L'agenzia di talent CAA e il sindacato dei registi minacciano la Warner Bros

Anche il sindacato dei registi, la DGA, e l'agenzia CAA si esprimono sulla decisione della Warner Bros di rompere le finestre distributive

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In questi giorni stiamo seguendo da vicino le reazioni alla notizia che la Warner Bros lancerà su HBO Max tutto il listino del 2021 in contemporanea con l’uscita in sala. Alcuni registi di primo piano e case di produzione che lavorano con la major hanno già espresso forti perplessità, ma ora è il turno di due importanti organizzazioni: la CAA e la DGA.

La Creative Artists Agency, o CAA, è una delle più grandi agenzie di talent al mondo, ha inviato una lettera al vetriolo a Jason Kilar, CEO di WarnerMedia, che è stata riportata poi da Deadline. Nella lettera si legge:

L'annuncio fatto a sorpresa dalla Warner Bros giovedì è completamente inaccettabile per la CAA e i clienti che rappresenta.

Avete deciso di far uscire i film dei nostri clienti in una modalità che non ha precedenti - simultaneamente nei cinema e sul vostro servizio streaming HBO Max - senza prendere in considerazione i desideri dei nostri clienti o i loro diritti contrattuali. Questo viola palesemente i diritti di alcuni nostri clienti, che hanno diritto decisionale sui piani di distribuzione e di streaming. Questa decisione inoltre è un sabotaggio delle uscite cinematografiche, e danneggia drammaticamente l'abilità dei nostri clienti di guadagnare percentuali sugli incassi, sulle quali si basavano le loro trattative, e che loro si aspettavano di ricevere avendone tutto il diritto.

[...] Questo approccio è l'epitome di una manovra volta unicamente a beneficiare la vostra compagnia creando il caos nell'industria e ignorando e danneggiando gli interessi creativi e finanziari dei nostri clienti. Peraltro avete negoziato con HBO Max una licenza, tuttora poco chiara, che rifiutiamo completamente essendo stata decisa in autonomia e in molti casi in violazione dei diritti di approvazione dei nostri clienti.

[...] In sostanza state cercando di approfittare dei nostri clienti per trarre benefici per la vostra compagnia. Né noi né i nostri clienti accetteremo questa cosa. Peggio ancora, in un'industria basata sulle relazioni, avete violato patti e fiducia. Così facendo, la Warner Bros ha affermato che il rapporto con gli artisti e chi li rappresenta non è fondamentale per lo studio. Abbiamo lavorato con la Warner per quasi quarant'anni. A un certo punto, la Warner si vantava dei rapporti dei suoi dirigenti con gli artisti. Oggi, i talent sono tra le risorse più importanti di quest'industria. Insultarli significa ridefinire la vostra compagnia in maniera molto deludente.

Secondo quanto riporta Deadline, CAA farà seguito alla lettera mettendo in piedi una strategia legale d'accordo con i clienti che rappresenta e che lavorano per la Warner, come il regista Denis Villeneuve. Tra le misure che potrebbero prendere, la possibilità che non promuovano i progetti in uscita.

Anche la Directors Guild of America, il potente sindacato dei registi, ha inviato una lettera minacciosa di cui vi riportiamo alcuni stralci:

La DGA ha scoperto della decisione di WarnerMedia attraverso i notiziari, a partire dal 3 dicembre. Il sindacato è rimasto spiacevolmente colpito dall'assenza di trasparenza su una decisione così importante, un approccio contrario ai rapporti duraturi che permangono tra la Warner e la DGA.

[...] La decisione unilaterale di far uscire tutti i film del 2021 direttamente in streaming oltre che in sala, senza che vi siano state discussioni o anche minime comunicazioni anticipate con il sindacato, è distante dal modo in cui abbiamo gestito i nostri rapporti negli anni. Ci rendiamo conto che l'industria non possa essere immune agli effetti della pandemia, ma cambiare le modalità di distribuzione dei film nel modo annunciato da WarnerMedia avrà un profondo impatto sui nostri iscritti.

[...] A novembre 2019 ci era stato promesso da voi che HBO Max avrebbe partecipato ad aste assieme a terze parti, e così facendo le licenze sarebbero state il risultato di trattative che includevano offerte di terze parti. La modifica di questo metodo andava comunicata in anticipo al Sindacato.

Il nuovo modo di distribuire film non solo riduce la possibilità che i film dei nostri iscritti vengano visti nella maniera in cui sono stati pensati, ma ha anche un impatto sui loro guadagni. La proposta di licenza che verrebbe pagata da HBO Max alla Warner Brothers per proporre i film in contemporanea con l'uscita cinematografica, e che dovrebbe servire a calcolare le percentuali sui profitti e i pagamenti residui, è inaccettabile perché è basata su una valutazione inadeguata.

[...] Intendiamo prendere provvedimenti immediati per proteggere i nostri iscritti e chiediamo un incontro immediato per discutere la questione.

Negli ultimi giorni si è parlato della possibilità che il sindacato proponga un boicottaggio della major se non riceverà risposte soddisfacenti.

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