Kevin Smith conferma l'esistenza della "polizia della Marvel", una "roba a livello Watergate"
Kevin Smith parla della Polizia Marvel e spiega un po' anche le strategie impiegate per cogliere con le mani in pasta gli spioni
Una dichiarazione, quella del filmmaker, che non ci stupisce e di cui tutti noi eravamo a conoscenza (ogni major, ogni azienda ha dei team predisposti a operazioni del genere), ma che diverte perché Kevin Smith spiega un po' anche le strategie impiegate per cogliere con le mani in pasta gli spioni:
Non credo di recare nessun danno su quello che fanno o non fanno, ma si tratta di un aneddotica molto divertente che mi arriva dall'interno di quel mondo grazie a fonti che, chiaramente, non posso citare, ma che sono attendibili. C'è una polizia segreta della Marvel che, quando le cose vengono divulgate, si occupa non solo di scandagliare i dipartimenti cercando di capire da dove si sia originato il leak, ma anche di lavorare con dei sotterfugi. Sappiamo bene che, quando ci sono le audizioni, fanno leggere battute che non hanno nulla a che vedere col film per cui stanno facendo il casting. Sono allenatissimi nell'arte del "Guarda qua!", mentre i loro segreti stanno in tutt'altra direzione. A volte lasciano in giro degli avanzi di call sheet dove fanno delle allusioni a personaggi che sono ben noti che non esistono. Piazzano queste piccole trappole nei vari ordini del giorno dei personaggi per vedere se vengono passati di mando e per vedere da dove ha origine il leak. Una roba a livello Watergate. Il livello di ragionamenti che vengono fatti per "Dobbiamo mantenere il segreto" e, nel mentre, viviamo in un mondo dove c'è il segreto più noto di tutti, ovvero che ci saranno 96 Spider-man nel prossimo film di Spider-Man. Con tutti che dicono "Non rivelarlo!" anche se lo sappiamo tutti. È affascinante questa polizia Marvel.
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