JK Rowling rivela altri dettagli su HP7
JK Rowling ha indetto una conferenza stampa per chiarire il suo pensiero dopo le forti polemiche degli ultimi giorni; e parla della morte di un personaggio molto amato dai fan. SPOILER!
Fonte: The Leaky Cauldron, HPANA
ATTENZIONE: L'ARTICOLO CONTIENE SPOILER SU HARRY POTTER 7
Dopo le straordinarie rivelazioni di due giorni fa, JK Rowling torna a parlare del suo ultimo romanzo, Harry Potter e i Doni della Morte, per spiegare le ragioni del sacrificio di un personaggio tra i più amati dai fan: l'elfo Dobby.
Iniziamo da Dobby. Ecco le parole con cui JK Rowling ha illustrato la funzione narrativa svolta dalla morte di questo personaggio:
Suppongo che si possa dire, molto brutalmente, che Dobby doveva morire perché non potesse dire a Harry chi era stato a inviarlo da lui [cioè Aberforth]. Ma non è questo il vero motivo. Per me, la morte di Dobby ha risvegliato in Harry la coscienza della missione che doveva compiere. L'ha spinto a concentrarsi sulla ricerca degli Horcrux anziché su quella dei Doni della Morte.
Dobby era molto vulnerabile, e del tutto innocente rispetto ai conflitti che vedono protagonisti i maghi: dopotutto non era neppure un mago. Il suo è stato un altro omicidio insensato, come lo era quello di Cedric: entrambi sono morti perché si sono trovati nel posto sbagliato al momento sbagliato. E' qualcosa che fa rabbrividire: le vittime totalmente innocenti della violenza. Per Harry è stato un brusco risveglio alla dura realtà.
Venendo invece al "caso" mediatico, decisamente sproporzionato diremmo, che si è creato intorno all'omosessualità di Silente, la Rowling ha commentato:
Ho fatto bene a rivelarlo, perché almeno una persona, un uomo, ha fatto "coming out" [cioè ha dichiarato pubblicamente per la prima volta di essere gay, ndr.] quella sera alla Carnegie Hall di New York. Non è una battuta, sto dicendo la verità!
Ho sempre saputo, fin dall'inizio del mio lavoro molti anni fa, che Dumbledore era gay, ma non mi sembrava necessario dirlo esplicitamente ai lettori. Ma alla Carnegie Hall mi è stata rivolta una domanda molto diretta.
Se lei fosse uno scrittore [risponde JKR a un giornalista], capirebbe che quando si scrive la fine di una storia, be', la si scrive alla fine. La trama è quella che è. Silente aveva avuto, come ho detto, una tragica infatuazione; ma quello era un punto centrale della risoluzione di tutta la trama. Perché mai avrei dovuto inserire nel primo libro un punto centrale dell'epilogo della mia storia?
Ho trovato liberatorio raccontarvi la verità. Ora i brani del libro che parlano di lui assumeranno significati diversi per ciascun lettore. Un bambino vi vedrà un'amicizia, e penso che un adulto sensibile potrà ben capire che quella di Silente per Grindelwald era un'infatuazione.
Non mi è mai sembrato strano o inusuale che un uomo coraggioso e brillante potesse amare altri uomini. Non so se questa rivelazione mi inimicherà i lettori che disapprovano l'omosessualità, ma questo è il mio personaggio. E' quello che è, e io ho il pieno diritto di dire quel che mi sento di dire sul suo conto.
Qui potete vedere il videoclip della conferenza stampa.