JK Rowling parla di Harry Potter 7

Ecco la trascrizione completa dell'intervista concessa ieri sera da JK Rowling alla tv inglese: ecco quanti personaggi moriranno in Harry Potter and the Deathly Hallows... e l'ultima parola del libro non è più "cicatrice"!

Condividi



Fonte: Leaky Cauldron


Di seguito vi presentiamo la traduzione integrale dell'intervista a JK Rowling realizzata ieri sera per la BBC dal conduttore Jonathan Ross. Il video dell'intervista è scaricabile a questo indirizzo (tasto destro e "salva con nome"), oppure è visibile su YouTube, diviso in due parti (uno e due).

Jonathan Ross: Il "Jo" nel tuo nome sta per Joanna, ma la K?
Jo Rowling: Proviene dal nome di mia nonna, Kathleen; [gli editori] volevano una seconda iniziale, quindi mi sono inventata un secondo nome.
Ross: Per far suonare meglio il nome, più intellettuale?
Jo No, più maschile. Credevano che il primo libro fosse più adatto ai maschi che alle ragazze.
Ross: Allora chissà per cosa stanno le lettere AS in A.S. Byatt [famosa autrice per ragazzi, ndr.]: Animal sounds? [Ridono] ... Jo, grazie di essere qui. Sono un grande fan dei tuoi libri, e a nome di tutto il Paese devo ringraziarti: che magnifico contributo hai dato alle nostre vite!
Jo: Grazie mille.
Ross: So che non rilasci molte interviste; ma con il passare degli anni è diventato più facile per te? Ti senti più a tuo agio ora che hai finito di scrivere i libri?
Jo: E' sicuramente una liberazione, mi sento molto più rilassata; posso venire qui da te oggi e fare una pessima figura, chi se ne importa?! [Ride]
Ross: Quanti anni della tua vita hai trascorso in compagnia di questi personaggi?
Jo: Diciassette. Avevo 25 anni quando ho avuto l'idea.
Ross: E quanto tempo è passato da quando hai avuto l'idea a quando è stato pubblicato il primo libro?
Jo: Sette anni.
Ross: Hai già qualche progetto per il futuro? Altri libri per bambini?
Jo: Voglio prendermi una vacanza! Poi non so... Ma ho sempre pensato che, se anche continuassi a scrivere solo libri per ragazzi, non lo vedrei mai come un ripiego, una seconda scelta.
Ross: L'altro giorno, mia moglie stava leggendo un libro di Judy Blume a nostra figlia, e mi è sembrato molto bello. Normalmente le direi: "Metti a letto la bambina, così io e te possiamo fare sesso"; ma stavolta ero curioso di sapere come andava a finire la storia. Quando i libri per bambini sono ben scritti, non hanno nulla da invidiare a quelli per adulti. Tornando a noi: è vero che hai scritto l'epilogo della saga fin dall'inizio?
Jo: Sì, l'ho scritto anni fa. Tutti pensano che io lo tenessi in cassaforte, ma non è vero, anzi, lo perdevo in continuazione...
Ross: E non hai mai cambiato idea? Alcuni scrittori imparano a conoscere meglio i propri personaggi nel corso della stesura del libro, e anche se c'è un progetto iniziale, con il tempo può cambiare.
Jo: Qualcosa è cambiato. Ci sono due personaggi che volevo far sopravvivere, e invece ho dovuto farli morire. Ma non dovete pensare che questi siano gli unici due personaggi che moriranno nel settimo libro. Anzi, sarà un bagno di sangue... Be', non proprio, ma i morti sono più di due.
Ross: Non senti di avere una certa responsabilità verso i lettori, che si affezionano ai personaggi e non vogliono vederli morire? Dal punto di vista della narrazione può essere meglio che muoiano, anche per sottolineare la perfidia dei personaggi cattivi; ma per esempio, quando è morto Cedric Diggory a me è dispiaciuto moltissimo.
Jo: A mio marito non ha fatto nessun effetto; Cedric non gli stava simpatico.
Ross: Perché era troppo snob?
Jo: Perché aveva successo con le ragazze.
Ross: Invece io non volevo vederlo morire, perché verso la fine del libro si dimostra una brava persona.
Jo: Se hai pianto per Cedric, hai pianto anche per Silente?
Ross: No, perché era vecchio, ha avuto una vita lunga. [Tutti ridono. Ross manda a quel paese il pubblico, in maniera molto esplicita.] Parlare di magia in un libro pone il problema di cosa la magia può e non può fare?
Jo: Assolutamente, il mio primo problema è stato quello di stabilire i limiti della magia, ciò che la magia non poteva fare. Bisogna avere dei parametri, perché altrimenti non c'è conflitto, e senza conflitto non c'è una storia.
Ross: Naturalmente i libri riflettono la tua visione del mondo. Ma ci sono personaggi particolarmente autobiografici, o personaggi che rappresentano membri della tua famiglia, persone che conosci?
Jo: I tre protagonisti sono probabilmente tre aspetti diversi di me stessa. Soprattutto Hermione, dal momento che a scuola ero piuttosto secchiona e introversa. Con gli anni sono migliorata, e anche Hermione migliora, da questo punto di vista, nel corso dei libri.
Ross: E' un personaggio meraviglioso, ed è bello che alla gente piaccia per come è: forse è parte del messaggio che questi libri trasmettono.
Jo: Me lo auguro.
Ross: Anche Harry è basato sulla tua personalità?
Jo: Sì, anche se c'è molta gente che sostiene di essere stata l'ispirazione per Harry, ma sono tutte sciocchezze.
Ross: Quante persone, fra i tuoi amici e parenti, hanno già letto il nuovo libro?
Jo: Una sola, mio marito. Non aveva letto i libri prima di conoscermi, ma ora è tenuto a dire di essere un fan. Il settimo gli è piaciuto. Mia figlia non l'ha ancora letto, ma riceverà la prima copia. E' stata lei a non volerlo leggere prima che finisse la scuola, perché temeva le pressioni dei compagni di classe.
Ross: Quanto è difficile mantenere il segreto, ed evitare che il libro finisca su internet prima dell'uscita?
Jo: Molto difficile. Gli ultimi tre libri sono stati rubati dalla tipografia. Ma sono stati sempre recuperati. E' una storia complicata, non conosco tutti i dettagli.
Ross: E' stato un elfo domestico? [Tutti ridono]
Jo: No, una guardia della sicurezza.
Ross: Per Dobby l'elfo domestico ti sei ispirata a Gary Lineker? [celebre calciatore inglese, ndr.] Ho sempre voluto chiedertelo, perché c' è una forte somiglianza fisica, le orecchie grandi...
Jo: [piegata in due dal ridere] Assolutamente no!
Ross: Che genere di influenza riesci a esercitare sui film tratti dai tuoi libri?
Jo: All'inizio ho detto di no. Non erano solo quelli della Warner a essere interessati, ma io ho detto no a tutti. Hanno pensato che volessi più soldi, e me ne hanno offerti di più. Ma in realtà il problema era che non volevo dar loro il potere di influenzare la continuazione della storia. Allora ho detto loro che avrei accettato solo se mi avessero assicurato che non avrebbero fatto ulteriori sequel estranei ai miei libri. Altrimenti avrebbero potuto fare "Harry va a Las Vegas"...
Ross: Quindi ti capita di visitare i set. Non sono adorabili i giovani attori? Non è strano che anche loro in un certo senso facciano parte della tua vita?
Jo: Sì, è una relazione strana. Da un lato c'è un senso materno da parte mia, dall'altro loro interpretano qualcosa che è nella mia testa, per cui io e loro incarniamo gli stessi personaggi. Mantenere il cast tutto britannico è stata una bella sfida, non era affatto scontato che accadesse.
[Clip da Harry Potter e l'Ordine della Fenice]
Ross: L'ultima parola del libro è ancora "cicatrice"?
Jo: Lo è stata per molto tempo, ma ora non lo è più. La parola "cicatrice" compare verso la fine, ma non è l'ultima parola.
Ross: Posso chiedere qual è l'ultima parola?
Jo: No.
Ross: [Fa un gioco di parole su "scar" (cicatrice) e "ska" (genere musicale); Jo ride] Come ti sei sentita quando hai finito di scrivere l'ultimo libro?
Jo: Credo che nessuno possa capire davvero come mi sono sentita; non molte persone hanno scritto serie di sette libri nel corso di diciassette anni. E' stata l'emozione più forte che mi sia mai capitato di provare. Non so spiegarti se è stata più intensa l'euforia o la disperazione.
Ross: Hai pianto?
Jo: Non quando ho scritto le ultime parole; ma c'è un capitolo verso la fine che mi ha fatto letteralmente scoppiare in un pianto dirotto. Ero da sola in una stanza d'albergo; ho preso una di quelle bottigliette di champagne da mezzo litro. Singhiozzando, ho aperto il minibar e ho bevuto l'intera bottiglia in un sorso. Poi sono rimasta seduta lì, distrutta. Poi sono tornata a casa, la faccia sporca di mascara... è stato difficile.
Ross: E che scusa hai inventato per giustificare il tuo aspetto? Ubriaca e in lacrime... "Ho appena scritto un capitolo molto difficile..." Nessuno ci avrebbe creduto! [Tutti ridono] Hai intenzione di scrivere altri libri su Harry Potter?
Jo: La storia di Harry giunge a una conclusione piuttosto chiara con il settimo romanzo. Ma ho sempre detto "mai dire mai": non posso sapere come la penserò tra dieci anni. Ma credo sia improbabile.
Ross: E' stato molto bello da parte tua scrivere quei due libri per beneficenza, Animali fantastici e la Storia del Quidditch. L'associazione benefica Comic Relief ti ringrazia prendendoti in giro: guarda un po' qui!
[Clip in cui le famose attrici comiche Dawn French (che nel terzo film interpretava la Signora Grassa) e Jennifer Saunders interpretano rispettivamente Harry e Jo]
Ross: Quei due libri hanno raccolto 16 milioni di sterline per Comic Relief, davvero incredibile. Grazie ancora.
Jo: Grazie a voi.
Ross: Harry Potter avrà presto un parco a tema dedicato a lui. Sarà in Florida o a Los Angeles?
Jo: In Florida. Ci saranno Hogsmeade e Hogwarts. Dovrebbe esserci anche l'Espresso per Hogwarts. Sarà bellissimo.
Ross: Quando aprirà?
Jo: Credo intorno al 2010.

Continua a leggere su BadTaste