Lucca 15: Il Ragazzo Invisibile, Gabriele Salvatores sta lavorando al sequel
Presentata nell'Area Movie di Lucca Comics & Games l'edizione Home Video di Il Ragazzo Invisibile. Salvatores girerà il sequel nel 2016
Il regista, vincitore del premio oscar con Mediterraneo nel 1992, è intervenuto in occasione dell'uscita dell'homevideo del film Il Ragazzo Invisibile, il primo cinecomic tutto italiano, che sarà disponibile a partire dal 5 novembre in Dvd e Blu-Ray Disc. Il tema principale dell'incontro è stato "Filmare l'Invisibilità": Salvatores e Stefano Sardo, lo sceneggiatore del film, hanno parlato della magia degli effetti speciali, e per farlo si sono lasciati accompagnare direttamente da alcuni filmati tratti dai contenuti speciali della versione home video. In uno dei filmati mostrati è stato interessante capire, insieme agli addetti degli effetti speciali, com'è importante avere in mente l'idea prima di poterle dare forma e strutturare sul computer, puntualizzando l'importanza della matita e del foglio, quindi in poche parole dello storyboard. Ovviamente si è più volte parlato di quanto i limiti, come quelli imposti del budget, possano rappresentare un blocco per gli artisti italiani. Ma stando al risultato finale il team del film è riuscito comunque a gestire le situazioni più complicate.
Durante il dibattito Salvatores e Sardo hanno raccontato un aneddoto molto interessante: L'Agis Scuola si è occupata di far vedere il film alle classi elementari, medie e superiori. Una volta finita la proiezione è stato chiesto loro di immaginarsi un seguito del film e a quanto pare grazie a una media ponderata di tutti gli scritti è stato stabilito che il tema del secondo capitolo sarebbe dovuto essere quello della "famiglia"; su cui poi effettivamente pare sarà incentrato il sequel. In poche parole il sequel ci racconterà l'importanza della famiglia del giovane Michele Silenzi. Secondo quanto ha riferito Salvatores, "ci saranno anche delle ragazze, per così dire, infuocate".
Salvatores ha concluso l'incontro augurandosi che con il passare del tempo si perda un po' la concezione che i film sui supereroi fatti dagli italiani debbano essere film di serie B.