La tecnologia StageCraft impiegata per The Mandalorian aiuterà Hollywood a ripartire?

Rob Bredow della ILM spiega come la tecnologia StageCraft impiegata per The Mandalorian possa aiutare Hollywood a ripartire

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Per girare The Mandalorian, la Lucasfilm ha fatto affidamento sulla rivoluzionaria tecnologia StageCraft sviluppata dalla Industrial Light & Magic insieme a Unreal Engine per realizzare la serie con una qualità cinematografica pur mantenendo i budget sotto controllo in due modi: accorciando i tempi e semplificando la gestione delle ambientazioni.

Qualche settimana fa, la Lucasfilm ha diffuso online un filmato dedicato proprio a StageCraft che ci ha aiutato a comprendere meglio il funzionamento di questo incredibile accorgimento tecnologico che può essere avvistato anche nei vari episodi della docuserie sulla realizzazione dello show targato Disney+.

In buona sostanza, StageCraft prevede l’utilizzo di teatri di posa circondati da giganteschi schermi LED ad altissima definizione sui quali vengono proiettate, in tempo reale, le ambientazioni delle scene da girare, con un notevole risparmio in termini di creazione dei set e di illuminazione (anche e soprattutto in post-produzione).

I fondali LED sono come dei giganteschi matte painting interattivi, ed essendo collegati alla cinepresa tramite il motion control l’ambientazione cambia prospettiva a seconda dei movimenti di macchina.

Più della metà delle inquadrature della prima stagione della serie sono state girate utilizzando StageCraft: gli attori recitavano in un gigantesco e immersivo schermo LED semicircolare a 270 gradi, alto sei metri e dotato anche di una cupola. Al suo interno venivano allestiti set parziali, estesi poi digitalmente grazie agli schermi: le ambientazioni 3D create dalla ILM interagivano con la macchina da presa e venivano montate in tempo reale durante le riprese.

In un'intervista rilasciata all'Hollywood Reporter, Rob Bredow, capo degli effetti speciali proprio alla ILM, ha spiegato come lo sviluppo di questa tecnologia possa aiutare Hollywood a rimettersi in moto adesso che la macchina produttiva è bloccata a causa del nuovo Coronavirus e fin quando si dovranno adottare una serie di accorgimenti per contenere la diffusione del nuovo Coronavirus (protocolli che in America non sono stati ancora stabiliti, contrariamente a quanto accaduto in Nuova Zelanda, supponiamo per via della differente incidenza del COVID-19 nelle due nazioni).

Siamo davvero molto emozionati all'idea di avere questo sistema di servizi per la produzione virtuale, StageCraft, che può essere impiegato non solo per The Mandalorian, ma per tutta l'industria. Uno strumento come StageCraft sarà fondamentale per permetterci di tornare presto al lavoro. Possiamo costruire digitalmente una buona percentuale di set, farlo da remoto in questo contesto di smart-working in modo tale che quando potremo, in tutta sicurezza, tornare a girare, potremo riprendere da dove abbiamo lasciato in sospeso in maniera molto rapida. Stiamo continuando a collaborare con i dipartimenti delle scenografie, con i set designer di importanti produzioni per cui stiamo costruendo gli ambienti virtuali.

Cosa ne pensate della possibilità di vedere impiegata la tecnologia StageCraft di The Mandalorian anche in altre produzioni? Ditecelo nei commenti!

Vi invitiamo a prendere visione di quanto indicato sul sito del Ministero della Salute in merito al nuovo Coronavirus.

In questa pagina trovate tutte le nostre notizie collegate alle ripercussioni che tutto ciò sta avendo sull’industria del cinema.

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