Justice League: dopo il "flop" del film, la Warner attuerà una nuova strategia per il DCEU
La Warner Bros., dopo gli scossoni dirigenziali degli ultimi giorni, è pronta a rivedere la propria strategia produttiva in ambito di cinecomic
Quest'ultima sarà diretta da Walter Hamada promosso alla presidenza della DC Films, e che supervisionerà la produzione dei cinecomic, rimpiazzando Jon Berg (che ora lavora con Roy Lee su altri progetti) e Geoff Johns (che rimane presidente e CCO della DC Entertainment e sarà ancora chairman di DC Films ma con un ruolo più da consigliere).
Contestualmente, Sue Kroll (presidente di marketing e distribuzione globali) lascerà il suo posto dopo dieci anni e diventerà una produttrice negli studios della Warner a Burbank dal 1 aprile, con un accordo triennale di esclusiva: occuperà lo stesso bungalow che una volta ospitava Jack Warner. Il ruolo che ricopriva Sue Kroll (che lavora alla Warner da 24 anni e che ha portato al successo saghe come Harry Potter, Il Cavaliere Oscuro, Lo Hobbit) verrà diviso tra Blair Rich, promossa a presidente del marketing globale sia di Warner Bros. Pictures Group che di Home Entertainment, e Ron Sanders, promosso a presidente della distribuzione globale.
La colpa di questo viene addossata da alcuni alla già citata Sue Kroll che, stando a un altro insider, "odierebbe i cinecomic". Interpellata da The Wrap, la Kroll ha negato il tutto affermando di amare i cinecomic: "Ho sempre considerato un onore lavorare al marketing di pellicole amate in maniera così intensa dai fan. E penso che i nostri risultati parlino da soli. Per quanto concerne Justice League e la sua campagna, sostengo tutto quello che abbiamo fatto. È stata un'operazione strategica e creativa e sono immensamente fiera del lavoro fatto da tutti".
La nuova strategia della major sarebbe dunque mirata ad avere "meno cuochi in cucina" e Kevin Tsujihara vuole che il DCEU prosegua su dei binari differenti da quelli della Marvel:
La Warner Bros. deve continuare a fare quello che ha sempre fatto: produrre la più grande e diversificata proposta cinematografica dell'industria. Non possiamo fare quello che ha fatto la Disney. Ha funzionato molto, molto bene per loro, ma quella non è la nostra identità. Dobbiamo continuare con la nostra proposta bilanciata di film di tutti i tipi e generi.
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