La regista di "Donne ai primi passi" ha ricevuto minacce di morte dopo il poster scelto da Netflix
Dopo la polemica sui social riguardo il poster Netflix di Donne ai primi passi, la regista, Maïmouna Doucouré, ha ricevuto minacce di morte
La polemica è da subito esplosa sui social e si è passati velocemente dalla critica moderat sul contenuto alle minacce di morte verso terzi che, addirittura, in questo caso non erano nemmeno direttamente coinvolti.
È tutto accaduto molto velocemente perchè, dopo lo slittamento del film, ero concentrata sull'uscita della pellicola in Francia. Ho scoperto il poster nello stesso momento in cui l'ha scoperto il popolo americano. La mia reazione? Surreale come esperienza. Non avevo visto il poster se non dopo che le persone hanno iniziato a pubblicarlo sui social, chiamandomi in causa, scrivendomi in privato e attaccandomi personalmente. Non capivo che cosa stesse succedendo. È stato allora che sono andata a vedere il poster.
Ho ricevuto moltissimi attacchi alla mia persona da parte di chi non aveva neanche visto il film credendo che io avessi realizzato un film a favore dell'iper-sessualizzazione delle bambine. Ho ricevuto numerose minacce di morte a riguardo.
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La regista ha poi dichiarato, sempre a Deadline, di aver avuto una conversazione con Netflix a riguardo, in particolare con il co-amministratore delegato Ted Sarandos:
Abbiamo avuto parecchie discussioni a riguardo. Netflix si è scusato pubblicamente e anche personalmente con me. Questi servizi di streaming sono una grande opportunità per far sì che le mie storie e i messaggi che voglio mandare arrivino a più persone possibili.
Donne ai primi passi sarà disponibile su Netflix a partire dal 9 settembre, di seguito il trailer italiano:
Questa la breve sinossi diffusa online:
Affascinata da una dance crew anticonformista, l’undicenne Amy inizia a ribellarsi contro le severe tradizioni familiari.
Fonte: Deadline