Judd Apatow riflette sulla sua carriera: “Ho sempre saputo che non sarei mai diventato come Jim Carrey, ma potevo essere quello che lo aiutava”
Judd Apatow ha parlato della sua carriera, ammettendo che fin da subito gli era apparso chiaro che a Hollywood non c’era posto per lui
Nell’ultima puntata del talk show di Kevin Hart “Hart to Heart” in onda su Peacock, lo storico regista, sceneggiatore, comico e produttore Judd Apatow ha parlato della sua carriera, ammettendo che fin da subito gli era apparso chiaro che a Hollywood non c’era posto per un altro comico di successo e che ha da sempre preferito essere quello che aiutava i comici ad emergere sulla scena invece che rubarla.
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Quando sei giovane, hai quella sensazione addosso, ti rendi conto che non sarai mai quello che avrà successo, ma quello che cercherà di entrare semplicemente in quel mondo.
Credi fermamente nei tuoi amici, vuoi che siano i comici più divertenti del mondo. Per un po’ ho vissuto con Adam Sandler, Rop Schneider viveva di fronte a me, e David Spade abitava in fondo alla strada. Guidavo fino ad oltre la collina per andare da Jim Carrey e aiutarlo con i suoi sketch e battute per In Living Color.Tutti vogliono essere la star del momento, ma nessuno vuole essere quello che scrive battute per gli altri. Ma, all’epoca, pensai che dovevo anche io pagarmi le bollette e l’affitto, quindi se un comico mi dava 50 dollari per aiutarlo con qualche battuta, beh, era il migliore lavoro del mondo.
Ho sempre saputo e pensato che non sarei mai potuto essere Jim Carrey, ma avrei potuto sedermi accanto a lui e aiutarlo. Non sono mai stato competitivo, non è proprio nel mio carattere… tutti amiamo Bill Murray o Eddie Murphy, ma l’idea che sarei diventato come loro è svanita dalla mia immaginazione molto presto.
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Fonte: Indiewire