Licorice Pizza, un movimento di attivisti asioamericani invita a boicottare il film di Paul Thomas Anderson

Licorice Pizza, l’attesissima nuova opera di Paul Thomas Anderson, è accusata di razzismo da un movimento di attivisti asioamericani

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Licorice Pizza è l’attesissima nuova opera di Paul Thomas Anderson in arrivo il prossimo 3 febbraio nei cinema italiani. Il film è già, inevitabilmente, uno dei principali osservati speciali per la prossima Notte degli Oscar.

Eppure qualche giorno fa, un movimento di attivisti asioamericani ha invitato i membri dell'Academy a boicottare il lungometraggio per via di alcune battute razziste che sarebbero presenti nel film.

L'appello è stato pubblicato su Rafu Shimpu, il Los Angeles Japanese Daily News, e recita:

A causa del casuale razzismo riscontrato nel film Licorice Pizza la Media Action Network for Asian Americans (MANAA) ritiene che il film di Paul Thomas Anderson non meriti di essere tenuto in considerazione nelle categorie Miglior Film, Miglior Regia e/o Miglior Sceneggiatura Originale e chiede anche ad altre associazioni di critici di non tenerlo in considerazione per la stagione dei premi.

Ricoprirlo di nomination e premi normalizzerebbe ulteriormente le eclatanti prese in giro degli asiatici negli Stati Uniti d'America, diffonderebbe un messaggio sbagliato lasciando intendere che è OK farsi beffe di loro specialmente in un periodo in cui gli asioamericani sono spaventati dall'uscire in strada per via del livello di violenza senza precedenti subito dagli altri americani per via del COVID-19.

Le patetiche scene in oggetto di “Licorice Pizza", che è ambientato nel 1973, non servono in alcun modo a portare avanti la storia del film e sono state inserite solo per far fare delle risate spicciole, rinforzando l'idea che gli asioamericani valgano di meno e restino perpetuamente degli stranieri.

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