John Williams racconta come sono nate le sue più grandi colonne sonore e parla di come vuole essere ricordato
Aspettando gli Oscar 2024, John Williams ha parlato della sua carriera, analizzando la genesi di alcune delle sue composizioni più iconiche.
Aspettando gli Oscar 2024 vista la sua candidatura per la colonna sonora di Indiana Jones e il quadrante del destino, John Williams ha parlato a lungo con Variety della sua carriera, analizzando la genesi di alcune delle sue composizioni più iconiche.
Gli Oscar
Quest'anno Williams ha battuto il suo stesso record con la sua 54° candidatura all'Oscar per la miglior colonna sonora dell'ultimo Indiana Jones. Invitato a parlare del grande traguardo, il compositore ha risposto: "Beh, ne ho persi 49, o qualcosa del genere". Si è comunque detto grato di questi riconoscimenti perché "la selezione è fatta dai tuoi conoscenti, perciò la loro approvazione è doppiamente significativa".
Star Wars
"George era stato chiaro: la musica doveva essere sinfonica. Ho pensato alla fine del 19° secolo, all'Europa, a Mahler, Wagner, Strauss, a quel periodo di musica orchestrale. Voleva qualcosa di classico, ma non come Bach, o classico nel senso barocco, ma in senso romantico, byroniano. Perché? Perché tutte le immagini sarebbero state immagini di luoghi desolati, di posti mai visti prima, con persone con indosso indumenti vai visti prima. L'esperienza visiva era tutta aliena, ma l'esperienza emotiva doveva essere familiare. Dovevamo raccontare in modo classico l'eroismo, il romanticismo, l'avventura, le emozioni epiche.
Ci un unico passo falso nel primo film: "Scrissi erroneamente un tema d'amore per Luke Skywalker e la principessa Leia. Dopo appresi che erano fratello e sorella, perciò era un'idea incestuosa dare loro un tema d'amore, ma George non ci aveva detto che ci sarebbe stato un secondo film!".
L'errore fu comunque utile, a modo suo, visto che diede a Williams l'occasione di scrivere un tema dedicato a Carrie Fisher in L'impero colpisce ancora assieme ai temi di Darth Vader e Yoda. Per i nove film a cui ha lavorato, in totale Williams ha scritto ben 45 temi distinti... o così gli è stato detto dai fan: "È difficile da credere, ma credo che le persone li abbiano seriamente contati".
Lo squalo
"Gli suonai boom boom boom al piano e Steven [Spielberg] disse: 'Sei serio?'. Gli dissi che se avesse ascoltato i bassi e i violoncelli, gli sarebbe piaciuto. E in effetti andò esattamente così, "è strepitoso" mi disse. Era un po' come i violini di Psyco di Benny Herrmann, che erano due note, mentre con Lo squalo le note erano tre, due sopra e una sotto. [...] Con gli anni le cose sono cambiate, se faccio sentire [il tema dello Squalo] a un concerto, esattamente come accade con il tema di Psyco, la gente ride. È diventato camp. Ma va bene! All'epoca la gente moriva dalla paura".
Incontri ravvicinati
“Cinque note. Steven lo aveva scritto nella sceneggiatura. Avevo scritto una partitura che prevedeva anche sette note, che preferivo. Steve disse: 'No, no, no. Sette è una melodia. Deve essere più un segnale'. E aveva ragione".
Spielberg, dal canto suo, ha commentato le parole di Williams spiegando che non vuole essere ricordato come il regista che disse a un compositore del calibro di Williams di contenersi. Così, in sua difesa, ha fornito un esempio opposto: "Il tema del volo di E.T. ha probabilmente lo stesso numero di note del tema principale di Guerre stellari!".
Schindler’s List
"Scrissi due temi principali, quello che conosciamo e quello che si chiama Remembrances, li registrammo insieme a Itzhak Perlman. Io preferivo 'Remembrances', ma Steven Spielberg voleva l'altro. Io ero contrario, gli dissi che preferivo l'altro, ma lui rispose: "No, questo ha un tocco più spirituale".
Spielberg ha ammesso di ritenere Schindler’s List il più grande traguardo di John Williams: "Posso dire che la mia colonna sono preferita e la colonna sonora preferita in assoluto che John ha scritto per me è Schindler’s List. Niente scava di più nella mia anima... quella colonna sonora ha toccato così tante altre persone nel suo profondo che sanno quanto fosse importante per le immagini che avevo creato".
Harry Potter
"Una sera ricevetti una chiamata da Londra in cui mi chiedevano di lavorare a Harry Potter. Conoscevo i libri, ma non li avevo letti. La telefonata da Londra era di uno dei produttori del film, che mi chiese di lavorare al film e io risposi che ero felice di farlo. Ero a cena fuori quella sera, e [il produttore] mi disse: "Scriveresti della musica per il trailer del film? Potresti registrarla con un'orchestra e mandarcela?". Tornai a casa dopo la cena e scrissi il tema di Edvige, l'Hedwig's Theme. [intona la melodia] Il giorno dopo lo orchestrai e quello successivo lo registrai con un’orchestra. Lo mandammo [alla Warner Bros.] e il produttore mi disse: "Eccolo! È il tema perfetto per il nostro film! Lo vogliamo usare per tutto il film!". Non ricordo cosa avevo mangiato a cena quella sera, ma mi aveva fatto bene".
I tempi cambiano
Williams ha notato come i tempi siano cambiati tanto rispetto all'inizio della sua carriera: oggi le orchestre sono felici di suonare musica cinematografica. "Se foste andati alla New York Philharmonic 40 anni fa, sarebbero stati poco inclini a suonare roba di Hollywood. Perciò mi sento fortunato a vivere in un altro periodo".
Il segreto secondo Spielberg
Spielberg ha una teoria per cui la musica di John Williams sia così unica: "Ogni colonna sonora che ha composto, anche quelle più complesse, hanno sempre avuto un tema centrale bellissimo. Per i film di oggi non creano più temi musicali come facevano Jerry Goldsmith, Elmer Bernstein, Max Steiner, Dimitri Tiomkin e Bernard Herrmann. La composizione cinematografica non è un'arte perduta, ma la composizione tematica lo sta diventando sempre di più. La cosa bella di Johnny è che con lui le cose non cambiano".
Il futuro di John Williams
Williams prossimamente tornerà a Hollywood Bowl per altri concerti in estate. E dopo? "Vedremo come andrà. Mi dedicherò a questi concerti e poi avrò del tempo libero nel resto dell'anno. Se ci sarà un'occasione di fare cose belle con persone belle, non vedo perché non farlo".
Una di queste persone è di certo Spielberg: "Ogni volta che ci vediamo Johnny mi chiede se sto lavorando al 'nostro' prossimo film. John è il mio collega creativo dall'inizio della mia carriera, e nessuno dei due ha intenzione di fare altrimenti".
Quanto al suo lascito, John Williams ha confessato: "La gente mi chiede della mia eredità, di cosa voglio lasciare alle persone. Se potessi essere ricordato come una persona che ha svolto bene il suo lavoro e come un bravo musicista, riposerei in pace e felice".
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