Kung Fury è online. Cinema fatto in casa pensato per utenti e non spettatori
Finanziato e scritto da internet per internet Kung Fury è pensato per durare l'arco di un mese o meno, cinema della rete incapace di sopravvivere a lungo
Kung Fury è pronto, finito e postato sul canale di LaserUnicorns. È almeno un anno che se ne parla, da quando uscì quel primo trailer utile alla campagna Kickstarter. Nel frattempo David Sandberg ha raccolto 3 volte la cifra chiesta (non 200.000$, che già erano molti, ma più di 600.000), girato, montato e soprattutto postprodotto questa follia vintage, piena di nazisti, vichinghi, dinosauri e arti marziali. Tutto in stile fine anni ‘80, in estetica 16bit 8 bit.
Con una canzone (e un videoclip) di David Hasselhoff in pieno stile e qualche dettaglio ad impreziosire, Kung Fury ha la particolarità di essere un delirio finanziato dal pubblico, il quale sapeva bene che sarebbe stato un delirio. Nessuno di quelli che ha dato 5$ come qualche migliaio (ce ne sono stati), pensava che il risultato finale sarebbe stato qualcosa di diverso dal piccolo divertimento tra amici allargati (quelli di internet) che è, eppure è arrivato a 600.000$. Esiste online un desiderio e una voglia di contenuti autoriferiti, che propaghino le piccolo mitologie della rete (il dinosauro con le braccia piccole che non riesce a fare niente) che impressiona. Quella che quasi 10 anni fa venive definita come l’autoreferenzialità della blogosfera, oggi è diventata un’autoreferenzialità di massa, finanziata e prodotta con (quasi) tutti i crismi.
Di fatto produzioni come Kung Fury (non è la prima, non sarà l’ultima) segnano l’esistenza di un nuovo genere, che si abbevera da quei contenuti nati online (i meme), li aggrega in una storia cavalcando lo stile che di volta in volta va più di moda (in questo caso il vintage da fine anni ‘80, tra qualche anno probabilmente sarà quello pienamente anni ‘90) a beneficio di una riconoscibilità “di gruppo”. Kung fury, ovunque e comunque lo si veda, è evidentemente una stramberia da internet, una produzione mordi e fuggi senza nessuna ambizione di “rimanere” ma fatta per esistere ed essere vista per poco tempo.
La parte più bella di tutta questa storia è come effettivamente la rete riesca a generare dei prodotti divertenti e ben fatti interamente al suo interno, la parte peggiore è che quasi mai si tratta di produzioni pensate per rimanere, buone per essere viste anche tra qualche anno. Ad oggi qualsiasi contenuto di internet (e l’audiovisivo è solo uno tra molti) è pensato per il momento, per cavalcare argomento, stile o fissa momentanea senza alcuna profondità. Non è l’umorismo cretino (che anzi lo rende speciale) ma la mancanza di universalità a favore di una particolarità esagerate ad avvicinare imprese come quella di Kung Fury più ad instant movie come Feisbum (esiste, ed è italiano) che altro.