Lucca 2014: l'incontro con Masakazu Katsura
Masakazu Katsura, maestro indiscusso di storici manga anni '80 e '90, ha incontrato a Lucca Comics la stampa riunitasi al Teatro del Giglio
Classe 1971, ha iniziato a guardare i fumetti prima di leggerli. Ora è un lettore onnivoro anche se predilige fumetto italiano e manga. Scrive in terza persona non per arroganza ma sembrare serio.
Uno degli ospiti più attesi a Lucca Comics, quest'anno era proprio lui: Masakazu Katsura, l'autore del rivoluzionario Video Girl Ai (attualmente riproposto dalla Star Comics in una nuova edizione) e di manga che hanno lasciato il segno come Zetman e I''s. Artista capace di svariare tra i generi più diversi, ha prestato il suo estro anche all'animazione e all'illustrazione pura; dotato di un tratto inconfondibile e di una forza nei soggetti che hanno cambiato il modo di narrare nei manga, ha incontrato la stampa riunitasi al teatro al Teatro del Giglio, dove ha rivelato una certa ritrosia e timidezza nonostante la luminosa carriera e l'abitudine a comparire davanti a folte platee. Ecco il meglio del dibattito.
Quando ha scritto l'opera che più ha segnato noi lettori, Video Girl Ai, pensava potesse avere un successo del genere?
Quando ho scritto Video Girl Ai non ho mai pensato che potesse essere una storia così fortunata e transgenerazionale; lo è forse perché parla di sentimenti ed emozioni che non hanno età.
In Zetman ho cercato di concentrare violenza e bontà, ma è un fumetto positivo, in cui la violenza serve per esaltare la parte migliore, quella eroica del personaggio.
Non ho mai letto supereroi americani, ho visto il primo film di Tim Burton su Batman e mi è piaciuto molto. Non ho trovato ispirazione dal genere americano anche se ovviamente ci sono similitudini. A me interessava la giustizia, lottare per difenderla e quindi penso che i supereroi, a prescindere dalla nazione di appartenenza, si assomiglino in questo. Quando uscì Zetman era il periodo di Batman Begins: mi colpì molto perché c'era lo stesso elemento cupo, scuro come nel mio fumetto, ma fu un caso. Ma il film è stato un grande successo per cui si, mi sono ispirato a Batman [ride].
Quando potremo leggere il prosieguo delle sue avventure?
In Giappone il primo atto è finto a luglio sulla rivista [Weekly Shonen Jump]. L'ultimo tankobon poco tempo fa. In Italia penso arriverà a fine primavera 2015. La parte due la comincerò subito dopo, ma da Shueisha mi sono arrivate richieste per altri lavori, per cui dovrò alternare un po' le cose.
Ha in mente altro dopo?
Dopo Zetman ho già in mente altre cose, una in particolare, ma è ancora top secret.
Si è mai reso conto di quanto siano affascinanti le sue figure femminili e quanto peso dà al sesso nelle sue opere?
L'elemento sexy, l'erotismo è per me solitamente funzionale alla storia, nulla più. Forse solo in I''s mi sono spinto oltre, ma l'ho fatto per i miei fan [sorride].
Molto modesto ma onorato della calorosa accoglienza, ha più volte ringraziato per i complimenti e si è detto sinceramente incredulo del successo riscontrato nel nostro paese come pure nel resto del mondo.
C'è una delle sue opere che più ama o ricorda con piacere?
No. Non saprei quale dire. Forse non ce n'è una che che mi è piaciuta veramente, forse non me n'è piaciuta nessuna [sorride]. Penso accada a molti autori, quando si pensa a un'opera, quando si ha qualcosa di ben preciso in mente e poi la si realizza, non viene mai come uno l'aveva intesa, come l'aveva immaginata, non si è mai soddisfatti abbastanza. Se c'è una cosa che ricordo con piacere penso siano le poesie in Video Girl Ai, la parte più delicata del fumetto anche se non so come è stata resa in italiano.
Infine l'incontro si è concluso con la domanda più curiosa. Pensa mai che un giorno i suoi soggetti potrebbero diventare costumi indossati da ragazzi e ragazze in sfilate cosplay?
No. Non lo penso. Non penso ai cosplay quando disegno altrimenti farei solo ragazzine carine [sorride], ma certo è un piacere e una soddisfazione vedere gente vestita che emula i miei personaggi. Grazie, grazie a tutti i miei fan.