Jeff Lemire e Andrea Sorrentino presentano l'oscuro e allucinato Gideon Falls
Il team creativo di Vecchio Logan lancia un progetto indipendente targato Image Comics: Gideon Falls!
Alpinista, insegnante di Lettere, appassionato di quasi ogni forma di narrazione. Legge e mangia di tutto. Bravissimo a fare il risotto. Fa il pesto col mortaio, ora.
Si tratta di un titolo Image Comics annunciato poco prima del recente New York Comics Con e che segue l'esistenza di un giovane uomo con problemi mentali, ossessionato da una cospirazione che riguarda la spazzatura della sua città. Quando un prete cattolico mette in dubbio la sua fede, dopo l'arrivo in una piccola città piena di strani segreti, i due scopriranno di avere molte cose in comune, legate ai misteri del Granaio Nero.
Lemire - Più faccio questo mestiere e più mi accorgo che ci sono alcuni artisti che mi fanno proprio scattare qualcosa. Dustin Nguyen su Descender, Dean Ormston su Black Hammer e Andrea nei nostri progetti insieme. Questi tre ragazzi sono del tutto diversi tra loro, eppure sono il mio perfetto complemento, ognuno a suo modo.
Nel caso di Andrea, ci siamo scoperti su Green Arrow e abbiamo trovato sin da subito il ritmo perfetto per quella serie. Prendeva le mie sceneggiature e, ogni volta, le mie idee ne risultavano migliorate. Sperimentava con i layout e con la narrazione per immagini in modi che non avevo nemmeno immaginato e mi accorgevo che questo mi spingeva in direzioni nuove. Era uno scambio continuo e reciproco, cosa che non sempre accade. Ogni volta che diamo vita a una storia, so che finirà in modo completamente diverso da come abbiamo immaginato all'inizio, che sarà migliore. E questa cosa è spettacolare. Lo adoro per questo.
Sorrentino - Mi piace spingere le cose verso il limite e cerco sempre di tentare nuove direzioni e tecniche non convenzionali che appartengono ad altri media per integrarle nel Fumetto. Come dice Jeff, si tratta di un mutuo scambio in cui ci spingiamo vicendevolmente oltre i confini. Inoltre, penso che abbiamo gusti molto simili, quando si parla di cosa mettere su una pagina. Il ritmo, le inquadrature, le atmosfere che ci piacciono sono le stesse. Il che significa che mi innamoro ogni volta delle sue sceneggiature. Cosa che aiuta moltissimo.Per Gideon Falls abbiamo entrambi puntato parecchio in alto. Tutto, nelle pagine, deve significare qualcosa e ci sono piccoli dettagli qui e là che sono stati studiati e piazzati con enorme attenzione sulla pagina. Inoltre, ho realizzato alcune delle immagini più folli della mia carriera, dall'illustrazione promozionale a certe enormi vignette del primo numero: questo è il progetto in cui, probabilmente, sto mettendo più alla prova la mia arte. Sarà davvero oscuro e folle.
Lemire - Non sono un grande fan dell'horror, ad essere onesto. Cresciuto negli anni Ottanta, ero circondato dagli slasher con adolescenti protagonisti e quella roba mi ha sempre fatto schifo. Mai guardato uno, mai interessato. Credo sia perché, al di là delle immagini splatter, non era vero horror, non aveva intelligenza e nulla di brillante dentro. Ho sempre pensato che ci fosse un'enorme differenza tra horror e gore, che spesso vengono confusi. Non mi interessa il secondo, ma mi piacciono molto le storie psicologiche e l'esplorazione dei personaggi. Cosa che credo l'horror sappia fare benissimo.
Sorrentino - Non credo che, da adulti, si possa ancora essere spaventati da quel che si legge in un libro o in un fumetto. Quindi l'horror, se proprio vogliamo chiamarlo così, deve trovarsi in qualcosa che affondi le radici nelle paure quotidiane, come la consapevolezza dell'esistenza del pericolo e del male, dalle nostre difficoltà di trovare un posto nel mondo e dal timore di non essere buoni o bravi abbastanza. Si tratta di qualcosa di interiore, di basilare, che nasce dalle esperienze e dalla cultura che abbiamo. Che si annida nella nostra mente. Paranoia, paura e qualcosa che ci fa perdere contatto con la realtà.
Lemire - Sono cresciuto cattolico e, anche se non pratico e non credo, il male che c'è nel mondo è evidente. Non è difficile guardarsi attorno e vedere l'orrore e la paura. Ci sono un sacco di cose terribili, sia che le si definisca malvagie sia che le si chiami diversamente.
I due personaggi principali di Gideon Falls sono decisamente colpiti da due diversi generi di malvagità ed entrambi devono farci i conti. Non voglio anticipare troppo, ma questa è la storia di due uomini. Il primo è un prete cattolico inviato in una cittadina, l'altro un giovanotto del luogo, pieno di problemi. I due sembrano avere una connessione reciproca, che li avvicinerà all'oscurità.
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Si chiamano Padre Fred e Norton e la storia li vede come giustapposti, agli antipodi ma vicini. Uno giovane e appartenente alla città, l'altro anziano che vive in una comunità rurale. Padre Fred ha vissuto a lungo e ne ha viste di ogni, è in crisi con la sua vocazione ed è di fronte alle difficoltà della propria fede. Anche Norton è un credente, ma la sua fede è in una cospirazione che ha creato e immaginato attorno al Black Barn, il Granaio Nero. Nonostante tutto dimostri che si tratta di una sua paranoia, rifiuta di rinunciare alla sua convinzione. I percorsi dei due, li porteranno su binari comuni.
Lemire - C'è molto di personale in questa storia. Ho inventato il personaggio di Norton che avevo una ventina d'anni, quando anche io affrontavo cose complesse, molte di quelle che affronta lui. Ho sofferto per un po' di anni di una forma di depressione piuttosto grave ed era un limite enorme. Norton era un riflesso di quel che stavo passando. Ora, vent'anni dopo, per fortuna sono in una situazione molto migliore e parlare di problemi mentali non comporta lo stigma di allora. Quindi sono molto più sano per un sacco di ragioni, ma Norton è ancora l'immagine di quella parte di me che esisterà sempre e delle mie vicissitudini giovanili. Insomma, è una storia molto sentita e personale.
Sorrentino - Chiedere a qualcuno di disegnare qualcosa di così intimo presenta delle difficoltà. Comporta sentire e immaginare queste esperienze a un livello interiore, per immaginare poi il modo in cui debbano essere trasposte sulla pagina. Quindi voglio ringraziare Jeff per la fiducia. Detto questo, la chiave della nostra collaborazione, in passato, è sempre stata mettere tutto quanto in quello che facciamo, facendo collidere le nostre personalità per creare qualcosa di unico.
Come tutti, anche io ho avuto i miei momenti bui. Ho perso entrambi i genitori e, per un certo periodo, mi sono sentito davvero perduto, senza direzione. Forse è questo senso un po' nichilista che ho portato nella storia, specialmente in Norton che è come se fosse un po' nostro figlio. Sfortunatamente, ha preso il peggio dei suoi due padri.
Sempre nascosto dietro una maschera oscura, con i capelli disordinati, sempre sulla difensiva rispetto al mondo senza capire di avere dentro il proprio vero nemico. Ecco Norton. Mentre Padre Fred è la parte razionale della vicenda, ma non sarà al sicuro per molto. Il Black Barn, al centro del mistero della storia, è infatti la vera fonte del male oltre che la leggenda di paese che accoglie Fred nella sua nuova parrocchia. Lemire, cresciuto in campagna, sa bene quanto un granaio possa far paura di notte.
Lemire - Ognuno ha le sue ossessioni e la mia è scrivere fumetti. Probabilmente, sono anche un po' malato di lavoro, e non lo dico per scherzo. Non so cosa fare di me stesso, quando non sto lavorando, motivo per cui mi trovo a sceneggiare nove serie al mese. Ma, se non altro, così posso convogliare la mia ossessione in qualcosa di produttivo e creare qualcosa. Il che è bello, ma le ossessioni possono anche portare in luoghi oscuri, almeno nella storia che racconteremo.
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