Legge Don't Say Gay, Bob Chapek si scusa con i dipendenti Disney: "Vi ho deluso e mi dispiace"

Il CEO della Disney si è scusato con i dipendenti per il modo in cui l'azienda ha gestito la vicenda della legge Don't Say Gay in Florida

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Per la terza volta nell'arco di una settimana, il CEO della Disney Bob Chapek si è rivolto ai suoi dipendenti affrontando la questione della legge soprannominata "Don't Say Gay or Trans" che sta per essere firmata dal governatore della Florida Ron DeSantis. La multinazionale è stata accusata da dipendenti e attivisti di non essersi espressa in maniera abbastanza esplicita contro questa misura prima che venisse approvata dal senato, martedì (in questo articolo vi abbiamo spiegato la vicenda nel dettaglio). Lo stesso Chapek aveva inizialmente detto, lunedì, che le dichiarazioni politiche da parte delle aziende sono inutili e spesso fraintendibili. Mercoledì, dopo la votazione al senato della Florida e dopo che la Disney è finita su tutti i giornali, si è espresso duramente contro la legge, facendo un vero e proprio dietrofront sulla questione delle dichiarazioni politiche e promettendo donazioni nei confronti di organizzazioni LGBTQ+. Ieri, anche in risposta alle lettere aperte di impiegati della Pixar e di altre divisioni dell'azienda, ha inviato infine un memo molto accorato in cui si è scusato per l'accaduto, prendendo impegni molto concreti.

Va ricordato che la Disney ha una presenza importantissima in Florida, impiegando 80,000 persone e contribuendo pesantemente all'economia dello Stato. È peraltro in corso il trasferimento delle attività dei Parchi dalla California del Sud a un nuovo campus al centro della Florida. Ecco quindi che da un lato la multinazionale ha un'influenza fondamentale (lo stesso Chapek ha un rapporto molto stretto con Ron DeSantis), anche e soprattutto attraverso attività di lobbying e donazioni a politici Democratici e Repubblicani (inclusi tutti i promotori della legge in questione). Dall'altro lato, l'interesse della Disney è di avere sempre ottimi rapporti con l'amministrazione, visti gli enormi sgravi fiscali dei quali può e vuole approfittare.

Ecco la lettera di Chapek:

A tutti i miei colleghi, ma in particolare a quelli che appartengono alla comunità LGBTQ+,

Grazie per esservi messi in contatto con me per condividere il vostro dolore, la vostra frustrazione e la tristezza riguardo la risposta della compagnia alla legge "Don't Say Gay" della Florida. Parlare con voi, leggere i vostri messaggi e incontrarvi mi ha aiutato a capire quanto il nostro silenzio sia stato doloroso per voi. È chiaro che non si tratta tanto di un problema su una legge in Florida, ma l'ennesimo affronto ai diritti umani fondamentali. Avevate bisogno che io fossi un alleato più forte in questa battaglia per l'uguaglianza nei diritti e vi ho deluso. Mi dispiace.

I nostri impiegati vedono il potere della nostra grande azienda come un'opportunità per fare del bene. Sono d'accordo con loro. Sì, dobbiamo utilizzare la nostra influenza per promuovere questi valori positivi raccontando storie inclusive, ma dobbiamo anche difendere i diritti di tutti.

A partire da adesso, incrementeremo il nostro supporto per i gruppi di pressione politica che combatteranno simili legislazioni in altri stati. Stiamo lavorando duramente per creare una struttura per gestire le nostre donazioni a gruppi politici in modo da assicurarci che questo rifletta meglio i nostri valori. Oggi sospenderemo tutte le donazioni politiche nello stato della Florida, in attesa di aver revisionato tutto questo. So che dobbiamo lavorare molto di più: mi impegnerò a lavorare in tal senso, e continuerò a confrontarmi con la comunità LGBTQ+ per diventare un alleato migliore. Avrete altri aggiornamenti riguardo i progressi nelle prossime settimane.

Credo veramente che la nostra compagnia sia infinitamente migliore e più forte grazie alla comunità LGBTQ+. In questo caso ho mancato il bersaglio ma sono un alleato sul quale potete contare - e sarò un campione molto schietto riguardo alla protezione, la visibilità e le opportunità che meritate.

Bob.

Ricordiamo che in questi giorni molti talent Disney si sono esposti pubblicamente contro la legge, commentando anche la vicenda che ha coinvolto l'azienda:

https://twitter.com/PedroPascal1/status/1501953625299435524

Fonte: THR

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