Lucca 2014, Comics & Science: Gli zombie e la scienza
Lucca Comics 2014: Comics & Science parla di zombie e di come la scienza possa aiutare a sopravvivere all'apocalisse
Alpinista, insegnante di Lettere, appassionato di quasi ogni forma di narrazione. Legge e mangia di tutto. Bravissimo a fare il risotto. Fa il pesto col mortaio, ora.
Bellone inizia raccontando come nacquero i racconti sugli zombie e come ci sia un evento scientifico alla base del mito. Ad Haiti, in antichità, stregoni locali somministravano un intruglio che provocava morte apparente ai malcapitati. Sull'isola, per tradizione, i morti non vengono sepolti, ma posati in tombe aperte. I disgraziati, rapiti e drogati, si svegliavano intontiti, uscivano dalla tomba balbettanti e confusi, e gli stregoni avevano buon gioco a convincerli di essere loro servi.
Ciccarelli contribuisce parlando dell'effetto che le storie di zombie hanno invece sull'idea di scienza che abbiamo tutti noi. Ecco, ad esempio, cosa abbiamo imparato sugli scienziati dalla serie Tv di The Walking Dead, grazie a una rapida analisi dei personaggi che incarnano questa professione che ha così grande su una vicenda in cui bisogna scoprire le cause del contagio per affrontarlo al meglio.
Simpatico siparietto durante la conferenza, con un gruppo di sanguinolenti non morti, che vedete nelle foto, che ha attaccato il gruppo dei relatori. Impavidi, hanno risposto a colpi di logaritmi e disequazioni, mettendo in fuga gli zombie che, evidentemente, hanno tutti quanti fatto il Liceo Classico.
Matematica, zombie ed epidemie sono interessanti e legati anche nel calcolo dei tempi di incubazione delle malattie. Lo zombie può diventare un paradigma scientifico a tutti gli effetti. Si possono modellizzare infatti le invasioni zombie, basandosi sul comportamento della declinazione più classica di queste orribili creature: quella dei film di Romero, in cui i non-morti sono lenti e contagiosi. La matematica può domandarsi e prevedere in che modi e tempi si passa da umani a zombie, le varibili per cui le creature possono venire eliminate, la velocità del contagio a seconda dell'incubazione del virus e di numero e probabilità di contatti. Inserite nel modello matematico le modalità con cui gli zombie si moltiplicano, restano le possibili soluzioni. Quarantena? Ricerca di una cura? Eliminazione fisica? Tramite una serie di simulazioni numeriche, l'Università di Tor Vergata ha stabilito che, se non si trovasse un modo per impedire la rinascita degli zombie sarebbe impossibile sopravvivere tramite un tentativo di eliminazione di massa; una quarantena funzionerebbe solo se molto veloce, altrimenti gli zombie sarebbero semplicemente troppi e si moltiplicherebbero incontrollati. Se invece si trovasse una forma di cura, lo scenario più probabile è quello di una convivenza tra gli umani e le creature zombie. Ultima possibilità è quella degli attacchi periodici, che combinati alle altre iniziative e a un calcolo preciso delle unità di contagiati e contagianti, porterebbero grandi risultati. Insomma, se volete sopravvivere all'apocalisse zombie, ripassate derivate ed equazioni.