Joe Quesada ricorda l'etichetta Marvel Knights e la nascita dell'Universo Ultimate
Dalle difficoltà nella scrittura di Kevin Smith agli esordi alla nuova struttura aziendale della Marvel: Joe Quesada a ruota libera sulla sua carriera
Alpinista, insegnante di Lettere, appassionato di quasi ogni forma di narrazione. Legge e mangia di tutto. Bravissimo a fare il risotto. Fa il pesto col mortaio, ora.
Parlando di diversità nel mondo dei comics, Quesada ha sostenuto che sia la Casa delle Idee che il resto degli editori possono fare di più e meglio. Ritiene che il suo impegno in questo campo parli da sé, attraverso il gran numero di personaggi e autori coinvolti durante la sua gestione. La sua speranza è che un giorno i personaggi etnicamente connotati della Marvel possano essere percepiti semplicemente come personaggi, senza alcuna considerazione razziale ad aleggiare su di loro.
Rispondendo alle domande sulla nascita della linea Ultimate, in un'epoca in cui la casa editrice era in pessime acque a livello finanziario, Quesada ha applaudito il coraggio di Bill Jemas, il quale però avrebbe voluto chiamare il progetto di reinvenzione dei personaggi "Ground Zero". Fu la moglie di Brian M. Bendis, Alisa, a segnalare che il riferimento agli attentati dell'11 settembre sarebbe stato poco felice.
Quesada ammette che negli ultimi anni molti disegnatori Marvel si sono trovati a imitare l'aspetto che i personaggi hanno assunto nelle loro versioni cinematografiche. Secondo lui non è una grande idea. Le pubblicazioni Marvel, nella sua ottica, devono rimanere un laboratorio di idee e storie per i Marvel Studios. Se dovessero contaminarsi troppo con quel che vediamo nei film, il processo creativo del sistema diverrebbe un circolo senza sbocchi.
Nonostante sia molto presto per commentare, infine, Quesada pensa che la scelta di affidare a Kevin Feige il coordinamento della direzione artistica di tutti i comparti Marvel sia buona.
Fonte: Comics Beat