Per Jodie Foster serviva una serie da 8 ore di Killers of the Flower Moon per esplorare di più il punto di vista Osage
Quella di essere troppo concentrato sulla prospettiva dei bianchi e una delle principali critiche mosse a Killers of the Flower Moon
Jodie Foster avrebbe desiderato che il già lungo Killers of the Flower Moon di Martin Scorsese potesse essere anche più corposo. Anzi, secondo lei, era proprio necessaria una serie limitata da 8 ore per far sì che la storia alla base esplorasse in modo più puntuale il punto di vista Osage.
Jodie Foster, che è reduce di una quarta stagione di True Detective fortemente concentrata sul punto di vista dei nativi dell'Alaska, discute di quella che, a conti fatti, è stata una delle principali critiche mosse verso Killers of the Flower Moon di Martin Scorsese: aver posto l'attenzione principalmente sulla prospettiva degli uomini bianchi.
Stavo pensando a Killers of the Flower Moon, un film straordinario, di tre ore e mezza. E ho pensato "Mi chiedo perché non l'abbiano fatto di otto ore". In maniera tale da per poter esplorare tutte queste altre persone e dare loro un'altra prospettiva. La cosa grandiosa delle serie limitate è che puoi avere quell'idea romanzesca di andare fuori tema e legare tutto insieme.
Questa è la bellezza delle serie limitate. Puoi espandere una storia, cosa che Issa Lopez ha potuto fare con la sua voce così entusiasmante. Dal momento in cui l'ho incontrata ho saputo che questa era la visione di cui avevamo bisogno. È totalmente chiara su ciò che vuole. Ed è la prima persona a mettersi in gioco, cosa che adoro. Siamo diventati amiche strette. Penso che sia la mia regista preferita con cui abbia mai lavorato, e ho lavorato con molti grandi nomi.
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FONTE: Variety