Love is Blind di nuovo nell'occhio del ciclone per come vengono trattati i concorrenti

Una nuova indagine interroga una dozzina di concorrenti di Love is Blind che si lamentano del trattamento riservato loro dalla produzione

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Dopo gli ottimi ascolti della quarta stagione e la debacle della diretta della reunion saltata per problemi tecnici, Love is Blind torna a far parlare di sé, questa volta a causa di un'indagine pubblicata da Insider che svela le condizioni discutibili con cui viene girato il reality.

La reporter Katie Warren ha parlato con diversi ex concorrenti (circa una dozzina) che hanno raccontato episodi decisamente gravi avvenuti durante le riprese delle loro stagioni, con i produttori che li hanno privati di cibo e sonno, negando loro l'assistenza psicologica in occasione di attacchi d'ansia o di panico, e persino minacciandoli di ritorsioni economiche in caso di ritiro anticipato dal programma (forti di condizioni contrattuali capestro).

Il reality, per chi non lo sapesse, mette insieme coppie di giovani single attraverso degli appuntamenti al buio "isolati" e fa sì che si fidanzino e arrivino a sposarsi senza vedersi, affidandosi unicamente alla voce e alle parole che si scambiano. La prima stagione ha fatto il suo debutto a febbraio 2020, appena prima che vi fosse il primo lockdown, e ha avuto un successo sorprendente (oltre 30 milioni di nuclei famigliari hanno visto le puntate). Le stagioni successive hanno cavalcato il successo, pur perdendo l'elemento da "esperimento sociale" che sembrava caratterizzare la prima stagione.

L'articolo evidenzia come per alcuni concorrenti l'esperienza sia stata estremamente traumatica ed estenuanti - e, in alcuni casi, siano arrivati ad addormentarsi durante gli appuntamenti (come vediamo nella quarta stagione). La scelta di isolare completamente i partecipanti in ambienti privi di finestre per dieci giorni, durante gli appuntamenti al buio, ha provocato in alcuni casi gravi attacchi di panico. Nel luglio del 2022 un concorrente della seconda stagione, Jeremy Hartwell, ha fatto causa a Netflix e alla casa di produzione Kinetic Content accusandoli di condizioni di lavoro inumane. Numerosi concorrenti hanno riferito a Insider di essersi rivolti a specialisti dopo le riprese.

C'è poi la questione economica: il contratto prevede che si venga filmati 24/7 per un totale di otto settimane (con orari di lavoro fino alle 20 ore quotidiane), con uno stipendio settimanale di 1000 dollari e un massimo complessivo di 8000 dollari. In questo senso, si parla di poco più di 7 dollari all'ora, la metà del salario minimo in California.

I reality sono per definizione rischiosi e controversi, e in passato sono avvenuti numerosi episodi discutibili in programmi come Survivor, Love Island e così via. Il punto è che Love is Blind era stato proposto ai concorrenti come un reality alternativo, con un concept effettivamente focalizzato sulla ricerca del vero amore. Va detto che questo valeva probabilmente per la prima stagione, perché una volta che il reality ha avuto l'enorme successo che ha avuto, anche i candidati concorrenti hanno senza dubbio pensato in primis alla grande visibilità che avrebbero ottenuto, diventando influencer e personaggi famosi. Tuttavia sarà interessante seguire come si evolverà questa vicenda. Netflix ha infatti sottolineato, nelle ultime settimane, di non temere lo sciopero degli sceneggiatori perché ha una gran quantità di contenuti prodotti all'estero (dove il sindacato degli sceneggiatori non ha potere) e di reality show (che non vengono scritti da sceneggiatori ma da story producer).

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