L'esorcista: lo sceneggiatore parla dell'approccio creativo verso la nuova Trilogia
Scott Teems, lo sceneggiatore scelto dalla Blumhouse per la nuova Trilogia de L'esorcista, parla dell'approccio creativo verso i film...
È una bestia diversa da Halloween perché viene venerata in modo differente. Sono entrambi incredibilmente di successo e popolari, ma c'è qualcosa per cui, per chissà quale ragione, L'esorcista viene visto dalla gente più come un "film" che come un "movie" o comunque tu voglia descrivere la questione (sfumatura difficile da rendere in italiano: in originale il termine "film" può avere una connotazione più artistica rispetto a "movie" che è una parola più riferita al concetto di "intrattenimento", ndr.). Avverto una maggiore pressione con L'esorcista, ma, alla fin fine, abbiamo tutti giurato di non raccontare questa storia a meno di non poterlo fare in una maniera che ci facesse sentire onorati di poterlo fare.
Stavamo cercando di capire e trovare la storia più giusta anche prima che ci fosse un qualsiasi tipo di accordo in essere. Prima ancora di provare a stipulare un accordo, o cercare di capire la situazione dei diritti di sfruttamento, volevamo essere certi di avere una storia. Ed è stato questo il nostro primo progetto dell'inizio del COVID: ogni venerdì mattina, all'inizio della pandemia, io, David e Danny McBride e Jason Blum ci sentivamo su ZOOM per buttare lì delle idee, poi andavamo tutti a scrivere per discutere di quello che avevamo elaborato nella riunione successiva e siamo andati avanti così un paio di mesi. E, alla fine, ci siamo ritrovati con questa storia che c' emozionava davvero e che abbiamo presentato allo studio.
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Fonte: Comic Book