Lost in Russia, trasmesso in streaming a causa del Coronavirus, è stato visto 600 milioni di volte in tre giorni

Lost in Russia, uscito in streaming anziché al cinema a causa dei timori per l'epidemia di Coronavirus, è stato visto 600 milioni di volte in tre giorni

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L'altroieri vi abbiamo segnalato che la casa di produzione Huanxi Media ha deciso di pubblicare gratuitamente online in streaming la commedia d'azione Lost in Russia dopo che i cinema cinesi sono stati chiusi a causa dei timori per l'epidemia di Coronavirus. Oggi il sito cinese Techweb rivela che nei primi tre giorni il film è stato visto oltre 600 milioni di volte in circa 180 milioni di abitazioni, un risultato straordinario.

Lost in Russia era uno dei film più attesi della festività del Capodanno Cinese, il momento più ricco dell'anno nei cinema cinesi, ma la sua uscita (insieme a quella di altri sei film) è stata fermata. Huanxi Media ha quindi approfittato di un nuovo accordo stretto con Bytedance per annunciare la distribuzione della commedia in maniera gratuita, a partire dal 25 gennaio, sulla propria piattaforma Huanxi Premium oltre che sui servizi streaming di proprietà di Bytedance.

Dei 600 milioni di visualizzazioni, ben 25 milioni arrivano dalla provincia di Hubei, l'epicentro dell'epidemia, a dimostrazione che la strategia si è rivelata vincente: i social media cinesi, in questi giorni, documentano come moltissimi cinesi (anche in aree non sottoposte a quarantena) preferiscano rimanere chiusi in casa per le vacanze (che sono state prolungate fino al 2 febbraio e in alcune province fino al 9), guardando film e giocando a videogiochi.

La decisione tuttavia ha causato molto scontento negli esercenti cinesi, che temono che questa mossa possa causare dei danni pesanti in un'industria cinematografica in crescita che valorizza molto la sala cinematografica. Una lettera inviata alla China Film Administration e firmata dalle catene Wanda Film, Bona Film Group e Henan Oscar afferma che "tutto ciò va contro il modello di pagamento e fatturato che l'industria cinematografica ha coltivato per molti anni, così si distrugge intenzionalmente l'industria cinematografica e le finestre distributive".

Fonte: Screen

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