Lars von Trier: "Non so se potrò dirigere altri film"
Lars von Trier, in un'intervista al quotidiano danese Politiken, rivela la paura di perdere la vena creativa a seguito della recente disintossicazione
In un'ammissione piuttosto schietta, Von Trier ha confessato di essere ormai "pulito" ma che bere una bottiglia di vodka al giorno lo ha aiutato a entrare in una sorta di mondo parallelo, e che ne sentiva il bisogno per toccare i massimi picchi di creatività. Ha inoltre aggiunto che quasi tutti i suoi film sono stati scritti sotto l'influsso dell'alcol.
"Non so se potrò fare altri film, e questo mi preoccupa", ha confessato, in uno slancio di sincerità. "Non c'è espressione creativa di alto valore artistico che sia stata prodotta da ex alcolisti ed ex drogati. Chi si interessa a un membro dei Rolling Stones che non si ubriaca o a un Jimi Hendrix senza eroina?"
L'intervista è la più importante rilasciata dal regista dal 2011, quando ha dato inizio a una sorta di voto di silenzio in reazione alla tempesta mediatica suscitata da alcune dichiarazioni in merito all'empatia nei confronti di Adolf Hitler nei suoi ultimi giorni di vita, di fronte alla consapevolezza che tutto ciò che aveva creato era ormai perduto. Le parole del regista - o, più che altro, il polverone alzato dalla stampa che lo bollò inequivocabilmente come filonazista - portarono al suo allontanamento dal Festival di Cannes.