Justice League: Brian Bendis e David Marquez sulle tematiche della serie

Il nuovo, stellare team creativo di Justice League risponde ad alcune domande su quel che attende il gruppo nel prossimo futuro

Alpinista, insegnante di Lettere, appassionato di quasi ogni forma di narrazione. Legge e mangia di tutto. Bravissimo a fare il risotto. Fa il pesto col mortaio, ora.


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Come ben sapete, Brian Michael Bendis e David Marquez sono il rodato e roboante team che prende in carico il nuovo corso della Justice League, uno dei titoli più importanti della DC Comics, proprio in concomitanza con l'iniziativa di rinnovamento della linea editoriale Infinite Frontier. Le aspettative sono altissime per tante ragioni, tutte facilmente immaginabili.

Curiosi di saperne di più? Artista e sceneggiatore hanno recentemente partecipato a un incontro con la stampa americana, di cui vi riportiamo i passaggi più interessanti.

Bendis - Black Canary e Hawkgirl sono due personaggi grandiosi con un rapporto interessante. Il cartoon dedicato alla Justice League e il lavoro di altri team creativi ci hanno spianato la strada per raccontare grandi storie con loro, come mi è spesso capitato su altre serie di gruppo. In questo caso, la tavola è imbandita e noi possiamo davvero divertirci. Questi personaggi si ammirano molto a vicenda e lo faranno anche di fronte alle difficoltà che hanno di fronte, cosa che dà vita a dinamiche sorprendenti. La loro amicizia resiste anche quando tutto attorno è un inferno.

Justice League #59, copertina di David Marquez

Marquez - Non vedevo l'ora di lavorare su un duo classico come quello di Freccia Verde e Black Canary, divertentissimi da disegnare. Ho realizzato Batman e Superman lavorando con Joshua Williamson e sono a mio agio con loro, anche se mi diverto di più con le figure che non ho ancora avuto sotto mano. Brian si è sbizzarrito con il rapporto tra Batman e Naomi. Nel numero che ho appena terminato hanno una lunga sequenza insieme e il modo in cui interagiscono è molto interessante. Il cast è molto ampio e, in pochi numeri, mi sono trovato davanti molte combinazioni diverse e altrettanti contrasti. Ogni albo è una partita sempre diversa e ci sono un sacco di opportunità, per disegnatore e sceneggiatore, di far divertire i lettori.

Bendis - Mai, nella pianificazione di questa serie o in qualunque altro momento, abbiamo pensato d cambiare il nome di Black Adam. Manterrà sempre questo nome, semplicemente qualcuno, nella storia, lo ha chiamato in un altro modo. Immaginate una polemica nata attorno alla Marvel, all'accusa che qualcuno voglia cambiare il nome di Spider-Man in "Testa di Ragnatela", solo perché in una tavola qualcuno lo chiama così.

Ecco perché non ho voluto rispondere: è una cosa ridicola. Anche replicare in questo momento significa alimentare la fabbrica della vuota polemica acchiappa-click. Ciò detto, non vediamo l'ora di mostrarvi le storyline dedicate a Black Adam, perché è un personaggio dalla storia davvero unica e noi la omaggeremo in maniere sorprendenti. Sono grato a The Rock per aver abbracciato con entusiasmo il suo ruolo. Non ce l'aspettavamo e creerà certamente molto interesse.

Marquez - Sarà interessante vedere la prospettiva di qualcuno che ha compiuto tante malefatte quanto Black Adam e cercare di capire se sia giusto o sbagliato giudicarlo  solo sulla base di queste ultime. Un tema molto cogente nel mondo di oggi e di cui sarebbe importante discutere.

Bendis - Vedrete molto presto una storia che si focalizza su Lanterna Verde e non voglio dire altro, perché proseguire potrebbe essere uno spoiler. L'unico svantaggio di questo genere di serie è che ogni personaggio è condiviso con altre trame ed io voglio fare di tutto per non anticipare nulla del lavoro di altri autori e artisti, che si stanno facendo il mazzo durante la pandemia per raccontare grandi storie. Voglio essere certo di conservare ogni sorpresa che stanno architettando.

Interrogato sugli aspetti che più lo entusiasmano dei progetti in corso su Justice League, Brian Michael Bendis ha sottolineato lo stretto rapporto delle trame con quelle della Justice League Dark, di cui vi abbiamo già parlato nel nostro recente articolo. Inoltre, alcuni degli elementi che ha posto in moto verso la fine della propria run su Superman avranno una ricaduta diretta sulle trame. Marquez è molto felice dell'occasione di lavorare sul design di alcuni membri del gruppo, come Hippolyta.

Justice League #60, copertina di David Marquez

Bendis - L'idea di includere Black Adam nel team è venuta dall'alto e potrebbe essere stata di Jim Lee. Secondo me è stata sua. Mi ha chiesto se fossi contento e io lo ero. La decisione è stata presa tempo fa, quindi ho avuto modo di pianificare le cose e di coordinare anche le mie ultime storie di Superman con ciò che sapevo sarebbe accaduto qui, introducendo nuovi avversari nelle ultime tre, sapendo che avrebbero avuto un ruolo importante in Justice League.

Ho intenzione di portare con me tutto ciò che ho imparato scrivendo Avengers, Guardians of the Galaxy e X-Men. Ho appreso lezioni che voglio applicare sin dalle prime pagine di questa serie. Black Adam e Naomi sono aggiunte grandiose alla squadra e voglio davvero  scrivere questa nuova incarnazione della Justice League in maniera entusiasmante per tutti.

Fonte: CBR

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