Lascia o raddoppia - Il gioco al rialzo di Starz

Torniamo a parlare di premium cable channel, ossia quei canali non inclusi nel pacchetto base dell’abbonamento ma venduti a parte. Lo facciamo con Starz...

Condividi

Taking you places

Torniamo a parlare di premium cable channel, ossia quei canali via cavo non inclusi nel pacchetto base dell’abbonamento ma venduti a parte come HBO e Showtime. Lo facciamo con Starz, emittente che ha vissuto negli ultimi anni un periodo di crescita e che attualmente vuole rilanciare il suo posizionamento nel mercato seriale.

Starz nasce nel 1996, con un punto esclamativo in più di cui poi si sbarazzerà nel 2005. È proprietà della Starz Inc., compagnia attiva nel settore della tv via cavo tra produzione e distribuzione. L’obiettivo di Starz!, gemellaggio con il gruppo di canali Encore sotto il controllo della stessa Starz Inc., è trasmettere film in prima visione a breve distanza dall’uscita in sala, inserendosi come competitor diretto al mercato dell’home video, avversario diretto di HBO e Showtime.
Come avviene per ogni network in espansione, Starz prova ad affermarsi nel panorama seriale, legittimazione al suo status di fornitore di contenuti competitivi. A inaugurare questa nuova fase del canale è Chris Albrecht, ex presidente della HBO, assunto proprio nel periodo in cui Starz lancia le sue prime serie originali, Crash e Party Down. Crash è l’adattamento televisivo del film di Paul Higgis vincitore dell’Oscar, sviluppato sotto la supervisione del veterano Glen Mazzara (poi showrunner della terza stagione di The Walking Dead) con Dennis Hopper nella sua ultima memorabile interpretazione. Party Down invece è la comedy creata da Rob Thomas che lancia la carriera di Adam Scott, Jane Lynch e Lizzy Caplan. Entrambe le serie non raccoglieranno un largo seguito di pubblico e verranno chiuse dopo due stagioni.

Il primo vero successo di Starz arriverà nel 2010 con Spartacus. L’ennesimo adattamento della storia dello schiavo ribelle raccoglie molti consensi e ascolti niente male. Purtroppo la serie avrà una vita tormentata, soprattutto a causa della malattia dell’attore protagonista, Andy Whitfield: dopo un rinvio della seconda stagione (che sarà “tamponata” da una miniserie prequel) Whitfield abbandona il ruolo (l’attore poi morirà nel 2012). Spartacus terminerà poi nel 2013 con la terza stagione.
Dopo questo risultato importante, Starz si mette alla ricerca di un degno erede, non abbandonando però lo sviluppo di prodotti più sofisticati. In entrambi i casi i risultati si dimostrano altalenanti: un successo come quello di Spartacus il canale non lo replica, nonostante i buoni risultati di Da Vinci’s Demons e Black Sails, e non ottiene risultati accettabili per drama più ambiziosi come Magic City e Boss, nonostante quest’ultimo ottenga il favore di critica e dei premi televisivi, soprattutto per merito dell’interpretazione di Kelsey Grammer.

Starz non sembra però intenzionata a mollare la presa, anzi raddoppia i propri sforzi con ben cinque novità pronte per l’imminente debutto, tra cui il fantascientifico Outlander di Ron Moore (Battlestar Galactica) e la commedia Blunt Talk creata da Seth MacFarlane (Family Guy) con Patrick Stewart.
“Double or nothing” dicono gli americani, “lascia o raddoppia” diciamo noi. Il risultato non cambia: Starz adesso gioca al rialzo.

Capolavori da recuperare: …

Cult di sempre: Boss, Spartacus, Party Down

In onda da tenere d’occhio:

Continua a leggere su BadTaste