Il Libro della Giungla: online le prime recensioni!
Sono online le prime recensioni di Il Libro della Giungla di Jon Favreau, e sono tutte molto positive
In questi ultimi giorni la Disney ha lanciato una serie di anteprime per il pubblico, e da allora sono fioccati su Twitter i primi commenti entusiastici sul film, ma solo ora che è caduto l'embargo possiamo sapere cosa pensa la critica del blockbuster di Jon Favreau. Come sempre, vi riportiamo brevi estratti tradotti da noi di una selezione di recensioni:
&: Sfarzoso spettacolo tecnologico, Il Libro della Giungla spinge le possibilità dell'immagine generata al computer molto più in là di recenti film della Pixar e dell'orgia di effetti visivi di Star Wars: il Risveglio della Forza. [...] La storia e i personaggi, comunque, non raggiungono le stesse vette. Jon Favreau e lo sceneggiatore Justin Marks usano i racconti di Kipling e l'ispirazione del cartoon Disney per realizzare un film episodico che non sembra omogeneo.
ScreenDaily: Trasportare l'amato romanzo di Kipling, le sue dense ambientazioni selvagge e i suoi animali antropomorfi nell'universo live-action sembra un compito difficile, tuttavia con Jon Favreau alla regia, un cast vocale di alto profilo e, soprattutto, gli ultimi ritrovati tecnologici per gli effetti visivi che si occupano di trasformare il tutto in uno spettacolo fotorealistico, la Disney sembra farcela con facilità.
Variety: Di tutti i dettagli incredibili che compaiono sullo schermo, nessuno lascia sbigottiti più della scritta nei titoli di coda: "Girato downtown a Los Angeles". [...] Sembra impossibile che il film sia stato girato in un palazzo di 12 piani che dà sull'autostrada 110. [...] Jon Favreau non perde mai di vista il fatto di essere al lavoro su una storia avventurosa per bambini, e quando il passaparola positivo affiancherà i notevoli sforzi di marketing della Disney, lo studio dovrebbe trovarsi con un sostanziale successo tra le mani. [...] Non tutto funziona: le parti musicali del film originali sono inserite in manier apoco organica, e Christopher Walken nei panni di King Louie fa sentire la mancanza di Louis Prima.
Uproxx: Il Libro della Giungla è molto meglio di quello che doveva essere, e probabilmente di quello che ha il diritto di essere. Pensavo fosse il solito film pieno di effetti speciali, ma alla fine stupisce sia sul piano visivo che su quello emotivo. [...] Favreau ha preso un film che probabilmente avrebbe sofferto nelle mani di molti altri registi, lo ha mantenuto snello, sempre a fuoco, e lo ha reso grande.
The Wrap: Il film avrebbe giovato del taglio dei numeri musicali, ma a parte questo passo falso Il Libro della Giungla riesce a raccontare la storia di un bambino che diventa adulto senza mai perdersi nei tranelli della tecnologia che ha reso questo possibile.
The Hollywood Reporter: Eccezionalmente bello da vedere e valorizzato da un cast vocale stellare, questa nuova versione del racconto di Kipling si dimostra interamente coinvolgente, anche se manca di peso in termini tematici e di sottotesto. [...] Sebbene il dramma e il suo trattamento diventino progressivamente convenzionali e familiari, la qualità visiva eccezionale e la resa degli animali rimangono incredibili per tutta la durata del film.
La pellicola approderà nei cinema italiani il 14 aprile 2016.
“Il Libro della Giungla è una storia universale, in cui tutti possono identificarsi, che racconta il percorso di crescita di un bambino”, dice il produttore Brigham Taylor. “Walt Disney ha raccontato la storia attraverso l’animazione tradizionale ma noi oggi abbiamo la tecnologia adatta per portare in vita questi personaggi, rendendoli fotorealistici: possiamo inserire perfettamente un bambino vero all’interno di un ambiente digitale, in modo totalmente credibile”.
Secondo Favreau, la storia è comunque il fattore principale. “Penso che i film debbano offrire un’esperienza emozionante”, dice il regista. “Un grande spettacolo visivo non ha valore se il pubblico non riesce a creare un legame emotivo con i personaggi. Ogni storia deve possedere umanità, emozioni e umorismo, senza però tradire le intenzioni del film. L’obiettivo è quello di trasportare il pubblico in un’avventura. Il pubblico vuole il brivido, il divertimento. Ho cercato di fare un film che vorrei vedere anch’io”.