Kiki - Consegne a domicilio, Toshio Suzuki di Studio Ghibli chiarisce un "mistero" del film

Durante una replica di Kiki - Consegne a domicilio sulla Nippon TV si è parlato di un ben noto "mistero" del finale del film Studio Ghibli

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Kiki - Consegne a domicilio, il film dello Studio Ghibli diretto da Hayao Miyazaki, è stato recentemente riproposto sulla Tv giapponese. Di tanto in tanto, le pellicole dello Studio Ghibli vengono infatti trasmesse in uno slot noto come “Kinyo Roadshow” - il roadshow del venerdì - sull'emittente Nippon TV.

SoraNews segnala che durante la recente replica del poc'anzi citato Kiki - Consegne a domicilio il profilo Twitter Ufficiale del Kinyo Roadshow ha twittato alcune curiosità sulla pellicola. Probabilmente, la più interessante è quella che ha a che fare con la speciale relazione fra Kiki e Jiji, il suo gatto nero. Per tutto il film la ragazza parla insieme all'animale che poi, alla fine, diventa un "gatto normale" tanto che noi non possiamo più sentire la sua voce.

Vengono anche riportate le parole di Toshio Suzuki, produttore dello Studio Ghibli che conferma quanto già detto, in passato, pure da Hayao Miyazaki: al termine del film, Kiki è ormai cresciuta e non ha più bisogno di parlare col gatto. Insomma, non è una questione che ha a che fare con la perdita dei poteri magici da parte della giovane strega.

Toshio Suzuki dice:

Jiji non è solo un animale domestico, è come un altro sé per Kiki. Per cui quando conversa con Jiji lei sta parlando con sé stessa. Vederla incapace di parlare con Jiji alla fine del film significa che non ha più la necessità di avere questo alter ego e che ora può stare bene nella città di Koriko. Kiki diventerà una brava strega che potrà fare le cose da sola senza dover fare affidamento sull'esistenza di Jiji.

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