Loki: Tom Hiddleston racconta i suoi 10 anni con il personaggio e Kevin Feige cita il multiverso

In un lungo speciale di Entertainment Weekly Tom Hiddleston parla del suo rapporto con Loki e Kevin Feige stuzzica (ancora) sul multiverso.

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Tom Hiddleston è il primo fan di Loki. Lo si capisce dalle interviste che rilascia, dai dettagli con cui parla delle sue avventure e dalla conoscenza che possiede dell’universo Marvel. Tom Hiddleston è Loki, ed è stato chiaro a tutti dopo il suo ingresso nella sala H al Comic-Con tra il pubblico festante che lo acclamava.

Il Dio dell’inganno ha molte facce e molte vite. L’abbiamo già visto morire un po’ di volte sullo schermo. Come un prisma, in ogni film in cui compare, in ogni angolo in cui è visto egli sembra leggermente diverso. Talvolta è un malvagio a senso unico come in Avengers, altre volte è un fratello, ancora prima che un villain, come in Thor. È stato anche un eroe in Avengers: Infinity War. Tutto questo è coerente con il Loki dei fumetti, un personaggio mai identico a se stesso, spesso sospettato di essere a capo di malvagie macchinazioni, è contraddittorio, imprevedibile, sfuggente come un serpente.

Loki è anche il terreno di gioco perfetto per un attore come Tom Hiddleston, così propenso a usare (come dice lui stesso) tutte le note che ha a disposizione sulla tastiera.

Dopo avere conquistato la copertina l’attore si racconta in un ampio speciale di Entertainment Weekly partendo dal momento in cui venne preso per la parte.

Come noto infatti Hiddleston aveva affrontato il provino per indossare il mantello di Thor salvo poi essere scelto dall’amico e regista del primo film, Kenneth Branagh, per il Dio dell’inganno. Capì di essere approdato al ruolo che gli avrebbe cambiato la carriera quando il produttore Kevin Feige gli comunicò i piani per il “progetto Avengers”. Erano i primi giorni di produzione di Thor, e l’MCU non solo non era ancora definitivamente decollato ma, se Thor fosse stato un fallimento, l’universo condiviso sarebbe rimasto un sogno inespresso. Per questo la reazione dell’attore alla notizia che sarebbe stato il villain del kolossal fu di stupore:

Gli dissi “scusami?” Perché era tre, quattro passi in avanti. Mi ci sono voluti un paio di minuti per processare la notizia, perché non avevo immediatamente realizzato la portata della cosa. Ho capito che essere scelto come Loki sarebbe stato un momento significativo per me nella mia vita che sarebbe rimasto. Il viaggio creativo prometteva di essere straordinario.

E così fu. Pochi giorni fa abbiamo dato la notizia che Tom Hiddleston figura tra i produttori esecutivi della serie di Disney+. Non è difficile capire perché. Nell’articolo di EW si spiega infatti che prima di iniziare a scrivere Loki, il team di creativi si è consultato con la persona che più di tutte conosceva il personaggio: ovvero l’attore che lo interpreta. Hanno creato una sorta di “scuola di Loki” dove Hiddleston rispondeva a tutte le domande e raccontava l’evoluzione dei primi 10 anni del personaggio.

loki

Certo, quello che vedremo nella serie non sarà però il Loki che abbiamo incontrato sul grande schermo, il cui arco narrativo si è concluso con coerenza. È ancora un villain del passato, non ancora completamente sconfitto, che ruba la gemma dell’infinito in Avengers: Endgame. Kevin Feige ha spiegato che, quando hanno scritto quella scena, lo spin off dedicato al personaggio non era ancora nei piani. Quando Bob Iger ha comunicato al produttore la possibilità di realizzare contenuti per la piattaforma il finale in sospeso di quella scena ha fornito l’aggancio perfetto per nuove storie.

Loki promette di essere un’esplosione di creatività e bizzarrie tipiche dei fumetti. In particolare si affronterà il tema dell’identità del personaggio. Da sempre infatti egli è legato al fratello, Thor. Ha sempre brillato di luce riflessa, si è definito nel contrasto con lui, ma mai in autonomia. Ora invece per l’attore è venuto il tempo di esplorare le molte sfaccettature che questa figura in bilico tra la mitologia antica e un antieroe moderno ha da offrire.

Loki è un personaggio che fa sempre i conti con la propria identità. La TVA (la Time Variance Authority), per via di quello che fa, è particolarmente adatta per mettere uno specchio di fronte a Loki. Deve fare i conti con chi è veramente e chi dovrebbe essere.

L’attore racconta inoltre di avere amato particolarmente l’idea di far confrontare Loki, che è il caos in persona, con la TVA, simbolo della burocrazia e del controllo. Nella serie inoltre muterà così tante volte aspetto da perdere la propria identità. Ma forse, dice l'attore, non è nemmeno interessato a scoprire quale sia il proprio io, la sua versione più autentica. Tutte le maschere sono strati di difesa, sono parte della difficoltà di accettarsi.

Kevin Feige infine non ha perso l’occasione di stuzzicare i fan con l’ennesima allusione al multiverso. Non è la prima volta che lo sentiamo citare, anzi, attendiamo di vederlo in atto da tempo. Ma la Marvel sembra ritardare sempre il momento. Sarà la volta buona? Così ha detto Feige:

Parte del divertimento del multiverso e del giocare con il tempo è quella di vedere altre versioni dei personaggi, e in particolare altre versioni del personaggio che presta il nome alla serie.

La mente dietro all’MCU non ha però né confermato né smentito se la serie di Loki si collegherà con altri prgetti, in particolare a Doctor Strange: nel Multiverso della Pazzia con cui condivide la presenza di Michael Waldron in cabina di regia.

Fonte: EW

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