La notte del giudizio: a 10 anni dal primo film il creatore ricorda la fatica per farlo produrre

James DeMonaco, ideatore de La notte del giudizio ricorda la difficoltà a far produrre la sceneggiatura a 10 anni dall'uscita del primo film

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La saga de La notte del giudizio costa poco e incassa bene. Ha dato origine a cinque film e due stagioni in TV. Insieme i lungometraggi hanno incassato più di 530 milioni di dollari a fronte di un budget di produzione complessivo stimato intorno ai 71 milioni. Tutto merito dell’idea di James DeMonaco. Un high concept semplice. Negli Stati Uniti, un giorno all’anno, tutte le leggi vengono sospese e le attività criminali diventano legali. “Lo Sfogo” dura fino all’alba. C'è chi combatte e chi sopravvive.

Il primo film manteneva questo concetto in piccolo, era una storia di sopravvivenza contenuta in una casa. I seguiti si sono espansi andando a mostrare quello che succede in una città fino a, quasi, un’intera nazione. Un concept brillante e molto malleabile, perfetto per lanciare un franchise. A 10 anni dall’arrivo del primo film il creatore della serie è tornato a parlare delle travagliate origini. 

Ha spiegato che la sceneggiatura è passata di mano 40-50 volte. Nessuno al voleva produrre perché considerata troppo “anti americana”. Dentro c’è una chiara critica al crescendo di violenza nella società, al possesso delle armi e al perbenismo con cui gli states si raccontano al mondo, quando invece al loro interno hanno forti tensioni che non ammettono. La notte del giudizio, dice, è stata fedele al suo proposito iniziale. Ogni capitolo è stato un riflesso di quello che succedeva nel mondo politico (uno dei grandi temi fu quello dell’intolleranza verso gli immigrati).

Così DeMonaco racconta La notte del giudizio:

Speravo di mettere uno specchio di fronte alla nostra società e al nostro rapporto con la violenza e le armi. Inoltre il clima politico che vedevo all’orizzonte un decennio fa, quando ho scritto la sceneggiatura, è diventato sempre più pronunciato negli anni di Trump. Queste divisioni che sono intercorse nella struttura politica… sono diventate sempre peggio, e noi abbiamo continuato a rifletterlo.

La notte del giudizio incontra Jason Blum

La svolta per la produzione del primo film arrivò da Jason Blum, geniale produttore horror. Il suo marchio di fabbrica era allineato con quanto ideato da James DeMonaco: film poco costosi, dall’idea vendibile e immediata, declinabili in diversi seguiti. 

Nessuno si aspettava però un successo tale. Nel weekend di apertura, posizionandosi saggiamente tra la terza settimana di Fast & Furious 6 e la prima della commedia Gli stagisti, incassò 34 milioni di dollari a fronte di un budget di produzione stimato tra i 2 e i 3 milioni. Fu definito uno “shock", in positivo, per tutti. 

La carriera di DeMonaco decollò da lì. Oggi annuncia di essere al lavoro su un nuovo horror intitolato The Home, con Pete Davidson. Il suo personaggio scopre terribili segreti di una casa di riposo in cui lavora. Una prova in cui l’attore metterà da parte la sua naturale propensione alla commedia per affrontare il caos che accadrà intorno a lui.

In lavorazione anche il prossimo La notte del giudizio. Il sesto capitolo mostrerà un’America che ha riscritto i suoi confini. Dopo La notte del giudizio per sempre gli stati sono divisi sulla base della sessualità della religione e delle ideologie. La tensione tra i civili non è mai stata così alta.

Fonte: Variety

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