Leonardo DiCaprio e i cambiamenti alla sceneggiatura di Killers Of The Flower Moon, parla Eric Roth
Lo sceneggiatore del nuovo film di Martin Scorsese conferma i cambiamenti alla sceneggiatura coluti da Leonardo DiCaprio...
In un nuovo appuntamento col podcast condotto da John August (sceneggiatore, fra l'altro, di Big Fish e La Sposa cadavere) e Craig Mazin (creatore della serie Tv Chernobyl e del futuro adattamento seriale di The Last of Us per la HBO), hanno avuto modo di chiacchierare un po' col collega Eric Roth, responsabile proprio dello script della pellicola di Martin Scorsese. Lo scrittore ha spiegato che parte del ritardo, a prescindere dalla pandemia e dagli ingenti costi della pellicola che hanno portato la Paramount a stringere un accordo con Apple, che si accollerà le spese di produzione del film che verrà poi distribuito al cinema dalla major, è stato causato da alcuni cambiamenti allo script voluti proprio da Leonardo DiCaprio:
Dovremmo cominciare le riprese a marzo, una volta che il COVID lo consentirà. Continueranno con le riscritture. Leonardo DiCaprio voleva alcuni cambiamenti per i quali abbiamo discusso. Lui ha vinto al 50% e io ho vino l'latro 50% di discussione.
Killers of the Flowers Moon vede Leonardo DiCaprio nel cast, verrà prodotto dalla Apple e distribuito dalla Paramount. La sceneggiatura di Eric Roth è tratta dal romanzo di David Grann Gli assassini della terra rossa che racconta la storia vera degli omicidi di membri della tribù Osage nell’Oklahoma degli anni venti, occorsi dopo la scoperta del petrolio nelle loro terre. Robert De Niro interpreterà il serial killer William Hale.
Negli anni Venti del Novecento, la popolazione al mondo con la maggiore ricchezza pro-capite era, abbastanza sorprendentemente, la nazione indiana degli Osage, confinata nei decenni precedenti in una riserva in Oklahoma. Senza più bisonti da cacciare, impossibilitati quasi a parlare la loro lingua e a praticare la loro religione e cultura, improvvisamente si ritrovarono ricchissimi per la scoperta nelle loro terre di giacimenti petroliferi immensi: cominciarono così a girare in Cadillac e a mandare i figli a studiare in Europa, con grande invidia dell’opinione pubblica bianca, in prevalenza quacchera. Altrettanto improvvisamente però, all’interno delle famiglie osage più facoltose, si verificarono delle morti inspiegabili e sospette. E, negli ultimi baluardi del West selvaggio, dove personaggi come J.P. Getty andavano costruendo le proprie fortune e dove banditi leggendari seminavano il terrore, molti di coloro che osarono indagare su questi omicidi finirono per essere assassinati a loro volta. Superate le ventiquattro vittime, il caso passò a un organismo investigativo relativamente nuovo, l’FBI, che tuttavia non riuscì a fare sostanziali passi in avanti, finché il suo giovane direttore, J. Edgard Hoover, non cercò l’aiuto di un Ranger in pensione, Tom White. White mise insieme una squadra di detective piuttosto eterogenea, compreso un agente amerindio, e portò alla luce una cospirazione spietata ai danni di una popolazione intera.
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