Junkie XL parla della folle colonna sonora di Mad Max: Fury Road
Il compositore olandese parla del primo incontro con George Miller e delle sue idee per la colonna sonora di Mad Max: Fury Road
Drew McWeeny di HitFix ha avuto modo di parlare col musicista proprio in merito al commento sonoro del lungometraggio targato Warner Bros. in arrivo la prossima settimana nelle sale cinematografiche di tutto il mondo.
Mentre guardavo il film ieri, ho pensato che sembrava più la pellicola di un regista venticinquenne che vuole gridare al mondo "Ecco quello di cui sono capace", non l'opera di un settantenne che non gira un live action da 20 anni. Come è iniziata la tua collaborazione con George Miller e cosa ti ha colpito del mondo che ha elaborato questa volta?
Dunque, stavo finendo di lavorare a 300: L'Alba di un Impero quando ricevo questa telefonata da Darren Higman, il vice-Presidente della Warner Bros. Mi chiama e mi domanda "Cosa fai questo pomeriggio o questa sera?". Era un normalissimo lunedì e ho risposto "Devo ultimare alcuni missaggi, ma ho un po' di tempo. Che succede?". E mi dice "Prendi lo spazzolino e il dentifricio che devi andare a Sidney". A quel punto io "Okay. Di cosa si tratta?". Di nuovo Higman: "Sono già a Sidney e sto parlando con George Miller".Ho cominciato ad avere le palpitazioni. "Cazzo, starà parlando di Fury Road?". Ed era proprio così. Per cui, anche prima che me ne rendessi conto, mi ritrovo su un aereo in direzione Sidney. Sono arrivato alle 7.30 di mattina, Darren è venuto a recuperarmi e ci dirigiamo direttamente verso l'ufficio di George dove, alle 8.30 e ancora jetlaggatissimo, mi ritrovo a guardare il film. Straordinario. Era ancora molto lungo al tempo e mancavano il prologo e l'epilogo, non erano neanche stati girati. In sostanza era la parte centrale della pellicola. Tutto a un tratto mi sono ritrovato come in questa fase onirica a pensare "Che roba ho appena visto?". Era sconvolgente. Poi mi sono messo a parlare con George, sai doveva essere una roba tipo stretta di mano rapida per poi ripartire il giorno dopo. Ma poi abbiamo iniziato a discutere e nel mezzo della conversazione, mentre tiravamo fuori tutte le cose che interessavano a entrambi, ho tirato in ballo la matematica. George mi guarda e domanda "La matematica?". Gli ho spiegato "Sai, sono molto interessato alle sequenze numeriche, a come la matematica funzioni in generale". E mi rivela "Wow, è lo stesso approccio che ho io con i miei film". Siamo finiti a parlare per tre, quattro ore, con l'assistente di Miller che ogni tanto c'irrompeva per fargli notare che "Aveva una telefonata da fare" e lui "Non importa, la faccio dopo". Ha concluso la conversazione dicendo "Perché non pensi un po' al film e all'elaborazione di un'idea musicale di cui parlare domani?".
Per cui il giorno dopo sono tornato da lui, ci siamo seduti uno di fronte all'altro, lui ha incrociato le braccia dietro la testa e, dondolandosi all'indietro, mi dice "Allora, dimmi cosa pensi". E sono partito con questo monologo di due ore con le mie idee per il film e l'approccio che volevo adottare. Quando ho terminato di esporre il tutto, lui è rimasto in silenzio per un po', poi si è alzato e mi ha stretto la mano dicendo "Vorrei che tu fossi il compositore delle musiche del mio film".
Il film è folle e adoro come le tue canzoni avvolgono tutta questa follia che si palesa, come gioca con quello che accade fra le scene. Sembra tutto molto operistico.
È stata proprio la prima conversazione che ho avuto con George sulla base di quello che avevo visto. Gli ho detto che volevo comporre la versione 2015 di una rock opera. Il mondo ideato da George, questa realtà in cui tutto torna a essere tribale e la gente sta in un luogo molto differente da quello di prima, sono tutti tatuati e si auto infliggono dolore, si pitturano il volto. È un ritorno alla tribalità che avviene nel peggiore dei modi, dove solo i più forti sopravvivono. Ma allo stesso tempo è anche un'allegoria del nostro mondo, di tutte le guerre in corso, le dittature ancora in auge. Quando ho visto le immagini del film ho capito che la musica doveva essere così esagerata da elevare i personaggi al di sopra di questa follia.
Nel cast Tom Hardy, Charlize Theron, Nicholas Hoult, Zoë Kravitz, Rosie Huntington-Whiteley e Hugh Keays-Byrne.
Diretto da George Miller, Mad Max: Fury Road è il quarto episodio della saga. Max Max viene raccolto da un gruppo di persone che attraversano Wasteland su un veicolo da guerra guidato dall’Imperatrice Furiosa. Questo film racconta la successiva Guerra di Strada. È basato sui Word Burger degli Uomini di Storia e sui racconti dei testimoni oculari che sono sopravvissuti.
La sinossi ufficiale:
Ossessionato dal suo turbolento passato, Mad Max crede che il modo migliore per sopravvivere sia muoversi da solo, ma si ritrova coinvolto con un gruppo in fuga attraverso la Terre Desolata su un blindato da combattimento, guidato dall’imperatrice Furiosa. Il gruppo è sfuggito alla tirannide di Immortan Joe, cui è stato sottratto qualcosa di insostituibile. Furibondo, l’uomo ha sguinzagliato tutti i suoi uomini sulle tracce dei ribelli e così ha inizio una guerra spietata.
Il film uscirà il 15 maggio negli USA e il 14 maggio in Italia.