J.K.Rowling: Harry Potter, il bene e il male

In una nuova, lunga intervista J.K. Rowling parla di Harry Potter: l'ispirazione, le critiche, la religione; ma svela anche alcuni dettagli su Harry Potter e i Doni della Morte...

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Fonte: TheLeakyCauldron.

In occasione dell'uscita olandese di Harry Potter e i Doni della Morte, la scrittrice J.K.Rowling ha risposto a molte domande su varie tematiche, tra cui il libro stesso. Ve le riportiamo qui sotto.

 

ATTENZIONE: SEGUONO SPOILER 

Chi preferiresti avere come figlio, Harry o Ron?
Entrambi! Adoro Ron. Ron è il più immaturo dei tre personaggi principali, ma nel settimo libro cresce. Non è mai stato una personalità forte, le persone lo vedevano principalmente come un amico di Harry; sua madre avrebbe voluto avere una femmina e nell'ultimo libro lui deve ammettere le sue debolezze. Ma è proprio questo che rende Ron un uomo. Anche gli altri, allo stesso modo, hanno avuto un momento simile in cui sono maturati veramente. Harry quando reagisce aggressivamente con il suo ex-professore Lupin che decide di abbandonare la sua famiglia. Hermione quando è costretta a decidere tra Harry e Ron. Hermione non devia mai dal percorso; ha sempre l'attenzione puntata sul lavoro che deve essere portato a termine.

I Weasley sono tutti rossi di capelli, proprio come lei nelle vecchie foto. Come mai si è fatta bionda?
Mi piacciono i capelli rossi. Ma i miei capelli non sono rossi naturali. A dire il vero non sono sicura di che colore siano. E' qualcosa di indeciso, noioso e poco interessante.

Trova i libri decisamente migliori dei film?
Penso che quando si lavora con un mezzo così visivo si perdano certamente alcune sfumature. Non c'è modo di evitarlo. E i personaggi nei film sono decisamente meglio di quanto potessi averli immaginati, senza alcuna eccezione. L'ultimo film è il mio preferito, perché i filmmakers sono davvero riusciti a catturare l'essenza oscura del libro.

Lei a chi assomiglia?
Quando ero giovane assomigliavo molto a Hermione, sebbene lei incarni anche alcuni tratti di mia sorella. Ma trovo molto di Harry nella mia personalità. Una parte della rabbia di Harry è la mia stessa rabbia, e allo stesso modo la sua frustrazione. Si vede particolarmente nel quinto libro, il volume più oscuro della serie dove ha davvero perso tutto, e nessuno gli crede. Io stessa, dopo il mio primo matrimonio, ho passato un periodo simile nella mia vita, dove mi sembrava che ogni cosa andasse storta, ero arrabbiata con tutti, mi sentivo impotente e non riuscivo a sopportare il fatto che non potessi controllare la situazione. Ma questo mi ha anche dato la forza di combattere.

C'è per caso una madre nella serie che potrebbe assomigliarle? Lei non è un tipo Molly Weasley.
Bè, lo sono un pochino, spero. Alcuni anni fa qualcuno ha scritto: 'caratterizza Molly Weasley come una madre che non è semplicemente a casa a star dietro ai figli'. Ne sono stata profondamente offesa, perché fino ad un anno prima io stessa ero stata quel tipo di madre, almeno sotto gli occhi del mondo. Che cosa ha meno importanza o è più difficile che crescere un figlio? E, cosa ancora più importante, Molly ne ha sette! Penso che Molly sia una donna fenomenale.

Perché il Quidditch è così divertente?
Perché è un vero sport da donne. Quattro palle! E vanno mandate in sei porte diverse. E' multitasking: è ciò che le donne sono brave a fare. Loro sanno che c'è più di un obiettivo nella vita. Cosa leggere dopo Harry Potter?
Ogni giorno sono sollevata che sia finito. Cosa venga dopo, non lo so bene. Sto lavorando a un libro per bambini e a uno per adulti. Uno di questi due andrà da qualche parte; è così che ho cominciato con Harry. Ma al momento mi sto godendo la vacanza, e la mia famiglia.

Qui nell'hotel è appena passato un uomo indossando un kilt scozzese. Anche suo marito porta questo genere di vestiario?
Ha un paio di kilt, sì. E li indossa ogni tanto, per qualche occasione speciale.

E non indossa nulla sotto?
Niente di niente. E' per questo che i kilt sono divertenti!

Le ho portato due regali. Uno è da parte di Ien van Laanen, che ha disegnato le copertine dei libri olandesi; le manda gli originali.
Che carina! Le versioni olandesi sono le mie preferite, insieme a quelle americane.

L'altro è da parte dell'editore olandese, Jaco Groot
Jaco mi invia spesso oggetti interessanti, lui... Ah, una roccia! Ma davvero speciale.

Dieci anni fa non ha acconsentito a essere intervistata qui. Anche in Inghilterra rilascia poche interviste. Non le ama?
No, affatto. Il motivo per cui non ne faccio spesso è perché non ho, a dire il vero, molto da dire.

Ha mai considerato diventare giornalista? Ha sempre amato scrivere?
Ci ho pensato. Ma penso di essere stata sufficientemente sveglia da realizzare che non avevo la giusta tempra. Tempra? Si, penso di sì. I giornalisti hanno sempre una scadenza, dovete produrre. Per uno scrittore, invece, sono necessari tempo e solitudine. I giornalisti sono una specie molto più divertente degli scrittori. Un paio di miei buoni amici sono giornalisti.

Nella serie questa specie non se la cava molto bene. Rita Skeeter è particolarmente malvagia. I miei amici sono normali. Uno dei miei ex-fidanzati è un music journalist. Gli altri scrivono su materie più serie. Rita Skeeter è una tipica giornalista inglese. Ne siamo pieni. Scrivono una marea di infondatezze su di me.

Nel primo volume della serie, Silente distrugge la Pietra Filosofale. Nell'ultimo libro Harry fa qualcosa di simile con la pietra della resurrezione ('resurrection stone'), una pietra che può portare indietro i morti. La abbandona nella foresta.
Ho usato il simbolismo della pietra per mostrare che Silente accetta la sua mortalità. Una volta che ha compreso che la mortalità è ciò che dà senso alla vita, non è più interessato alla pietra filosofale. Harry va addirittura oltre. Non rifiuta una, ma ben due delle sue armi più potenti. Dei tre doni che acquisisce nel settimo libro, conserva solo il mantello dell'Invisibilità. Questo dice molto su di lui perché, come Silente dice a Harry, la vera magia del mantello non è di proteggere solo il suo proprietario, ma anche altre persone. Harry non vuole la Elder Wand, non è mai stato in cerca di potere. E getta via la pietra della resurrezione; proprio come Silente, Harry si è messo in pace con la morte.

E lei? Vede la morte come la fine di ogni cosa?
No. Conduco una vita spirituale intensa, e sebbene non ne ho un'idea incredibilmente chiara e strutturata, credo che una volta morti una parte di noi rimanga in vita in uno modo o nell'altro. Credo in qualcosa come un'anima indistruttibile. Ma per questo argomento potremmo rimanere qui sei ore: è qualcosa su cui rifletto molto.

Alla fine del settimo libro Harry discute a lungo con Silente, che a dire il vero è morto, ma appare migliore e più felice di quanto non si sia mai visto, in uno spazio bello e luminoso che Harry pensa assomigli alla stazione di King's Cross.
Si può interpretare come una conversazione in due modi. O Harry ha perso i sensi, e tutto ciò che Silente gli dice è ciò che lui già sapeva nel profondo. In quello stato di inconsapevolezza la sua mente viaggia più in là. Silente in quel caso è la personificazione della saggezza secondo Harry; vede Silente nella sua mente in modo da giungere a certe conoscenze. Oppure, Harry è arrivato in un luogo a metà strada tra la vita e la morte, dove Silente e lui si separeranno in direzioni differenti. Harry vede addirittura cosa ne sarà di Voldemort. Non sa esattamente cosa sia quell'essere che giace agonizzante sul pavimento, ma non vuole toccarlo. Percepisce che è qualcosa di malvagio e perverso. E' l'unica volta in cui Harry, eroe dei più deboli, è nella presenza di qualcuno che è ferito e non va in suo soccorso.

Durante la loro ricerca Ron, Hermione e Harry parlano di Silente quasi come fosse un Dio. Pensano che dietro le sue parole e le sue azioni ci sia un grande piano, e rimangono delusi quando alla fine non si rivela così.

Silente è un personaggio complesso. Io non lo vedo come Dio. Non volevo che il lettore mettesse in discussione la parte di Silente nell'intera storia. Tutti noi abbiamo creduto in una gentile figura paterna. E certamente lui lo è fino ad un certo punto. Ma allo stesso tempo è qualcuno che tratta le persone come burattini; che cela segreti oscuri del suo passato e che non ha mai detto a Harry la verità. Spero che il lettore lo amerà nuovamente alla fine, ma per ciò che è, con le sue colpe. Silente è divino? No. Ha certamente delle qualità divine. E' caritatevole, e alla fine è giusto.

Ma Harry è una sorta di Gesù. Deve morire per debellare il male dall'umanità. L'ha reso un messia.
Sì, ha certamente alcuni tratti del messia. Ho fatto questa scelta consapevolmente. E' quell'uomo prescelto fra milioni... e dico "uomo" perché con le donne sarebbe stato diverso.

Come può essere così?
Lui è l'eroe. Harry è solo buono. Silente glielo dice: "Tu sei un uomo migliore di me." E anche invecchiando rimarrà un uomo straordinario. Perché ha imparato a essere umile.

Lei è stata cresciuta religiosamente?
Ufficialmente sono stata cresciuta nella Church of England, ma io ero piuttosto un'eccentrica nella mia famiglia. Non parlavamo di religione in casa mia. Mio padre non credeva in nulla, e nemmeno mia sorella. Mia madre casualmente andava in Chiesa, ma principalmente durante il periodo natalizio. E io ero incredibilmente curiosa. Quando avevo 13, 14 anni andavo in chiesa da sola. Trovavo molto interessante ciò che dicevano, e ci credevo. Quando andai all'università divenni più critica. Mi sono annoiata della compiacenza delle persone religiose e andavo in chiesa sempre meno. Ora sono al punto di partenza: sì, io credo. E sì, io vado in chiesa. Una chiesa protestante in Edimburgo. Anche mio marito è protestante, ma lui proviene da un gruppo scozzese molto rigido. Uno di quei gruppi dove non si può cantare o parlare.

Che lei stessa vada in chiesa rende le aspre critiche della sua opera da parte dei fanatici religiosi addirittura più bizzarre.
Durante i trascorsi dieci anni ci sono stati fondamentalisti che avevano problemi coi miei libri. I fatto che in essi vi sia magia e stregoneria è sufficiente perché loro li condannino. Io non voglio avere nulla a che fare con fondamentalismi di nessuna sorta; mi fa paura. I fondamentalisti Cristiani sono particolarmente attivi negli Stati Uniti. Una volta ho avuto un faccia a faccia con una di queste persone. Sono stata riconosciuta da una ragazza in un negozio di giocattoli con mio figlio. Un secondo dopo un uomo mi è venuto incontro e mi ha detto 'Sei tu quella donna che ha scritto Harry Potter?' si è avvicinato ancora di più e ha proseguito aggressivamente: 'Prego per te ogni sera.' Avrei dovuto rispondere che avrebbe fatto meglio a pregare per se stesso, ma ero stupefatta. E' stato spaventoso.

I suoi libri parlano della battaglia tra bene e male. Harry è buono. Ma Voldemort è completamente cattivo? E' anche una vittima.
Lo è, davvero. E' una vittima, e ha fatto le sue scelte. E' stato concepito con la forza, e sotto l'influenza di una sciocca infatuazione, mentre Harry è stato concepito con l'amore; penso che le condizioni con cui si è stati concepiti siano un'importante fondamento della propria esistenza. Ma Voldemort ha scelto il male. Ho cercato di farlo notare nei libri; gli ho dato scelte.

Ecco ciò di cui si parla sempre: le cose vanno nel modo in cui è destino che vadano, o possiamo scegliere?
Io credo nel libero arbitrio. Per coloro che, come noi, sono in una situazione privilegiata. Per lei, per me; per le persone che vivono nella società occidentale, coloro che non sono repressi, che sono liberi. Possiamo scegliere. Le cose vanno in gran parte come noi vogliamo che vadano. Noi siamo in controllo della nostra vita, la nostra volontà è estremamente potente. La maniera con cui io parlo della professoressa Cooman, la particolarmente inadeguata insegnante di Divinazione, la dice lunga su come io la pensi sul destino. Ho dovuto fare molte ricerche di astrologia per il suo personaggio, e l'ho trovato incredibilmente divertente, ma non ci credo.

Per un certo periodo lei ha lavorato per Amnesty. Questa esperienza ha influenzato le sue idee sul bene e sul male?
E' piuttosto l'inverso. Sono stata assistente ricercatrice e ho lavorato prevalentemente in Africa. Fino a che sono stata così sciocca da abbandonare il mio lavoro per viaggiare assieme al mio fidanzato. Voldemort naturalmente è una sorta di Hitler. Se leggete libri sulla megalomania di personaggi come Hitler o Stalin, è interessante vedere quanto superstiziose fossero quelle persone, con tutto quel potere. E' parte della loro paranoia, il desiderio di rendersi sempre più grandi di quanto non fossero; adorano parlare di fato e destino. Volevo che anche Voldemort mostrasse dei tratti paranoici. Ma il fatto che la profezia nel quinto libro si avveri alla fine è perché Voldemort e Harry decisero di farla avverare. Non perché fosse destino che si avverasse. L'idea del Macbeth: le streghe dicono a Macbeth cosa succederà e lui agisce affinché succeda.

Quando ha deciso di instaurare un parallelo col Nazismo? Con Voldemort, che porta avanti la regola dei 'purosangue', e con Draco Malfoy che non è altro che un giovane soldato?
Immediatamente, penso. Non ne sono sicura. Penso che la Seconda Guerra Mondiale sia profondamente ancorata alle nostre menti, no? Draco Malfoy rappresenta esattamente quel tipo di ragazzo. Non avrebbe mai ucciso Silente, non avrebbe potuto. Finché le cose sono in teoria, okay, ma una volta che diventano realtà, si fanno troppo difficili. No, non gli ho dato i capelli biondi per renderlo un nazista spaventoso. Dai ai tuoi personaggi caratteristiche che trovi attraenti. Per questo ho dato al mio eroe capelli scuri, occhi verdi e un paio di occhiali. Ho sposato un uomo fatto così!

Nei film, Harry, Daniel Radcliffe, ha gli occhi azzurri
Potevano mettergli le lenti a contatto, che sono estremamente scomode per un giovane, cambiargli gli occhi digitalmente, o lasciarglieli così. Sono felice che abbiano optato per l'ultima scelta.

Nei suoi libri propone un ritratto della famiglia perfetta, i Weasley. Assomiglia alla famiglia in cui lei è cresciuta?
No, no. Non è stato così per niente. Penso di averla desiderata tutta la mia vita, una famiglia del genere. Trovavo le dinamiche di una grande famiglia molto speciali; amavo i libri sui Kennedy e quel genere di dinastie. So che in realtà è molto meno romantico di quanto vi immaginiate. Uno dei miei amici è il maggiore di dodici fratelli.

Sua madre è morta a 45 anni. Suo padre è ancora vivo; vi vedete spesso?
No, non lo vedo molto spesso. Vedo molto di più mia sorella, per quanto sia ancora arrabbiata con me perché ho ucciso Dobby. Mi ha sempre detto che non mi avrebbe mai perdonata se avessi ucciso Dobby o Hagrid. Ma Hagrid non è mai stato in pericolo. Sapevo da quando ho cominciato a scrivere che sarebbe sopravvissuto, perché ho sempre avuto nella mia mente l'idea del gigante Hagrid che tiene Harry privo di sensi tra le sue braccia, mentre esce dalla Foresta. Il padre di Ron sarebbe dovuto morire nel quinto libro, ma non l'ho fatto perché Arthur Weasley era il miglior padre che sia comparso nei libri. Non potevo lasciar morire Arthur, non potevo. Tutti desiderano un padre così. Sì, pure io.

Tutti i genitori nel libro sono ancora assieme. Ha mai pensato di scrivere su una madre single? Lei lo era quando ha iniziato a scrivere Harry Potter.
Avevo iniziato pensando che i genitori di Hermione fossero separati. Ma sembrava troppo strano, e non era consono alla storia. Era una sottotrama che non stava in piedi. I genitori di Dean Thomas sono separati. Ma ho dovuto fare numerosi tagli nella storyline. Ho creato questo mondo enorme, in cui ogni personaggio ha la sua storia; ma non potevo usare tutto quanto. Anche io ho dovuto fare delle scelte. E alla fine, è un mondo di bambini.

Harry Potter e i Doni della Morte uscirà in libreria il 4 gennaio 2008.

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