La Grande Bellezza in sala e in tv: Cerri (ANEC) ci scrive, noi rispondiamo

Lionello Cerri, presidente dell'ANEC, ci scrive in merito all'articolo "Persone che non conoscono internet litigano sul ritorno in sala della Grande Bellezza". E noi rispondiamo...

Mi occupo di Badtaste dal 2004 con l'aiuto di un grande team.


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In riferimento al nostro articolo intitolato "Persone che non conoscono internet litigano sul ritorno in sala della Grande Bellezza" di due giorni fa, abbiamo ricevuto una lettera da parte di Lionello Cerri, presidente dell'Anec - Associazione Nazionale Esercenti Cinema. Pubblichiamo, come da invito, tale lettera, alla quale alleghiamo la risposta dell'autore dell'articolo, Gabriele Niola.

In merito all’articolo pubblicato sul sito badtaste.it dal titolo “Persone che non conoscono internet litigano sul ritorno in sala della Grande Bellezza”, mi preme precisare che gli esercenti (la maggior parte, almeno) internet lo conoscono, lavorandoci quotidianamente per promuovere le proprie sale e i film programmati, e sanno (lo dicono le associazioni nel comunicato) che “La Grande Bellezza” è uscito in home video e in streaming legale. Ma sono anche convinti che spesso sia necessario, per attirare l'attenzione del pubblico, creare un clima di evento.

In questo caso quello che si crea - per ammissione stessa di Mediaset / Medusa - è un evento televisivo e non un evento cinematografico. Nel merito del problema è poi necessario tener conto del complesso sistema economico che è alla base dell’industria dell’audiovisivo.

Siamo ben lieti che i film (e in particolare quelli italiani) vadano in prima serata sulle reti televisive (che il cinema finanziavano e ancora, un po’ meno, finanziano), ma la gerarchia delle “finestre”, non è una anomalia italiana ma una realtà internazionale perfino negli Usa, patria del libero mercato. Le finestre servono a far sì che venga mantenuta una reale economicità a tutti i segmenti di quel grande mosaico che è l’industria dell’immagine, oggi estesa ad internet. Il prossimo passaggio de “La Grande Bellezza” in prima serata in anticipo rispetto alla prassi non riduce soltanto l’appeal della riproposizione in sala, ma anche l’home video, in tutte le sue articolazioni, Internet e la pay-tv.

Lionello Cerri

Presidente Anec - Associazione Nazionale Esercenti Cinema

Ecco quindi la risposta di Gabriele Niola:

In merito alla sua risposta le preciso che, come certamente avrà letto nel pezzo in questione, sono sicuro che il clima di evento intorno a La Grande Bellezza, ai molti premi vinti e alla sua partecipazione alla Notte degli Oscar, porterà molte persone in sala e che dunque la decisione di far riuscire il film, come già si è fatto in passato per casi simili, sia di nuovo molto appropriata.

Lei mi dice che tutti sono al corrente che il film è in streaming legale e in home video da tempo, noi però facevamo riferimento anche e soprattutto al mercato illegale che, sebbene condannabile, è una realtà e il cui consumo non riteniamo vada trascurato, anzi riteniamo sia un indicatore importante.

Dunque, benché lei continui a parlare di evento cinematografico contro evento televisivo (poco importa che lo faccia anche la comunicazione Mediaset, quello è il loro lavoro), a noi di BadTaste.it fa molto sorridere che ci si preoccupi di una trasmissione puntuale, cioè del fatto che ad un certo giorno, in una certa ora e per una volta soltanto vada in onda un film, quando lo stesso è disponibile (ahimé) anche gratuitamente in rete da mesi e mesi, lo stesso lasso di tempo in cui non si è fatto che discutere del film alimentando il desiderio di una visione.

Ripeto, siamo convinti che la riuscita cinematografica di La Grande Bellezza sarà comunque un successo perché il download (legale o illegale che sia) non cannibalizza il cinema in sala, anzi semmai crea più desiderio e più passione attorno ai film, ma preoccuparsi di una messa in onda televisiva in un’era in cui un film può essere fruito meglio, più velocemente e a qualsiasi ora online sembra anacronistico.

Per quanto riguarda il passaggio sulle finestre di sfruttamento, vorremmo far notare che nel nostro pezzo non se ne faceva menzione (nè tantomeno parlavamo di anomalia italiana). Si tratta di una questione che appartiene alla vostra diatriba con la televisione e coprendiamo che si tratta di un tema importante e urgente per voi, ma è anche poco appropriata a una discussione sul possibile successo del ritorno in sala di La Grande Bellezza.

Ringraziandola per la gentilezza con la quale ci ha scritto, la salutiamo e auguriamo il massimo successo di pubblico a tutti gli esercenti che riproporranno il film di Paolo Sorrentino.

 

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