Justice League in prima visione su Italia 1, ecco tutto ciò che è andato storto e perché

Domani su Italia 1 alle 21.20 andrà in onda Justice League, il cinecomic DC di Zack Snyder arrivato nelle sale cinematografiche italiane a novembre 2017

Redattore per badtaste.


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Giovedì 23 gennaio su Italia 1 alle 21.20 andrà in onda Justice League, il cinecomic DC di Zack Snyder arrivato nelle sale cinematografiche italiane a novembre 2017 dopo una turbolenta post-produzione.

Se avete seguito tutta la lavorazione del film su BadTaste, saprete sicuramente che tutta la lavorazione è stata decisamente problematica.

Facciamo allora il punto di tutto ciò che è andato storto nel caso doveste aver bisogno di un ripasso.

Le premesse

Le prime notizie su Justice League risalgono ad aprile 2014, quando cioè arrivò l’annuncio che Zack Snyder si sarebbe occupato, dopo L’uomo d’acciaio e Batman v Superman: Dawn of Justice, anche del film sulla Lega della Giustizia partendo da una sceneggiatura di David Goyer. A luglio dello stesso anno la Warner Bros. incaricò Chris Terrio (autore dello script di Dawn of Justice) di rimettere mano alla sceneggiatura di Goyer perché molto colpita dalla storia dello scontro tra i due “titani”. A ottobre dello stesso anno arrivò un comunicato stampa (ancora disponibile) con il quale lo studio annunciava che il film sarebbe stato diviso in due parti: la Parte Uno il 17 novembre 2017 e la Parte Due il 4 giugno 2019, entrambe per la regia di Snyder.

[caption id="attachment_412675" align="alignnone" width="1136"]Justice League - Snyder Cut Un test preliminare dei costumi di Justice League con Aquaman (Jason Momoa), Flash (Ezra Miller) e Batman (una controfigura)[/caption]

Tutto cambia

Quello che sembrava un piano ambizioso inizia subito a mostrare segni di cedimento. Il motivo è l’accoglienza negativa riservata a Batman v Superman: Dawn of Justice, che al botteghino arriva a quota 873,6 milioni di dollari: un risultato che non può definirsi un insuccesso commerciale ma decisamente al di sotto delle aspettative anche alla luce di un budget di 250 milioni di dollari (senza contare le ingenti spese promozionali). L’accoglienza della critica è molto negativa, cosa che ha portato la pellicola a quota 28% sull’aggregatore di recensioni Rotten Tomatoes.

L’approdo in home video della versione estesa sembra soddisfare il palato degli appassionati inizialmente scottati dalla versione cinematografica del film, ma questo non basta: la Warner Bros. ha deciso che con Justice League le cose saranno diverse e lo dimostra un’intervista in cui preannunciano che il film avrà un tono completamente diverso dal suo precedessore e facendo un mea culpa:

In maniera del tutto errata, lo studio in passato ha stabilito che "i film della DC devono essere tenebrosi e cupi perché è questo che li rende diversi!”. Non c’è nulla di più sbagliato di ciò. C’è bisogno di una visione della vita carica di ottimismo e speranza; anche uno come Batman ne possiede un barlume. Se non pensasse a un futuro migliore, non farebbe nulla.

D’ora in avanti addio atmosfera cupa: l’universo cinematografico DC sarà improntato all’ottimismo e portatore di emozioni positive. È il 9 settembre settembre 2016: le riprese di Justice League si sono già concluse e al Comic-Con di San Diego è già stato mostrato un primo trailer. Snyder a quel punto aveva già lavorato su una sceneggiatura più leggera, ma questo non basta e così vengono fissate ulteriori riscritture per correggere il tiro durante le riprese aggiuntive.

Il coinvolgimento di Joss Whedon

Nel corso della post-produzione del film la Warner Bros. entra in contatto con Joss Whedon perché interessata a far dirigere al regista il film di Batgirl. Il nuovo rapporto tra le due parti induce lo studio a offrire al regista la possibilità di curare la stesura delle scene aggiuntive che sarebbero state girate durante una già prevista sessione extra. Chi meglio del regista di Avengers per dare al pubblico un film dal tono completamente opposto al predecessore e sulla scia del film sui Vendicatori?

L’addio di Zack Snyder e le riprese aggiuntive

Il motivo principale dell’abbandono della lavorazione da parte di Zack Snyder è stata una tragedia familiare con cui hanno dovuto fare i conti lui e sua moglie Deborah (produttrice del film), ovvero la morte di una delle loro figlie. A maggio 2017 i due hanno annunciato di volersi allontanare dalla produzione cedendo la supervisione del montaggio e della sessione delle riprese aggiuntive a Joss Whedon, che a quel punto come abbiamo visto era stato già coinvolto.

Quella che era stata definita una “comune fase di riprese aggiuntive”, però, è finita per essere una sessione decisamente corposa. Charles Roven, produttore del film, ha dichiarato pubblicamente che Joss Whedon alla fine ha contribuito a circa il 15-20% del film, ma è evidente che l’intervento del regista sia stato di gran lunga più marcato.

Generalmente i cosiddetti pick-up durano poche settimane o addirittura giorni (come nel caso di Wonder Woman di Patty Jenkins): servono a sistemare inquadrature, aggiungere azione, umorismo e tutto ciò di cui una pellicola ha bisogno. Nel caso di Justice League, invece, si è trattato di (almeno) 2 mesi di riprese aggiuntive. I primi report dalla nuova sessione sono infatti arrivati a giugno, mentre gli ultimi ad agosto.

Insomma, si è trattato di riprese piuttosto sostanziose che hanno dato parecchio filo da torcere alla produzione. Il motivo principale? I baffi di Henry Cavill. L’attore era infatti impegnato nelle riprese del nuovo Mission Impossible quando la Warner Bros. l’ha chiamato per i nuovi corposi reshoot. Nonostante gli avessero dato il via libera per dedicarsi a Justice League, il regista e la Paramount non hanno dato il consenso all’attore di radersi. Indossare una barba finta avrebbe rappresentato un problema per le sequenze d’azione nel film di Tom Cruise e così a Joss Whedon è rimasta una sola scelta: far rimuovere i baffi di Cavill in digitale.

Il risultato è stato al limite dell’accettabile in diverse scene, decisamente meno in altre e la cosa ha fatto scatenare il web con vignette, meme e quant’altro.

Un ritorno alle “origini”

In sostanza, su richiesta della Warner Bros. e alla luce di proiezioni di prova non convincenti, Joss Whedon ha sfrondato la trama di tutto ciò che non era ritenuto necessario (mantenendosi sotto le due ore di durata), girato una serie di sequenze per alleggerire il tono del film e cambiato il terzo atto.

Per comunicare ottimismo e positività Joss Whedon ha abbandonato i toni più cupi caratteristici dei film di Snyder in tutti i sensi, anche dal punto di vista visivo: lo dimostrano la colorazione di alcune inquadrature, i poster iper saturati, una maggior presenza di sorrisi, ammiccamenti e battute. I personaggi sono meno arrabbiati, non si prendono troppo sul serio e sono protagonisti di gag per alleviare la tensione.

Un altro esempio del “divorzio con il passato” è stato il licenziamento di Junkie XL, che aveva già scritto la colonna sonora del film riprendendo i temi composti da Hans Zimmer per L’uomo d’acciaio e Batman v Superman. Al suo posto è subentrato Danny Elfman, che ha ripescato il tema classico di Superman (quello di John Williams) piuttosto che citare Zimmer.

I risultati non sono quelli sperati: il film si rivela un fallimento su tutti i fronti, non convincendo la critica e raggiungendo a malapena la cifra di 657,9 milioni di dollari.

Lo Snyder Cut

All'inizio sembrava un mito, poi - con il trascorrere degli anni - ha assunto sempre più credibilità innanzitutto e soprattutto grazie all'attività di Zack Snyder su Vero. Tutti lo chiamano Snyder Cut, e altro non è che il film inizialmente concepito (e girato) dal regista.

Il movimento per la diffusione del montaggio originale ha raggiunto il suo picco lo scorso novembre, quando una campagna organizzata dei fan (la più grande fino a quel momento) ha coinvolto anche le due star principali del film Ben Affleck e Gal Gadot, che si sono uniti al coro di sostenitori composto da Jason Momoa, Ray Fisher, Joe Manganiello, Clay Enos, Jay Oliva, Fabian Wagner, Junkie XL, Larry Fong, David Ayer, Dave Bautista, Yahya Abdul-Mateen, Damon Lindelof, Scott Derrickson, Karen Bryson, Simu Liu, Kevin Smith, Rob Liefeld, Josh Trank e Diane Nelson.

Per il momento la Warner Bros. non si è ufficialmente esposta sulla possibilità di dare il via libera al montaggio alternativo. Fonti interne credono si tratti di "utopia", ma Snyder ha più volte invitato i suoi più appassionati seguaci alla pazienza: "Abbiate speranza".

Vedrete Justice League su Italia 1? Cosa ne pensate del film? Ditecelo nei commenti!

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