La WGA vince la sua battaglia contro il conflitto d'interessi delle agenzie di talenti
Il sindacato degli sceneggiatori ha vinto la sua battaglia contro il conflitto d'interessi delle agenzie di talenti di Hollywood
L'obiettivo del sindacato è terminare il crescente conflitto d'interessi che mette in pericolo i propri associati: secondo il nuovo accordo, infatti, le agenzie si impegnano a non diventare proprietarie di quote superiori al 20% di case di produzione (WME dovrà disinvestire entro una certa data dalla Endeavor Content, che ha all'attivo ben 300 produzioni). Inoltre, le agenzie non porteranno più avanti la tecnica del "packaging", attraverso la quale trattavano direttamente con le grandi major di cinema e televisione interi pacchetti di talenti intascandosi importanti quote di commissione (che venivano poi tagliate dai compensi degli artisti).
Come da tradizione, il potente sindacato aveva mostrato i muscoli in sede di rinnovo di contratto ben due anni fa. Non si è mai arrivati a uno sciopero disastroso come quello del 2007/2008, ma ha ordinato ai propri iscritti di licenziare i propri agenti (parliamo di 7000 sceneggiatori). A maggio del 2019 Verve accettò l'accordo, seguita da Kaplan Stahler, Buchwald (luglio 2019), Gersh e APA (gennaio 2020), Paradigm (marzo 2020), UTA (luglio 2020), ICM (agosto 2020), CAA (dicembre 2020). Ora i numerosi sceneggiatori che nel 2019 erano rappresentati da WME potranno tornare a lavorare con l'agenzia.