Joker 2: la spiegazione del finale e le risposte di Todd Phillips alle domande più scottanti

Todd Phillips risponde ad alcune "scottanti" domande sul finale di Joker: Folie à Deux

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Spoiler Alert

Il finale di Joker: Folie à Deux è decisamente diverso da quello che molti fan del primo film si aspettavano. Arrivato in sala cinque anni dopo l'uscita di Joker, questo sequel si addentra ancora di più nella psicologia di Arthur Fleck, unendo il genere musical a quello del dramma giudiziario, e culminando con il rifiuto da parte del protagonista di identificarsi nella sua ombra (introdotta nello splendido cortometraggio animato che apre il film).

Joker: Folie à Deux, la spiegazione del finale

Il climax del film si svolge durante il processo ad Arthur Fleck, dove l'uomo rischia la pena di morte. Dopo che un’esplosione, causata verosimilmente da un fanatico, distrugge l’aula del tribunale, Arthur sopravvive per un pelo: viene tratto in salvo, ma decide di fuggire dall'auto dei sostenitori del Joker. Tornato al suo vecchio quartiere, incontra nuovamente Lee Quinzel, ma lei lo respinge definitivamente. Lee, che aveva idolatrato la figura del Joker, non riesce più a riconoscerlo come tale, e con un freddo addio mette fine alla loro relazione, lasciando Arthur devastato. A quel punto arriva la polizia, che lo arresta e lo riporta ad Arkham.

Di nuovo in carcere, Arthur viene chiamato da una guardia, che gli dice che qualcuno lo sta aspettando. Mentre Arthur si dirige verso la sala delle visite, un giovane detenuto gli si avvicina e, raccontandogli una battuta, lo pugnala a morte. Mentre l'uomo muore in primo piano, sullo sfondo vediamo che il ragazzo si incide un sorriso sul volto, suggerendo che, sebbene Arthur Fleck sia morto, il vero Joker sia appena nato.

Todd Phillips risponde alle domande sul finale

In una lunga intervista pubblicata da IGN ed EW, il regista Todd Phillips svela alcuni dettagli e retroscena sul finale del film e sulle idee che lo hanno portato a realizzare questi due film, rispondendo alle domande più scottanti.

Perché Arthur ha confessato tutto in tribunale?

"Ha capito che tutto è così corrotto, che non cambierà mai, e l'unico modo per risolverlo è bruciare tutto" spiega Phillips rispondendo alla domanda sulla decisione di Arthur di confessare i suoi peccati alla giuria verso la fine di Folie à Deux:

Quando quelle guardie uccidono quel ragazzo nell'ospedale, si rende conto che vestirsi con il trucco e mettere su questo spettacolo non sta cambiando nulla. In qualche modo, ha accettato il fatto che è sempre stato Arthur Fleck; non è mai stato quella cosa che gli è stata imposta, quell'idea che la gente di Gotham ha messo su di lui, ciò che lui rappresenta. È un'icona involontaria. Questa cosa gli è stata addossata, e non vuole più vivere come un falso — vuole essere ciò che realmente è.

La cosa triste è che lui è Arthur, e a nessuno importa di Arthur.

Arthur Fleck non è mai stato pensato per essere il Joker di Batman

Spiega il regista:

Una delle cose che la gente non ha mai capito riguardo al primo film era: 'Non capisco. Lui va a trovare Bruce Wayne ed è 30 anni più vecchio di Bruce. Che tipo di Joker geriatrico combatterà in futuro?' Non so se abbiate mai visto la sceneggiatura del primo film. Il primo film si intitola Joker. Non si chiama Il Joker, si chiama Joker. E sulla sceneggiatura del primo film c'era scritto sempre 'Una storia d'origine'. Non ha mai detto LA storia delle origini. Era l'idea che forse questo non è IL Joker. Forse questo è l'ispirazione per il Joker. Quindi, in sostanza, alla fine di questo film ti dovresti chiedere: 'Aspetta, cos'è quella cosa che sta accadendo dietro di lui? Ma è quello il vero Joker?'

Il fatto è che Arthur, la versione di Joker di Joaquin, la nostra versione di Joker, è che lui non è un genio del crimine. È una delle cose che abbiamo sempre detto di lui, anche nel primo film. E se non avessimo mai fatto un sequel, sarebbe stato: pensa quello che vuoi di cosa diventa questo tizio, ma non sarà mai una versione del Joker che tutti noi conosciamo.

La morte di Arthur Fleck

Penso che Arthur abbia trovato pace con l'idea, con la lotta interiore che va bene essere se stessi. Ed è proprio con questo che ha sempre lottato. Mi piace pensare che sia morto in pace, in un certo senso, essendo sé stesso. Il ragazzo gli dice: "Vuoi sentire una barzelletta?" Arthur forse pensa che Lee lo stia aspettando, non sappiamo chi sia che lo sta aspettando, ma Arthur ha ancora quella sorta di ottimismo, ed è come se dicesse: "Beh, sì, certo, perché no?" perché conosce quella sensazione di voler far ridere qualcuno. Quindi dà al ragazzo quel momento.

Ovviamente va a finire male perché, di nuovo, tutto finisce male per Arthur, ma ho sempre pensato che fosse un momento bellissimo, dove Arthur ha ancora speranza. Penso che Joaquin sia meraviglioso in quella scena. È una cosa così piccola, apparentemente insignificante. Intendo, oltre alla questione della morte. Quel momento in cui guarda il ragazzo e gli sorride in modo educato, durante l'introduzione della battuta. Sta dimostrando apprezzamento per la commedia e apprezzamento per il coraggio di mettersi in gioco, capisci? Qualcosa che nessuno ha mai fatto per lui nel primo film, in qualche modo.

Perché Arthur Fleck rifiuta Joker?

Quello che Arthur capisce è, fondamentalmente, che non puoi combattere il sistema. Significa che, quando sei Arthur, perderai sempre e la corruzione vincerà sempre. Che si tratti della corruzione del sistema carcerario o delle guardie, della corruzione del sistema giudiziario o della corruzione dei media e del modo in cui rappresentano Arthur, come nella specie di intervista alla Tom Snyder all'inizio del film, con il brillantissimo Steve Coogan. L'unico modo per vincere, nella mente di Arthur, è bruciare tutto, come dire "Al diavolo tutto". Semplicemente: non puoi vincere quando sei una persona come Arthur.

Harley Quinn è il Joker che Arthur non è mai voluto diventare?

Fondamentalmente lei dice: "Ehi, forse questo non sei tu." Se notate, nel film non lo chiama mai Arthur. Lo chiama sempre Joker fino alla fine, quando sulle scale gli dice "Addio, Arthur." … È l'unica volta in cui usa la parola Arthur, perché è come se stesse dicendo: “Quello non è lui.” È come quando ti innamori di Hulk Hogan, il personaggio, ma in realtà lui è Terry Bollea. È una persona! E ti innamori di ciò che rappresentano, ma non necessariamente di chi sono veramente.

Il regista conferma inoltre che, nonostante l'atmosfera onirica, l'ultimo scambio tra Lee e Arthur "sta effettivamente accadendo" e non è un'interazione immaginaria come la falsa storia d'amore di Arthur con Sophie (Zazie Beetz) nel primo film.

Chi interpreta Joker nel film tv di cui si parla in Joker: Folie à Deux?

In molti avranno pensato che il film tv su Joker di cui si parla spesso nel film sia effettivamente il primo Joker del 2019. Ma in un primo momento Phillips voleva realizzare un trailer:

Beh, [doveva interpretarlo] ovviamente Justin Theroux. In effetti, ne ho parlato con Justin. Stavamo per girare un trailer a un certo punto, ma alla fine non abbiamo avuto abbastanza tempo. Sì, “Ethan Chase,” l’attore del primo film!

Fonti / EW IGN
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