Diego Cajelli: Il Ragazzo Invisibile, il film, il fumetto

Sul suo blog Diegozilla, Cajelli ha parlato del fumetto che amplierà il mondo del film diretto da Gabriele Salvatores: Il Ragazzo Invisibile

Classe 1971, ha iniziato a guardare i fumetti prima di leggerli. Ora è un lettore onnivoro anche se predilige fumetto italiano e manga. Scrive in terza persona non per arroganza ma sembrare serio.


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[caption id="attachment_21558" align="alignright" width="214"]Da Anteprima 276 Da Anteprima 276[/caption]

Forse sarebbe meglio dire: il fumetto e poi il film, dato che uscirà prima cartaceo e poi filmico. Ma andiamo con ordine.

Così esordisce Diego Cajelli sul suo blog a proposito dell'adattamento a fumetti del film di Gabriele Salvatores: Il Ragazzo InvisibileLa pellicola in uscita a Natale, come sapete, avrà come tema fondante quello supereroistico, sviluppato attorno al protagonista, un ragazzo adolescente. Cajelli e gli artisti Giuseppe Camuncoli, Werther Dell’Edera, Alessandro Vitti, con Sara Pichelli e Davide Toffolo alle copertine, formano il team creativo della miniserie in tre albi in formato americano (48 pagine a colori, € 3,50) che porteranno su carta, in anteprima a Lucca Comics, la vicenda nata sulla celluloide e non solo. A proposito dei colleghi alle matite, questo è stato il commento di Cajelli:

Visti i nomi dei disegnatori coinvolti, potevo anche scrivere la sceneggiatura bendato, alla guida di un triciclo in discesa dallo Stelvio contromano strafatto di Genepy, e ne sarebbe uscito un fumetto fighissimo lo stesso... La mini è una bomba, per merito loro e del contesto narrativo.

Panini Comics, con Indigo Film, produrrà il progetto che avrà vita propria rispetto al soggetto del film. Ma lasciamo ancora la parola al suo sceneggiatore:

È proprio il contesto che domina sui tre volumi del Ragazzo Invisibile, perché, come si è già letto in giro, non si tratta della versione a fumetti del film, ma è una vera e propria espansione di quel mondo narrativo. Certo, ci sono delle scene che vedrai anche sullo schermo, ma per la maggior parte il fumetto racconta tutto quello che non c’è. Va a completare, approfondire, raccontare in parallelo l’universo interno del film di Salvatores.

Come ho gestito un lavoro simile? Non da solo, ovviamente. Mi hanno aiutato. Chi? Gli sceneggiatori del film: Alessandro Fabbri, Ludovica Rampoldi e Stefano Sardo. Abbiamo lavorato bene assieme... Dal mio punto di vista, lavorare con loro è stata un’esperienza eccezionale, capitata in un momento molto particolare della mia vita. Anzi, questo lavoro in termini generali, con tutte le professionalità coinvolte, compresi gli splendidi editor della Panini che l’hanno seguito, mi è servito tantissimo a livello emotivo e personale. Scrivere di supereroi, per dei disegnatori che fanno supereroi per il mercato americano, per una casa editrice che pubblica supereroi, mi ha permesso di sperimentare ritmi e narrazioni per me diverse dal solito.

Volevo a tutti i costi che l’albo fosse indistinguibile per ritmiche, stile narrativo e composizione della tavola da un qualunque albo americano super eroistico. Dicono che ci sono riuscito, e me ne sono bullato un sacco. La mini ha tre disegnatori, ma non troverai un disegnatore “da solo” per ogni albo. Ci sono tre linee temporali diverse raccontate in montaggio incrociato. Su ogni singolo albo sono presenti contemporaneamente Camuncoli, Vitti e Dell’Edera, a seconda del periodo che viene messo in scena. Dato che mi piace giocare, le sequenze sono comunque collegate tra loro da elementi visivi o testuali, in modo da rendere uniformi gli stacchi, amalgamando il cambio di disegnatore attraverso la sceneggiatura.

E le sorprese non finiscono qui. Stay tuned!

Fonte: Diegozilla

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