L'Ant-Man di Nick Spencer: eroe part-time e padre single a tempo pieno
Nick Spencer parla di Ant-Man all'esordio con la sua serie regolare per parlare dei motivi per cui Scott Lang è un eroe diverso da ogni altro
Alpinista, insegnante di Lettere, appassionato di quasi ogni forma di narrazione. Legge e mangia di tutto. Bravissimo a fare il risotto. Fa il pesto col mortaio, ora.
In Superior Foes of Spider-Man, molto del mio humor derivava dal contrasto tra la malvagità di personaggi e dalle loro bassissime possibilità di essere davvero efficaci. Scrivendo Ant-Man dipingo l'altra faccia della moneta: un uomo cerca di fare la cosa giusta, ma non ha esattamente una morale granitica. Per quanto le sue intenzioni siano buone, è incline alle scorciatoie e a trovare scappatoie dalle situazioni in cui si trova.
Sarebbe stato impossibile, per me, scrivere la serie senza riportare in vita Cassie, la figlia di Scott, come accaduto grazie agli eventi di AXIS. L'idea di un supereroe che sia anche un padre single era troppo allettante e intrinseca al personaggio. Rende Scott unico e facile identificarsi in lui. Inoltre gli dà motivazioni per essere un eroe. Padre e figlia sono entrambi tornati dalla morte e hanno entrambi dei poteri. Per quanto Cassie giochi il ruolo di semplice teenager a inizio serie, ho decisamente dei piani per la gestione della sua seconda identità. Il principale fine di Scott nella sarà assicurarsi che la sua amata Cassandra sia migliore di lui... sotto ogni aspetto.
Peggy, ex-moglie di Scott, sarà una pedina importantissima. Lui, nelle mie intenzioni, è un classico eroe Marvel a là Peter Parker, con problemi davvero super, primo fra tutti dover crescere una figlia adolescente. La sua relazione con Peggy è una delle parti più interessanti da scrivere. I loro litigi, le loro tensioni sono divertenti quanto problematiche. Peggy non è assente ed è a tutti gli effetti co-genitore di Cassie. Ciò non vuol dire per forza che renderà la vita del suo ex più semplice. In passato, il suo personaggio è rimasto sempre inconsistente: rettificare questa mancanza era uno dei miei obiettivi principali.
Come avremo modo di leggere quanto il fumetto giungerà in Italia, la serie esordisce con la scoperta che Scott ha seguito madre e figlia a Miami. La città, dice Spencer, avrà un ruolo notevole nelle storie. Inoltre non abbiamo mai avuto l'occasione di scoprire la Miami dell'Universo Marvel, il che fornisce allo scrittore la possibilità di creare quasi da zero il teatro delle gesta del suo eroe, sfruttando al massimo l'evocatività dei paesaggi e dell'urbanistica della metropoli della Florida.
Scott non tornerà a lavorare per Tony Stark. Per lui Miami è un ritorno a casa, dato che è nato da queste parti, quindi scopriremo diversi personaggi del suo passato mai narrato. Un passato che, dato il passato criminale del signor Lang, non può che avere luci e ombre.
Spencer si è detto molto felice di poter lavorare sulla serie di un eroe in solitaria, un'occasione che non gli è capitata spesso nella sua carriera. Ant-Man è stato protagonista di miniserie, alcune anche di successo, ma mai di progetti senza scadenza, ed è stato un personaggio ricorrente nelle storie di altri eroi, soprattutto Iron Man e i Fantastici Quattro. Dargli un nuovo status e una nuova città, rimetterlo in contatto con gli aspetti peculiari del suo personaggio, che lo rendono davvero molto diverso da tutti i suoi colleghi (padre single, ex-criminale, genitore che ha tutto da dimostrare alla propria figlia e deve guadagnarsi il suo rispetto e il suo amore), è un privilegio.
Ci sono tutti gli ingredienti per un personaggio davvero divertente e coinvolgente. Poter costruire un mondo e un cast di personaggi, antagonisti e comprimari attorno ad essi è una grande occasione. Ho molto spazio e molta libertà creativa e sono entusiasta di poter seguire il solco di opere come Daredevil, Hawkeye, Ultimate Spider-Man e tutte quelle storie in cui un uomo comune si mette quotidianamente alla prova.
Fonte: Comic Book Resources