Jim Starlin parla dei suoi progetti per il grande ritorno di Dreadstar

Jim Starlin, felicissimo di essere tornato al Fumetto indipendente dopo gli ultimi anni di Marvel, è pronto a lanciare le nuove avventure di Dreadstar

Alpinista, insegnante di Lettere, appassionato di quasi ogni forma di narrazione. Legge e mangia di tutto. Bravissimo a fare il risotto. Fa il pesto col mortaio, ora.


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Come dovreste sapere, Jim Starlin, il padre putativo dei personaggi cosmici Marvel, creatore di alcuni dei protagonisti delle sue storie ambientate nello spazio, è al lavoro su nuove storie di Dreadstar, space opera che ideo negli anni Ottanta.

Dopo essersi finanziato su Kickstarter e aver raggiunto e superato piuttosto in fretta i suoi obiettivi minimi, Starlin ha annunciato l'uscita del sequel per il prossimo ottobre. Difficile dire ora, con lo stop delle attività editoriali dettato dall'emergenza sanitaria, quando vedrà la luce la nuova storia di Vanth Dreadstar, campione del Willow Consortium.

Nel frattempo, godiamoci le ultime dichiarazioni di Starlin su Dreadstar Returns:

Dreadstar Returns, copertina di Jim Starlin

Starlin - Sono passati venticinque anni dalla mia ultima storia su di lui. I personaggi hanno intrapreso cammini separati e si trovano in contesti molto diversi. Dreadstar è in quello più strano in assoluto. Willow è ancora alla guida della galassia empirica, che ora ha preso il nome di Willow Consortium. Una minaccia interdimensionale sta lentamente divorando la capitale, Altarix, e potrebbe non fermarsi alla città, coinvolgendo il mondo intero. Forse persino l'universo. Quindi Dreadstar è richiamato dal suo ritiro per aiutare a dirimere la situazione.

Il fatto di avere tempo per tornare a disegnare è stato un grande incentivo a raccontare questa storia. Dopo tre anni in cui facevo fatica a tenere la matita in mano per più di un quarto d'ora, dopo tutti gli esercizi di riabilitazione e il loro successo, non avevo intenzione di tornare a lavorare per la DC o la Marvel. Avevo parlato con un sacco di gente di Dreadstar, quindi mi è sembrato il momento ideale per tornare a questa storia.

Originariamente, la mia idea era quella di scrivere una storia che ponesse fine alle sue avventure, forse la sua morte, ma ho capito che non era il caso. Ho scritto quella storia e l'ho messa in un cassetto, prima o poi la farò disegnare da qualcuno. Ma per ora voglio tenere in vita il franchise. Perché mi è venuta l'idea di raccontare qualcosa che parli della paura. Nella nuova avventura, sarà praticamente un personaggio nascosto: un essere fatto di paura potenziata fino a livelli orripilanti. Da questo concetto prende le mosse tutta la vicenda, che ho intenzione di scrivere e disegnare fino a quando ne avrò la possibilità. Altrimenti troverò qualcuno che mi aiuti a mantenere Dreadstar in vita.

Starlin afferma di aver sempre voluto occuparsi sia delle matite che dei testi delle sue opere. Negli anni in cui la salute non glielo permetteva, addirittura sognava la notte di poter tornare a disegnare, svegliandosi frustrato dal fatto che non fosse realtà. Ha iniziato a illustrare la storia circa sei mesi fa e, prima dell'inizio della quarantena, aveva circa trenta pagine già pronte. Kickstarter e il crowdfunding sono stati i suoi mezzi per ottenere il totale controllo del progetto. Non avendo bisogno di garanzie finanziarie e di una busta paga mensile, nulla era più prezioso per lui, in questo frangente.

Starlin - Se tornerò a finanziarmi così? Credo di sì. C'è già un progetto a cui sto lavorando, sempre assieme a Omnious Press. Troppo presto per parlarne compiutamente, ma sarò ai testi e qualcun altro elle matite. Sarà coinvolto un personaggio femminile. Non è Supergirl, ma qualcosa di completamente nuovo. Per la prima volta scriverò un personaggio femminile in una storia in solitaria.

Perché un volume di cento pagine per Dreadstar? Perché mi pare che i fumetti di formato più piccolo non siano un grande investimento finanziario, di questi tempo. Sono utili alle grandi compagnie, ma i piccoli editori tendono a perdere soldi con gli spillati e a guadagnare bene con i volumi. Ci sono miei lavori degli anni Settanta che ancora vengono pubblicati proprio in quel formato.

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Fonte: Newsarama

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