SDCC: La distopica Tokyo Ghost di Rick Remender e Sean Murphy

Tokyo Ghost ci trasporterà in un futuro dominato da una terrificante, narcotica tecnologia, per un'umanità persa nel suo delirante "progresso"

Classe 1971, ha iniziato a guardare i fumetti prima di leggerli. Ora è un lettore onnivoro anche se predilige fumetto italiano e manga. Scrive in terza persona non per arroganza ma sembrare serio.


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Lo abbiamo appena annunciato tra le novità Image annunciate al panel Image Expo: Tokyo Ghost, scritta da Rick Remender, disegnata da Sean Murphy e colorata da Matt Hollingsworth. Vediamo di soddisfare la curiosità attorno alla serie che esordirà la prossima estate 2015. Il nuovo fumetto della Image Comics ci trasporterà in un distopico futuro che ha trasformato Los Angeles in New Los Angeles, un arcipelago di piccole isole attorniate da un mare mefitico, in un mondo dominato da una terrificante, narcotica tecnologia.

Remender ha ammesso che aspettava da tempo l'occasione di lavorare con Murphy su un progetto creator-owned, fin dal lontano 2007, ma allora l'artista era impegnato su Hellblazer. Finalmente l'occasione è arrivata l'anno scorso:

Chiesi a Sean di realizzare una copertina per Black Science. Mi rispose via mail di non aver tempo per quello, ma mi scrisse “che ne dici se iniziassimo a lavorare su un fumetto creator-owned?” Dissi si, e quello significava un wow! Era un anno fa. Così ci mettemmo all'opera...
Gli dissi, “si, ho la storia” e cominciammo a lavorarci. Impiegammo nove mesi al telefono per svilupparla...
Sean tirò dentro il nostro colorista Matt Hollingsworth e noi lo facemmo partecipe e partner della cosa... Volevamo Matt parte integrante del team. Lo faccio per quasi tutte le mie serie creator-owned ora, perché spinge la squadra e ogni suo membro a dare il meglio.

Vi riportiamo i punti del resto dell'intervista al SDCC, rilasciata a CBR, cominciando a vedere come è nato il soggetto, che sappiamo ispirato a capolavori come Akira, cult movie come Blade Runner e Mad Max e a serie di nicchia come Judge Dredd e Grimjack:

[Tokyo Ghost] contiene una profonda, e penso, toccante affermazione sulla società moderna e su dove noi stiamo andando a finire come civiltà drogata dalla tecnologia e dal divertimento. Esaspereremo questo concetto all'ennesima potenza dove conglomerati dell'intrattenimento avranno i loro “Pinkertons”, chiamati “constable” [agenti, commissari di polizia]. È qui che incontriamo Led Dent e Debbie Decay, due agenti in forza alla Flack Corporation. Loro sono la legge, qualsiasi cosa possa essere la legge in quell'epoca. È una società costruita sulle distrazioni e le persone sono perse ed estraniate nelle loro piccole bolle di realtà elettronica e artificiale...
Debbie è il solo individuo nelle isole di New Los Angeles a non essere assuefatto alla tecnologia. Così fa da perfetto contraltare a Led che è una distrazione ambulante. È capace di guardare 17 show e film porno contemporaneamente e avere sotto controllo 15 differenti collegamenti Twitter... È così immerso in quella immondizia da non rendersi conto di ciò che fa e questo lo rende l'agente ideale per Mister Flack e per la sua decrepita, piccola compagnia. Debbie è una specie di Grillo Parlante di Pinocchio. Sta sulla sua spalla cercando di indirizzarlo, di soddisfare i loro capi ai piani alti e di servire la città per quanto possano i due, anche quando gli ordini, come accade nel primo numero, comportano un certo prezzo per la popolazione. Lei è un piccolo angelo.

Ma perché Tokyo Ghost? Ecco la spiegazione di Remender:

Possiamo dire a partire dalla copertina che andremo a Tokyo e faremo riferimento a Tokyo come l'isola misteriosa. Ciò che resta di Tokyo è una zona protetta. È l'ultimo posto del pianeta a essere verde, sano e pieno di vita. L'umanità è fiorente là perché non è collegata ad alcuna droga o legata a nanoingenieria, cibernetica e tecnologia. Così ci sarà una contrapposizione tra New Los Angeles e Tokyo. Alla fine ci sarà una storia per entrambe queste città. Quando arriveremo al decimo episodio divideremo i tempi del racconto equamente tra le due.

Ci saranno buoni e cattivi? Certo. Ecco il paragone dell'autore:

Non voglio espormi troppo, ma abbiamo creato la nostra galleria di cattivi. Se Led Dent e Debbie Decay sono il nostro Batman e la nostra Robin, abbiamo ideato un Joker, un Indovino e un'intera legione di cattivi davvero esagerati che infestano New Los Angeles.

Nell'attesa di questa promettente serie godetevi un assaggio delle prime tavole e sketch aggiuntivi realizzati da Sean Murphy.

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Fonte: www.comicbookresources.com

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