Lucca 2018 - Abbiamo visto i primi 25 minuti di Macchine Mortali!

La nostra descrizione dei primi 25 minuti di Macchine Mortali mostrati oggi a Lucca Comics & Games

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Grande attesa oggi a Lucca Comics & Games per la presentazione dei primi 25 minuti di Macchine Mortali, il nuovo kolossal diretto da Christian Rivers e scritto e prodotto da Peter Jackson e Philippa Boyens.

Adattamento cinematografico del romanzo di Philip Reeve, che il 13 novembre tornerà nei negozi in una nuova edizione Mondadori e che ha lanciato una saga composta da quattro romanzi e tre prequel, il film arriverà nelle sale italiane il 13 dicembre.

Universal Pictures oggi ha mostrato l'incipit del kolossal, ambientato su una Terra distopica nella quale dopo una catastrofe che ha spazzato via buona parte della civiltà e ha sconvolto la geografia, l'umanità ha deciso di asserragliarsi in città fortificate in movimento, enormi macchine edificate in grado di inglobarsi a vicenda in cerca di risorse e tecnologia "antica".

Il film inizia proprio con una spettacolare sequenza nella quale la città di Londra, avventuratasi nell'Europa continentale in cerca di tesori e risorse, aggredisce un agglomerato di cittadine: riescono a dileguarsi tutte tranne una. Si tratta di una cittadina boema che, dopo essere riuscita a far ripartire i motori che si erano inceppati, cerca di sfuggire alle grinfie dell'opulenta ed efficiente capitale britannica, un vero gigante a confronto. L'inseguimento mozzafiato termina ovviamente con la disfatta della cittadina, che dopo essere stata agganciata viene letteralmente "ingerita" da Londra. Gli abitanti vengono smistati e depredati dei loro averi (in particolare delle armi), anche se una di essi, Hester Shaw (interpretata dall'islandese Hera Hilmar), sembra avere proprio come obeittivo quello di intrufolarsi nella metropoli. La ragazza, il cui viso sfregiato è coperto da una bandana, riesce a nascondere un pugnale mentre viene smistata: il suo scopo, lo vediamo anche nel trailer del film, è uccidere Thaddeus Valentine (Hugo Weaving), archeologo che la ragazza accusa di aver ucciso sua madre prima di pugnalarlo. Dopo il primo colpo, Hester viene fermata da Tom Natsworthy (Robert Sheehan), un giovane apprendista storico che lavora come tuttofare nel museo di Londra e che ad ogni "conquista" scende nelle viscere della città in cerca di reperti. La ragazza fugge, ne nasce un altro spettacolare inseguimento tra lei e Tom, questa volta per le vie della cittadina boema mentre viene "digerita" dalla gigantesca macchina di Londra. Arrivata agli scarichi, Hester sfugge a Tom, non prima di avergli consigliato di non fidarsi di Thaddeus e anzi di chiedergli perché ha ucciso sua madre. Il ragazzo, alquanto confuso, riferisce la cosa dopo essere stato raggiunto dall'uomo ferito il quale, per tutta risposta, lo getterà nello scarico giù verso i Territori Esterni. Il footage si conclude così.

Queste prime sequenze del film colpiscono senza dubbio per gli scenari steampunk e immaginifici: un mondo ricchissimo di dettagli, come c'era da aspettarsi da parte del Weta Workshop e della Weta Digital che hanno lavorato a tutto il progetto dalla pre-produzione alla post-produzione. Si percepisce subito la divisione in classi di Londra (Tom appartiene a una classe inferiore, mentre la figlia di Valentine, con cui lui ha stretto amicizia, è di rango nettamente superiore), così come nonostante si tratti di un'ambientazione fantasy/fantascientifica, la complessa struttura architettonica e ingegneristica che tiene insieme la metropoli appare molto realistica (molto curiosa la metropolitana con cui si spostano Tom e la figlia di Valentine).

Con questa premessa ricca d'azione, Macchine Mortali si preannuncia come un vero evento. Una piccola nota: alcuni fan negli ultimi mesi hanno polemizzato circa la cicatrice sul volto della protagonista, apparentemente troppo poco "invasiva" rispetto alla descrizione del libro. In realtà nel film la scena in cui viene mostrato per la prima volta lo sfregio è piuttosto impressionante, sembra sia stato trovato il giusto equilibrio tra la necessità di mostrare una cicatrice abbastanza devastante e quella di lasciare alla giovane attrice islandese l'espressività necessaria a interpretare al meglio il personaggio.

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