Jon Landau spiega come è stato riconvertito in 3D Titanic

Jon Landau, il produttore di Avatar e Titanic, spiega come lui e James Cameron hanno lavorato alla riconversione 3D di Titanic...

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Si è tenuto ieri durante il National Association of Broadcasters Show un panel al quale hanno partecipato Jon Landau, produttore di Titanic e Avatar oltre che storico collaboratore di James Cameron, William Sherak di StereoD (compagnia che ha riconvertito Titanic in 3D) e Rob Legato (supervisore VFX di Titanic). I tre hanno spiegato come è stato riconvertito in 3D il kolossal del 1997 - una riconversione nella quale Cameron e Landau hanno messo tutte le energie possibili nella speranza che diventi un vero e proprio "standard" per le future riconversioni da library del passato.

"Non è un procedimento tecnico," ha affermato Landau, "quanto un processo creativo che utilizza la tecnologia. Per fare bene una riconversione bisogna, innanzitutto, trovare un titolo del passato che giustifichi tale sforzo, e un regista che voglia farsi coinvolgere nella cosa. Il team creativo che ha realizzato quel film deve far parte del processo."

Prima di tutto Titanic è stato rimasterizzato in digitale 4K da Reliance MediaWorks, poi un team di 450 persone di StereoD supervisionato da Cameron ha dimensionalizzato il film: Cameron in persona ha aiutato gli artisti a stabilire la profondità di ogni elemento presente in ciascuna inquadratura. Il processo è durato circa 14 mesi ed è costato ben 18 milioni di dollari: un investimento ripagato in una decina di giorni, visto che dal 4 aprile a oggi il kolossal ha già ammassato altri 201 milioni di dollari a quelli che aveva già incassato nel 1997, superando quota 2 miliardi di dollari complessivi. "C'è l'impronta di James in ogni inquadratura," ha confermato Landau. "Utilizzava ciò che ricordava dell'esperienza sul set. [Nella scena della cena] ogni elemento era così complesso, e invece Jim era in grado di guardare l'inquadratura e ricordarsi le dimensioni del tavolo, inserirlo nello spazio 3D e renderlo piacevole e realistico. Ovviamente abbiamo anche utilizzato l'esperienza maturata durante la lavorazione di Avatar. Non è l'azione l'elemento necessario per enfatizzare il 3D: alla fine i film ruotano attorno ai primi piani, la gente torna a vederli perché hanno una narrazione, e il 3D enfatizza le sfumature delle interpretazioni."

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