La strana amicizia tra Johnny Depp e il principe saudita Mohammed bin Salman

Johnny Depp e Mohammed bin Salman sono diventati migliori amici. Sotto c'è un disegno politico che unisce Hollywood all'Arabia Saudita

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Non sono stati degli anni facili per Johnny Depp. Il processo che l’ha visto coinvolto contro Amber Heard ha portato ad un saliscendi della sua reputazione, con il conseguente abbandono di Hollywood. Dopo la vittoria della causa per diffamazione, l’attore si è ritrovato con una carriera da far ripartire e pochi amici rimasti. Ne ha trovato uno nuovo. Si sa, chi trova un amico trova un tesoro. E in questo caso il tesoro è quello del principe saudita Mohammed bin Salman. Dietro questo stretto legame che si è creato tra i due, c’è una storia ben più interessante: quella di come l’Arabia Saudita si sta muovendo a Hollywood. 

L’intrattenimento è la nuova frontiera dell’Arabia Saudita

Tra i molti amici di Mohammed bin Salman c’è il produttore Jonathan Gray. Costui sostiene che se Tom Cruise vuole andare a girare in Arabia Saudita non è perché lo decide un principe, bensì l’economia. Per questo motivo la sua The Hideaway Entertainment è stata la prima grande società di Hollywood, insieme alla AGBO di Anthony e Joe Russo, a girare in Arabia Saudita da quando, nel 2015, il principe è asceso al trono. Cherry fu il primo titolo attratto dall'Arabia Saudita, ora l'americano Gray sta attualmente sviluppando una serie di storie legate a quel territorio, tra cui un franchise horror sui djinn, che dovrebbe avere -ovviamente- un respiro internazionale. 

Mohammed bin Salman è una calamita capace di attirare l’attenzione di Hollywood. Tende la mano a chi è in difficoltà, mostra le possibilità di ingenti finanziamenti a chi è in cerca di soldi. L’aveva fatto in passato con Joe Silver, ora lo sta facendo con maggiore sistematicità. L’obiettivo, non dichiarato, è quello di rendere l’Arabia Saudita un player di primo piano nell’entertainment (nel mirino ci sono anche gli e-sport e i videogame con investimenti previsti di 38 miliardi di dollari). Un cambiamento significativo per un paese dove, fino al 2015, fare musica in pubblico era punito insieme ad altre attività culturali. C’è un nome da consolidare nell’immaginario internazionale e l’audiovisivo è un asset fondamentale per fare tutto ciò discretamente. 

Il caso del giornalista Jamal Khashoggi, ucciso su mandato del principe, è ancora un problema reputazionale non indifferente, ma non per tutti. Martin Scorsese ha rifiutato di partecipare al Red Sea Film Festival, è stato l’unico. Baz Luhrmann, Sharon Stone, Priyanka Chopra hanno sfilato sul red carpet del festival. A orchestrare tutto è il ministro della cultura, il principe Badr bin Farhan Al Saud. È lui il volto che si presenta a eventi culturali come la Biennale di Venezia e che tiene il punto sulla rete di amicizie tanto voluta dal principe.

Johnny Depp, Jeanne du Barry e un nuovo amico

Ci sono due modi per portare il mondo dell’entertainment a interessarsi di una nazione. Il primo è invitare chi prende le decisioni a visitare il paese, offrire incentivi per le produzioni, pagare gli attori per passare le vacanze lì. L’altro è investire direttamente nella produzione di film. Il principe Badr e il suo collaboratore Sina Taleb hanno avanzato una proposta economica per il colossal di Francis Ford Coppola Megalopolis. Nonostante la dimensione del progetto, il regista non aveva bisogno di altro denaro (o non lo voleva da loro). Colui che si trovava in difficoltà era invece Johnny Depp. Jeanne du Barry stava sforando il budget pericolosamente. Una produzione in crisi fino a che Badir non ha allungato una mano contenente i milioni che servivano a finire il film di Maïwenn. In cambio voleva solo conoscere l’attore. 

Johnny Depp, riluttante, si è fatto convincere ad ospitare il finanziatore sul set e, finite le riprese, a volare in Arabia Saudita a conoscere il cugino di Badir: il principe Mohammed bin Salman. Tra i tre è nata un’amicizia che ha portato l’attore a trascorrere più di sette settimane in compagnia dei potenti finanziatori, alloggiando in palazzi reali, viaggiando in yacht e sul jet privato del principe giusto per non perdersi il concerto in memoria di Jeff Beck alla Royal Albert Hall e poi tornare a casa.

Secondo alcuni amici di Depp, e per quanto chi lo conosce ritenga strana questa posizione, l’attore ha instaurato un’amicizia genuina. Lui stesso ne parla con entusiasmo, ammette nelle interviste la sua “ingenuità iniziale” e dice di avere trovato un regno in preda a una rivoluzione culturale, dove è stato accolto con entusiasmo da persone che non vedevano l'ora di condividere la loro cultura, le loro tradizioni e le storie. 

L’attore ha anche chiesto al nuovo amico cosa sia accaduto con Khashoggi. Sarà stato soddisfatto dalla risposta? Verrebbe da rispondere in maniera affermativa dato che Johnny Depp racconta il suo rapporto con il principe come una grande affinità naturale tra persone incomprese. Una di quelle vere che non chiedono nulla in cambio. Nel frattempo però, a inizio anno la Red Sea Film Foundation ha annunciato il finanziamento di Modi, il film sulla vita di Modigliani con Al Pacino, Riccardo Scamarcio e ovviamente Johnny Depp a farne la regia. Come parte dell’accordo la produzione ospiterà stagisti sauditi in ogni dipartimento.

Un modo come un altro per imparare a fare cinema. 

Fonte: Hollywoodreporter

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