L'Alba del Pianeta delle Scimmie e il motion capture
In una nuova intervista, Andy Serkis approfondisce la sua visione sul motion capture dell'Alba del Pianeta delle Scimmie. Inoltre, un nuovo video...
Dopo l'intervista ad Andy Serkis che vi abbiamo proposto l'altro giorno, in questo nuovo contributo che ci arriva dalla divisione italiana di 20Th Century Fox, l'attore inglese che dà vita a Cesare approfondisce la sua visione circa la tecnica del motion capture, impiegato per dare vita alle scimmie del film, insieme ai collegamenti con gli altri film della saga e ai possibili sviluppi del sequel (se mai ci sarà).
La motion capture è avanzata molto dai tempi di Gollum?
Assolutamente sì. Ho anche stabilito un forte rapporto di lavoro con Weta Digital: lavoro con loro ormai da dieci anni. Joe Letteri, che è il supervisore degli effetti visivi della Weta, si spinge semplicemente ogni volta oltre il limite precedentemente stabilito. E così sono tutto il team guidato da Dejan Momcilovic, il migliore supervisore al mondo per questa specifica tecnica.
Loro hanno sempre capito che, al centro di essa, la questione sta tutta nel personaggio e la sua storia, e la tecnologia serve a questo. Io credo che nessuno studio di effetti visivi al mondo faccia quanto la Weta. Anche lavorare con il regista Rupert Wyatt è stato incredibile. Un paio di cose molto importanti accadute in questo film non si erano mai verificate prima. La prima sono le riprese live action sul set, che significa che tutta la performance capture è stato fatta in un colpo solo. Non è stato cioè come con Il Signore degli Anelli e King Kong, dove vieni ripreso sul set e poi devi ricreare il tutto col motion capture. Tutto questo avviene nello stesso momento, e così tutti gli stimoli e le “comunicazioni” tra James Franco, Rupert e me stesso sul set è stato molto immediato. E dato che tutto ciò accade realmente, ha quel livello di verità che si deve cercare di realizzare con la tecnica motion capture.Questo film si inserisce nell'incredibile storia del franchising IL PIANETA DELLE SCIMMIE, ma non credi che il fatto che sia ambientato ai nostri giorni farà percepire diversamente quello che è stato prima?
La stragrande maggioranza del pubblico più giovane non ha mai sentito parlare de “Il pianeta delle scimmie”. Ecco un pubblico totalmente nuovo. Ho mostrato il trailer ai miei figli, e ne sono rimasti affascinati. E' una storia che serve da potente ammonimento, nello stesso modo in cui la sensibilità del film del 1968 di Charlton Heston affrontava i temi del pregiudizio, del razzismo, dell'oppressione e così via. Tratta molto dei diritti di una specie sull'altra, della supremazia e di una certa arroganza. L'arroganza dell'umanità che ritiene che il pianeta sia lì solo per essere saccheggiato. Speriamo di capire, quindi, che il nostro pianeta esisterà per sempre, al contrario di noi. Affronta questo genere di interrogativi ed è una parabola, in realtà, anche se si colloca al giorno d'oggi. Penso che sarà davvero compresa dal pubblico più giovane.
Per gli spettatori più avanti con gli anni che sono fan dei film precedenti, penso che funzioni allo stesso modo, perché mantiene la sensibilità del vecchio film di fantascienza. Una volta ho detto che non mi sentivo all'interno di un film dagli effetti speciali. Invece ne è pieno, ovviamente, ma quello che intendevo era che questo film è più affine a “Incontri ravvicinati del terzo tipo” e ai precedenti film del “Pianeta delle scimmie” dove il livello di credibilità è molto alto. Non pensi: "Accidenti, mi chiedo come hanno fatto questo?" perché sei veramente affascinato dal potere della storia. Un altro aspetto fondamentale del film è la famiglia, dato che hanno molto spazio le relazioni personali. E più di ogni altra cosa tratta dei diritti degli animali.Rupert Wyatt ha parlato di questo film come di una sorta di preludio alla guerra – dove si arriverebbe con un prossimo film?
Non si può fare a meno di pensare a dove si potrebbe arrivare. Se ci sarà un prossimo film, ci sarà del territorio incredibilmente fertile, in realtà – l'intera formazione della società, cosa che Cesare conserverebbe dell'umanità, dalla sua esperienza di essere stato allevato da esseri umani. Che siano tutti malvagi, o che lo siano solo alcuni. In ogni specie ci saranno sempre soggetti più aggressivi e immagino che questo rifletta la società umana. Il che è interessante; qualunque specie comandi il pianeta, affronterà gli stessi problemi di ora.
Non è tutto: è disponibile anche una versione "rimontata" del trailer, con una serie di sequenze tratte dal virale del film inserite all'interno del filmato. Potete vederlo qui sotto: