Killers of the Flower Moon, le riprese del nuovo Scorsese partiranno a febbraio in Oklahoma?
L'aggiornamento sull'inizio delle riprese del nuovo film di Scorsese arriva dal Grande Capo Osage Geoffrey Orso in Piedi
La pellicola avrà un budget colossale di 200 milioni di dollari che verrà sborsato dalla Apple: il colosso di Cupertino ha difatti stretto un accordo con la Paramount secondo il quale il film sarà etichettato come un Apple Original Film, ma verrà comunque distribuito nei cinema di tutto il mondo tramite la Paramount.
L'aggiornamento arriva dal Grande Capo Geoffrey Orso in Piedi:
Stando alle ultime informazioni che ho ricevuto, l'intenzione è quella di cominciare a girare nel mese di febbraio 2021, chiaramente in base a come evolverà la situazione del nuovo Coronavirus. Saranno da queste parti per circa 16 settimane. Cominceranno ad arrivare con calma, e non sto aiutando molto dicendolo, fra novembre e dicembre.
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Questa la sinossi:
Negli anni Venti del Novecento, la popolazione al mondo con la maggiore ricchezza pro-capite era, abbastanza sorprendentemente, la nazione indiana degli Osage, confinata nei decenni precedenti in una riserva in Oklahoma. Senza più bisonti da cacciare, impossibilitati quasi a parlare la loro lingua e a praticare la loro religione e cultura, improvvisamente si ritrovarono ricchissimi per la scoperta nelle loro terre di giacimenti petroliferi immensi: cominciarono così a girare in Cadillac e a mandare i figli a studiare in Europa, con grande invidia dell’opinione pubblica bianca, in prevalenza quacchera. Altrettanto improvvisamente però, all’interno delle famiglie osage più facoltose, si verificarono delle morti inspiegabili e sospette. E, negli ultimi baluardi del West selvaggio, dove personaggi come J.P. Getty andavano costruendo le proprie fortune e dove banditi leggendari seminavano il terrore, molti di coloro che osarono indagare su questi omicidi finirono per essere assassinati a loro volta. Superate le ventiquattro vittime, il caso passò a un organismo investigativo relativamente nuovo, l’FBI, che tuttavia non riuscì a fare sostanziali passi in avanti, finché il suo giovane direttore, J. Edgard Hoover, non cercò l’aiuto di un Ranger in pensione, Tom White. White mise insieme una squadra di detective piuttosto eterogenea, compreso un agente amerindio, e portò alla luce una cospirazione spietata ai danni di una popolazione intera.
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