dell’American Greeting Card Company, azienda di cartoline americana dove lavorava Crumb e da cui Shelley fu rifiutato. Eppure, dice Crumb, la tecnica dell’amico era altrettanto buona. Entrambi infatti avevano uno stile “sick”. Crumb chiarisce che anche il suo era uno stile underground e che gli ci vollero sei mesi per imparare a disegnare “carino”, come richiesto dai diktat dell’azienda.

Entrambi gli artisti sbarcarono a San Francisco nella seconda metà degli anni ’60. Crumb era appena arrivato nel 1967, in fuga dal suo lavoro presso la Greetings. Veniva da Cleveland, NY, Chicago, Phildelphia e Detroit. Dopo tante grandi città, alcune molto depresse, San Francisco sembrava una ancor più bella della splendida città che è. Cultura hippie, gente gentile, molto diversa dalla working class di Detroit o Cleveland.

Shelton arrivò in città nel ’68, un anno dopo Crumb e trovò casa nel quartiere hippie più noto della città, un luogo bellissimo in cui vivere. Era però la fine dell’epoca hippie, di lì a poco sarebbero arrivati gli Hell’s Angels, gli spacciatori di droga e sarebbe diventato molto in fretta un incubo.

Mr NaturalIn città nasceva la prima stampa underground d’America e pian piano Crumb e Shelton arrivarono a dare alla luce Zap Comics, la prima e più famosa delle loro testate. Creata da Crumb e foraggiata dalle visioni da LSD di cui l’artista faceva un uso periodico ed entusiasta. Crumb ha raccontato l’esplosione dei giornali hippie underground, che stampavano veramente di tutto, poesie orribili, roba incoerente disegnata sotto anfetamine e noiosissimi dibattiti politici sull’establishment. Eppure fu una vetrina fondamentale per i fumetti underground di Crumb, che vennero ripresi e ristampati da magazine indipendenti di altre città, iniziando il primissimo tam tam. Fu un tizio di Philalephia che gli propose di pubblicare un’intera storia a fumetti, proprio quando lui stava per perdere le speranze. Un libretto di 24 pagine che Crumb spedì per tempo. Peccato che questo fantomatico agente scappò in India e non si fece mai più vedere. Fu quindi con un’autoproduzione che iniziò il cammino di Crumb, albetti spillati a mano da assieme alla moglie e venduti in negozi per hippie, pieni di roba psichedelica, dove di solito non si vendevano fumetto. Qualcuno però accettò ed ebbero subito grande successo. Dopodiché iniziò la loro pazzesca storia delle pubblicazioni, e Crumb e Shelton scoprirono un mondo di cui non sapevano niente, di furfanti, imbroglioni che cercavano di fare soldi sulla cultura hippie. Ripoff Press era la compagnia di Shelton e fu lei a pubblicare pubblicò Motor City Comics, Il primo albo professionale di Crumb. L’artista ha confessato che quando gli misero una copia fresca di stampa in mano la trovò così mal stampata che gli venne quasi un colpo. Ma non erano tempi in cui si guardava troppo ai particolari e il successo fu immediato ed endemico.

Harvey Kurtzman e Mad come modelli ed eroi.

Harvey Kurtzman, creatore della rivista Mad, è stato sFreak Brothersenza dubbio l’artista che maggiormente li influenzò, oltre a dar loro una mano effettiva nell’emergere. Una figura tragica, finito schiacciato dall’impero di Playboy, per cui lavorava e a cui dovette sacrificare la propria autenticità per i compensi notevoli che assicurava. Crumb infatti confessa di odiare ancor oggi Hugh Hefner per quel che fece a Kurtzman, che aveva bisogno di denaro, e di aver giurato a se stesso che non avrebbe mai permesso che qualcuno facesse lo stesso a lui e alla sua arte. Kurtzman era il suo eroe. Un giorno andò a trovarlo e lo trovò che scriveva un fumetto per Playboy. Hefner, un fumettista frustrato che aveva abbandonato le sue velleità, voleva visionare ed approvare tutto il lavoro di Kurtzman che si trovava correzioni del patrono di Playboy su carta trasparente, vergate con una penna blu: stupidi interventi privi di valore per cercare di essere parte del processo creativo. Crumb racconta che a volte Kurtzman pianceva pensando a ciò che era obbligato a fare pur di lavorare. Ma ai tempi della fondazione di MAD, e prima ancora, nel ‘64 e ‘65 con la rivista Help, aveva pubblicato e credutonei fumetti di Crumb e Shelton, pagandoli 35 dollari a pagina: metà dell’affitto di casa dei due. Un grandissimo aiuto per loro.

Altre influenze dai newspaper strips. Quali guardavano con più interesse?

Crumb non è mai stato troppo interessato ai fumetti da quotidiano, fatto salvo Pogo e Dick Tracy. A colpirlo maggiormente sono stati gli albi, soprattutto quelli Carl Barks per la Disney e un fumetto da noi poco noto di nome Little Lulu. Poco colpito dai testi, Crumb si è sempre concentrato sui disegni. Al Capp è invece, per Shelton, un riferimento fondamentale, come anche Krazy Cat che gli piaceva molto, ma i cui testi erano talmente strambi che non li capiva.

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