Klaus and the Witch of Winter: torna il Babbo Natale guerriero di Grant Morrison

In uno speciale natalizio, Klaus di Grant Morrison affronta l'idea commercializzata e stravolta di sé stesso: Santa Claus

Alpinista, insegnante di Lettere, appassionato di quasi ogni forma di narrazione. Legge e mangia di tutto. Bravissimo a fare il risotto. Fa il pesto col mortaio, ora.


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Spoiler Alert
Klaus, di Grant Morrison, è un interessante progetto di cui vi abbiamo parlato spesso in passato. Lo sceneggiatore scozzese, ben prima dello scorso Natale, è tornato a parlarne sulle pagine di Comic Book Resources, dando qualche elemento in più sulle origini e sulla natura di questa storia, che racconta un Babbo Natale - Santa Claus in inglese - guerriero ed eroico.

Stava infatti per tornare nelle librerie americane con un albo autoconclusivo, uno speciale natalizio intitolato Klaus and the Witch of Winter.

Klaus and the Witch of Winter, copertina di Dan MoraQuando ero adolescente, mi sono improvvisamente reso conto che Santa Claus esisteva per davvero, perché era un'idea grandiosa, come quella di Dio o di Superman. Era un'idea del tutto innegabile, imbattibile. Quindi c'è una buona dose di realtà nel suo personaggio e io mi sento profondamente legato a essa.

Tutto ciò che ti sta attorno può diventare uno strumento di narrazione. Da bambino lo intuisci, da adulto un po' ne perdi consapevolezza, a meno che tu non sia uno scrittore di fumetti. In quel caso, ci rimani aggrappato. Nella mente di un bambino, l'ambiente circostante è semplicemente un parco giochi e tutto ciò che esiste è anche qualcos'altro. Una scala è una montagna. Nella creazione di Klaus c'è un po' di tutto questo.

Dan Mora, è un disegnatore brillante. Esistono alcuni artisti, come Frank Quitely e Chris Burnhan, con cui percepisco un legame, che capiscono quel che dico e sono capaci di tradurlo in immagini. Dan è uno di loro. Il lavoro che ha svolto e le cose che ha fatto a partire dalle mie sceneggiature sono incredibili. Credo che l'anno prossimo dovrebbero davvero dargli un Eisner. Se lo merita.

La storia delle origini di Klaus l'abbiamo collocata in una sorta di Diciassettesimo Secolo Norvegese, ma più antico per atmosfera e quasi alla Tolkien. Mentre le vicende di questo speciale avvengono in epoca contemporanea. Vogliamo mostrare come il personaggio agisce in diversi contesti di genere, di spazio e di tempo, in modo da farne un eroe che può presentarsi in qualunque occasione.

Una storia che si connette, pur essendo di fatto indipendente, con quanto narrato nelle origini di Klaus, in quanto elemento fondamentale per comprendere il carattere del personaggio e le sue motivazioni.

L'oggetto della trama? Come ha fatto l'idea di Babbo Natale a diventare quella cosa commerciale e idiota che conosciamo oggi! Ci sono dei riferimenti alla Coca-Cola Corporation, e direi che sapete tutti di cosa sto parlando. In generale si ragiona su come il suo personaggio sia stato cooptato, cambiato, tradito. A un certo punto, il nostro Klaus non ci sta a veder parlare di lui in questo modo.

Il nostro è un fumetto per tutti, per chiunque abbia mai vissuto un Natale, chiunque si sia chiesto chi cavolo fosse Santa Claus. Vogliamo raccontare una storia che non necessiti di grandi conoscenze pregresse per essere apprezzata, che non richieda un contesto. Tutto quel che dovete sapere è nella storia delle origini e da lì proseguiamo. Vogliamo vederlo nello spazio, nel passato, nel futuro, nel presente, in storie horror, in qualunque genere di vicenda.

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Fonti: Comic Book Resources | Comicosity

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