Killing Eve, la produttrice Sally Woodward Gentle al SeriesFest: "Dobbiamo migliorare lo spazio alla diversità"

Le registe e la produttrice della terza stagione di Killing Eve hanno parlato, in un panel del SeriesFest, di diversità e del lavoro sul set

Condividi
Killing Eve è tornata con gli episodi della terza stagione e la sesta edizione di SeriesFest, che in questo 2020 si sta svolgendo in modo virtuale, ha proposto un interessante panel in cui c'è stato anche modo di parlare della recente polemica scoppiata online a causa di una presunta mancanza di diversità nel team degli autori.
La produttrice Sally Woodward Gentle ha sottolineato:

Dovrebbe esserci maggiore diversità razziale rispetto alla situazione attuale, ne siamo consapevoli e me ne assumo la totale responsabilità. Quel gruppo è pieno di autrici davvero talentuose e forti, abbiamo molte persone appartenenti alla comunità LGBTQ, ma non è abbastanza. Dovremmo fare meglio. Ne abbiamo parlato molto e a lungo. Bisogna compiere dei cambiamenti concreti in tutta la catena della produzione, è qualcosa per noi di incredibilmente importante. Credo sia un momento straordinario e cercheremo di compiere un cambiamento e fare la differenza.

Sally ha poi ricordato che la post produzione era già iniziata quando in tutto il mondo è iniziata l'emergenza legata al COVID-19 e questo ha creato qualche problema; la produttrice ha svelato, in modo piuttosto divertito, che per registrare i dialoghi si è scoperto che usare un iPhone con una coperta in testa è il metodo migliore.

Woodward Gentle ha inoltre spiegato che la serie è realmente un progetto divertente, ma è molto complicata da realizzare. Ogni stagione c'è stato un team nuovo di sceneggiatori ed è stato bello avere una prospettiva diversa dopo la visione delle puntate precedenti. Gli attori, inoltre, danno un contributo essenziale. L'elemento più complicato è però l'atmosfera, dovendo cercare di mantenerla anche nel corso di episodi molto diversi tra loro.

La regista Miranda Bowen ha quindi raccontato di aver lavorato nel mondo televisivo, ma non in progetti al livello di Killing Eve dal punto di vista produttivo, aggiungendo:

Ma c'è un certo immenso senso di sicurezza nel sapere che si tratta di qualcosa che andrà avanti a prescindere da quello che farai, anche se si vuole dare il proprio meglio perché tutti stanno lavorando con così tanto impegno.

La sua collega Shannon Murphy ha invece spiegato che per fortuna sta cambiando il modo in cui le donne registe vengono considerate sul set, essendo ancora un mondo molto dominato dagli uomini:

All'inizio della mia carriera ho davvero provato la sensazione che ci fosse un po' di resistenza nell'avere una donna in una posizione di leadership e ora questo sta un po' cambiando e sicuramente non è accaduto sul set di Killing Eve.

La regista ha inoltre spiegato che l'aspetto più complicato legato all'essere un nuovo arrivo nel team della serie è stato relazionarsi con gli attori che conoscono davvero bene i personaggi e dover offrire a loro qualcosa di nuovo, un approccio in grado di mantenerli ispirati e felici di lavorare alla serie: "Ho anche guardato tutti gli episodi precedenti, rubando un po' di idee".

La produttrice ha affrontato successivamente la rappresentazione della violenza nella serie:

Si tratta di qualcosa di davvero complicato. Tutto dipende dal talento dagli interpreti e dei registi, è compito loro trovare l'approccio giusto che non risulti troppo sopra le righe o surreale.

Sally ha ribadito che non si vuole essere troppo violenti dal punto di vista delle immagini perché alle volte non vedere i dettagli ha un effetto più forte dal punto di vista emotivo, sfruttando nel modo migliore possibile il montaggio e gli effetti sonori.

Tra le curiosità legate alla realizzazione della terza stagione, Miranda Bowen ha spiegato che le riprese della scena in cui Fiona Shaw è in una vasca da bagno sono durate quasi tre ore e la star non si è mai lamentata della situazione, non del tutto comoda, mentre Shannon Murphy ha rivelato che Jodie Comer non aveva voluto relazionarsi troppo con gli interpreti della famiglia che incontra in Russia prima della scena in cui tutti iniziano a cantare Crocodile Rock. Durante le prove, inoltre, la regista aveva chiesto che tutti cantassero in modo stonato e terribile, in modo tale da ottenere una reazione davvero naturale e divertente da parte di Villanelle.
Delle persone del team della produzione, per girare quella sequenza, hanno contattato Elton John per ottenere il via libera all'uso della sua canzone nella serie, ottenendo il suo appoggio.

La produttrice ha inoltre parlato di quanto sia difficile immaginare le riprese seguendo le attuali linee guide per evitare il contagio da COVID-19, quindi gli autori che non hanno ancora completato gli script hanno cercato di capire come aggiungere o modificare alcuni degli elementi per rendere possibili le riprese anche nel caso si dovessero rispettare le attuali regole nel momento in cui si tornerà sul set.

Shannon Murphy ha infine sottolineato negli ultimi minuti del panel che è importante dare spazio alla rappresentazione della diversità, in particolare quando si tratta di realizzare dei progetti che si rivolgono all'intero mondo e come artisti si ha la responsabilità di compiere dei cambiamenti in positivo.
Miranda ha aggiunto sull'argomento che se le persone non si sentono rappresentate non sono nemmeno stimolate a lavorare nel settore in cui non si riconoscono e per questo è necessario compiere dei passi positivi in avanti, un po' come sta accadendo da anni con lo spazio dato alle donne nel settore cinematografico e televisivo.

Fonte: SeriesFest

Continua a leggere su BadTaste