La moglie di Frankenstein: il film potrebbe venir resuscitato da Amy Pascal e John Krasinski?

A quanto pare, il film di La moglie di Frankenstein potrebbe venir resuscitato per la Universal da Amy Pascal e John Krasinski

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Una delle prime vittime del Dark Universe, decollato e subito precipitato con La Mummia, il film interpretato da Tom Cruise, è stato La moglie di Frankenstein di Bill Condon, pellicola che, peraltro, si trovava in fase avanzata di sviluppo e avrebbe dovuto vedere Javier Bardem in quelli del mostro di Frankenstein e Angelina Jolie nei panni della "moglie" del titolo.

Il fallimento del lungometraggio interpretato dalla star di Mission: Impossible e Top Gun ha compromesso l'intero progetto di rilancio dei Mostri Classici della Universal, un'operazione ribattezzata appunto come Dark Universe.

La Universal non è però intenzionata a perdere l'occasione di sfruttare questo franchise e, non a caso, fra un paio di settimane arriverà nelle sale L'Uomo Invisibile, prodotto dalla Blumhouse con un budget inferiore ai 10 milioni di dollari, in pratica quello che per La Mummia era stato probabilmente speso col solo catering.

Tornando a La moglie di Frankenstein, pare che il film potrebbe venir resuscitato dalla leggendaria produttrice Amy Pascal, reduce dalle soddisfazioni critiche e commerciali ottenute da Piccole Donne di Greta Gerwig e da John Krasinski che, coi giorni di The Office ormai lontani, ha fatto capire a tutti di saper padroneggiare gli strumenti dell'horror con A Quiet Place, di cui presto avremo modo di vedere il sequel.

La scorsa estate, lo ricordiamo, Amy Pascal ha deciso di spostare le sue attività produttive dalla Sony alla Universal.

Sarà interessante constatare se Angelina Jolie resterà collegata al film, qualora dovesse effettivamente tornare in carreggiata. Ricordiamo che durante il ben noto Sony Leak avvenuto ai tempi di The Interview, a causa del quale Amy Pascal era uscita dal portone della major abbandonando la carica di co-Presidente rientrando però dalla porta di servizio (e, sostanzialmente, senza mai lasciare il backlot di Culver City), Angelina Jolie era l'oggetto delle attenzioni poco lusinghiere di uno scambio di mail fra la produttrice e Scott Rudin. Lettere in cui l'importante produttore definiva l'attrice come "una fuori di testa" nonché "una mocciosa viziata e senza talento". Angelina Jolie, tempo dopo, aveva rivelato al NYTimes di non essere rimasta offesa dalla cosa.

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