Ken Loach: "I cinecomic sono un cinico esercizio di mercato, non hanno a che fare con il cinema"

Dopo Scorsese e Coppola, durante la promozione stampa del suo ultimo film, anche Ken Loach ha detto la sua sulla questione cinecomic

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Parafrasando il titolo di una popolare commedia di qualche anno fa con Ben Stiller e Jennifer Aniston "e alla fine arriva Ken Loach", il tutto, chiaramente, in riferimento alle recenti polemiche relative allo scontro fra "grandi vecchi e cinecomic".

Dopo Martin Scorsese e Francis Ford Coppola, che hanno avuto parole decisamente poco lusinghiere verso il genere, anche il regista di Nuneaton che ha diretto lungometraggi ben noti per il livello di impegno politico come Riff Raff e Piovono Pietre, ha detto la sua sulla questione cinecomic (genericamente intesi e non solo in riferimento a quelli della Marvel, ndr.) a margine della promozione stampa del suo nuovo film "Sorry, We Missed You".

Questa la sua - prevedibile - opinione sui film supereroistici:

Li trovo noiosi, sono prodotti assimilabili agli hamburger. Si tratta di dare forma a un prodotto che possa realizzare un introito per delle grandi corporation. Sono un mero esercizio a favore del mercato e non hanno nulla a che fare col cinema.

Per un rapido riepilogo di quello che è accaduto in questi ultimi giorni in materia di "chiacchiere" intorno ai cinecomic, ecco una rassegna dei nostri principali articoli in materia:

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