Johnny Depp vs Amber Heard: le dichiarazioni degli agenti delle star, Depp salirà di nuovo sul banco dei testimoni

Continua il processo di Johnny Depp vs Amber Heard: in settimana hanno parlato gli agenti delle star, Depp tornerà sul banco dei testimoni

Mi occupo di Badtaste dal 2004 con l'aiuto di un grande team.


Condividi

Si è conclusa la sesta settimana del processo sulla causa di diffamazione di Johnny Depp contro Amber Heard, intentata dall'attore (che chiede 50 milioni di dollari di danni) nei confronti dell'ex-moglie dopo l'editoriale da lei pubblicato nel 2018 sul Washington Post.

Noi stiamo seguendo il processo soprattutto per le rivelazioni di carattere "industriale" che sono state fatte durante le varie testimonianze: dichiarazioni che gettano un po' di luce sulle dinamiche che hanno condotto, per esempio, al licenziamento di Depp da Pirati dei Caraibi 6, che al momento sarebbe ancora in sviluppo con un taglio completamente diverso e il coinvolgimento di Margot Robbie.

E proprio come ha fatto Depp, anche Heard ha chiamato sul banco dei testimoni persone coinvolte nella saga per dimostrare, stavolta, che il suo editoriale non ha condizionato il licenziamento dell'attore. In una video deposizione, Tina Newman (executive della Disney) ha infatti spiegato che i capi dello studio dell'epoca, Alan Horn e Alan Bergman, e altri dirigenti si passarono varie email all'inzio del 2018 riguardanti i problemi di Depp sul set di Pirati dei Caraibi 5 e altri dettagli sulla sua vita privata. Newman ha affermato che non le risulta che l'editoriale abbia avuto un ruolo nella decisione di non richiamare Depp per Pirati dei Caraibi 6.

La testimonianza di Tracey Jacobs

Nel corso della settimana è stata chiamata sul banco dei testimoni anche Tracey Jacobs dell'agenzia UTA, che ha rappresentato Depp fin dagli anni novanta (quando ancora era alla ICM). L'agente ha parlato a lungo dell'esplosione della carriera dell'attore, che nel giro di pochi anni è diventato "la più grande star al mondo". Le cose sono diventate molto più complicate negli ultimi dieci anni, quando Depp ha iniziato a presentarsi sui set in ritardo "sostanzialmente in ogni film che ha fatto":

Gli studios mi urlavano contro. Non gli ho mai confessato: "Sei un cliente difficile". Non ho mai utilizzato queste parole, ma sono stata molto onesta con lui. Gli ho detto più volte: "Devi smettere di fare così. Questo atteggiamento ti sta danneggiando," ed è ciò che è avvenuto.

Jacobs si è recata due volte in Australia durante le riprese di Pirati dei Caraibi 5, a causa delle lamentele sui ritardi di Depp. E alla domanda sullo stato attuale della reputazione di Depp, l'agente ha risposto:

Ovviamente le sue cause non aiutano. È una situazione incontenibile. Tuttavia non posso dare una risposta precisa perché non mi occupo più di trovargli lavoro.

Anche Amber Heard ha perso dei lavori a causa della stampa

E se Depp afferma, nella causa per diffamazione, di aver perso moltissime opportunità di lavoro dopo l'editoriale di Amber Heard sul Washington Post (e per questo chiede 50 milioni di dollari), nel corso della settimana Heard ha portato sul banco dei testimoni la sua agente, che ha dichiarato che alla sua assistita è successa la stessa cosa. Una testimonianza che ha avuto come scopo quello di preparare il terreno per la contro-causa di Heard, che ha chiesto a Depp 100 milioni di dollari.

Jessica Kovacevic, agente di Heard alla WME, ha affermato che il ruolo della sua cliente in Aquaman (che ha incassato oltre 1 miliardo di dollari al box-office globale) avrebbe dovuto farle ottenere diversi ruoli al cinema e in televisione, oltre ad accordi commerciali. Ciò non è accaduto: a parte Aquaman 2, l'attrice ha infatti girato solo il film indipendente In the Fire negli ultimi due anni. Heard doveva girare un film di Amazon con Gael Garcia Bernal, ma l'accordo è saltato:

Nessuno può dire ad alta voce "non la vogliamo più per via degli articoli sui giornali," perché non ha fatto nulla. Sono tutte voci, tutte dicerie. Eppure non ci possono essere altri motivi.

[...] Nessuno può dirmi "non la ingaggiamo a causa dei tweet negativi contro di lei". Ma è molto semplice: non vogliono lavorare con qualcuno che è coinvolto in questi articoli negativi a causa delle accuse. Nessuno vuole nel cast del suo progetto qualcuno che viene accusato di essere un bugiardo, di inventarsi delle cose, qualcuno accusato di essere violento.

Kovacevic ha poi sottolineato come Jason Momoa, per contro, abbia avuto molta più fortuna, e che Heard non ha avuto "neanche una piccola percentuale di quel successo", nonostante il pubblico abbia apprezzato il suo personaggio e le recensioni del film "fossero positive". Quindi, a suo avviso, l'unico motivo per cui la carriera dell'attrice ha subito una frenata è da attribuirsi alla "rabbia contro di lei che si è scatenata online".

Heard chiamerà Depp sul banco dei testimoni

La settimana prossima dovrebbe essere l'ultima prima della sentenza, e ieri è arrivata la notizia che Heard lunedì 23 maggio giocherà il tutto e per tutto chiamando sul banco dei testimoni nientemeno che il suo accusatore Johnny Depp.

Si tratta di una mossa azzardata, in quanto l'attore è già salito sul banco nella prima parte del processo e ha cercato lungamente di dimostrare di non essere stato violento con l'ex moglie durante la loro relazione e il loro matrimonio, apparendo piuttosto convincente agli occhi dell'opinione pubblica. Sarà interessante capire quali carte giocherà il team legale di Heard.

Il giudice Penny Azcarte ha fissato per il 27 maggio la chiusura del processo. Qualunque sia la sentenza, comunque, è praticamente certo che vi sarà un appello.

Continua a leggere su BadTaste